Tra contemporaneo e Rinascimento il futuro del museo fiorentino

Helen Frankenthaler, Tracey Emin e Beato Angelico nel 2025 di Palazzo Strozzi

Beato Angelico, un'immagine dalla mostra di Palazzo Strozzi I Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi
 

Francesca Grego

29/05/2024

Firenze - Mentre la grande mostra su Anselm Kiefer fa il pieno di visitatori - 70 mila nei primi due mesi, destinati ad aumentare fino alla chiusura prevista per il prossimo 21 luglio - Palazzo Strozzi annuncia il calendario del 2025. Due note artiste internazionali, Helen Frankenthaler e Tracey Emin, coroneranno la vocazione contemporanea dell’istituzione diretta da Arturo Galansino, per poi lasciare spazio a un’icona del Quattrocento fiorentino in un importante progetto dedicato alla pittura del Beato Angelico. 

“Nel 2025 la Fondazione Palazzo Strozzi mira a consolidare e ampliare il suo ruolo di istituzione culturale di riferimento a livello internazionale attraverso una programmazione di grandi mostre che esaltano il dialogo tra tradizione e innovazione divenuto tratto distintivo della nostra istituzione” dichiara Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. “Se con le grandi mostre di Helen Frankenthaler e Tracey Emin daremo luce a due universi artistici opposti ma ugualmente rivoluzionari nella storia dell’arte, con l’esposizione dedicata a Beato Angelico miriamo a creare un progetto davvero unico e irripetibile, celebrando a Firenze un artista che ha segnato l’inizio della rivoluzione del Rinascimento”. 


Helen Frankenthaler I Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi

Ad aprire le danze il 27 settembre 2024 sarà la mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, a Palazzo Strozzi fino al 2 febbraio 2025. Sarà la più ampia e completa retrospettiva mai dedicata in Italia alla pittrice astratta, considerata una delle più significative interpreti dell’arte del Novecento in America. Realizzata in collaborazione con la Helen Frankenthaler Foundation, l'esposizione porterà a Firenze prestiti da musei come il MET di New York, la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington, oltre che da prestigiose collezioni private. Trenta grandi tele e sculture realizzate da Frankenthaler tra il 1953 e il 2002 racconteranno l’evoluzione di un’artista che ha sfidato le convenzioni ed espanso i confini della pittura con approccio audace e intuitivo. Un percorso denso di sorprese, in cui le opere di Frankenthaler dialogheranno con lavori di grandi autori a lei contemporanei, come Jackson Pollock, Mark Rothko, Robert Motherwell

Dall’8 marzo al 20 luglio 2025 sarà la volta di una delle artiste più acclamate (e discusse) del nostro tempo, la britannica Tracey Emin, alla sua prima mostra istituzionale in Italia. Diventata famosa per opere che coniugano autobiografia e sperimentazione formale, a Firenze Emin presenterà lavori storici emblematici della sua poetica, accanto a creazioni più recenti, in arrivo da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Obiettivo: restituire l’estetica controversa e lacerante di un’autrice che ha segnato profondamente l’immagine della donna e il rapporto tra arte ed esistenza nella produzione degli ultimi trent’anni. 


Tracey Emin I Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi

Bisognerà aspettare l’autunno 2025 per il grande progetto dedicato a Beato Angelico, realizzato in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana e il Museo di San Marco, dove sarà ospitata parte della mostra. A cura di Carl Brandon Strehlke, esperto dell’arte del Rinascimento italiano ed Emeritus Curator del Philadelphia Museum of Art, l’esposizione riunirà per la prima volta opere disperse da oltre duecento anni,  grazie a prestiti provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo, come il Louvre di Parigi, la Gemäldegalerie di Berlino e il Metropolitan Museum di New York. 

Celebre per un linguaggio artistico che, partendo dall’eredità gotica utilizza i principi della nascente arte rinascimentale, Beato Angelico (1395 circa – 1455) ha creato opere famose per la maestria nella prospettiva e l’uso della luce nel rapporto tra figurazione e spazio. La mostra permetterà di esplorare la qualità assoluta di questo artista come mai fatto in precedenza, facendo emergere la capacità di innovazione artistica in relazione a un profondo senso religioso, fondato su una meditazione sul sacro in connessione con l’umano. 
Prima mostra dedicata al pittore quattrocentesco dopo oltre settant'anni, Angelico racconterà lo sviluppo e l’influenza della sua arte in dialogo con colleghi come Masaccio, Filippo Lippi, Jan van Eyck, ma anche scultori quali Michelozzo e Luca della Robbia. 



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