Dal 21 settembre, in mostra 70 capolavori da Michelangelo a Vasari
Il Cinquecento di Firenze a Palazzo Strozzi
Courtesy Friends of Florence |
Pontormo (Jacopo Carucci, Pontorme, Empoli 1494-Firenze 1557), Deposizione, 1525-1528, Tempera su tavola, 192 x 313 cm, Firenze, Chiesa di Santa Felicita, Cappella Capponi
Francesca Grego
23/06/2017
Firenze - Palazzo Strozzi annuncia la mostra evento del prossimo autunno: con più di 70 capolavori, Il Cinquecento a Firenze. Da Michelangelo a Vasari celebrerà l’eccezionale stagione del XVI secolo nella signoria fiorentina, riunendo per la prima volta in un’unica sede opere immortali provenienti dai maggiori musei d’Italia e d’Europa, oltre che dalle chiese di Firenze e da prestigiose collezioni private.
Giungeranno dagli Uffizi e dal Museo del Bargello, dalla National Gallery di Londra e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dalla Galleria Borghese e dal Museo di Capodimonte, i dipinti e le sculture di Michelangelo, Andrea del Sarto, Pontormo, Bronzino, Rosso Fiorentino, Giorgio Vasari, Santi di Tito, Benvenuto Cellini, a rappresentare un’epoca di eccezionale estro e fulgore artistico.
Una stagione irripetibile per l’arte e la cultura che, sotto lo sguardo del mecenate Francesco I de Medici, vide attuarsi un confronto serrato tra sacro e profano, tra la “maniera moderna” del Rinascimento maturo e le istanze conservatrici della Controriforma. Agli artisti fu richiesto un esercizio di mediazione e intelligenza, che consentì loro di muoversi tra diversi registri espressivi, in equilibrio tra le nuove esigenze e i principi dell’Umanesimo su cui si erano formati.
Ultimo atto di una trilogia iniziata con Bronzino nel 2010 e proseguita nel 2014 con Pontormo e Rosso Fiorentino, la mostra si muove tra grandi pale d’altare e temi profani legati in special modo alla committenza del Granduca, come il ciclo di dipinti allegorici delle sei lunette dello Studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio, riunite per la prima volta in questa occasione.
Tra i dipinti di soggetto sacro spicca l’intenso dialogo tra la Deposizione di Santa Felicita di Pontormo, la Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino e il Cristo deposto di Besançon del Bronzino, mentre star della scultura sarà il Dio Fluviale di Michelangelo, appena restaurato ed esposto insieme a gioielli come il Mercurio del Giambologna, l’Apollo e Giacinto di Cellini e l’altorilievo San Martino divide il mantello col povero di Pietro Bernini.
Oltre alla statua michelangiolesca, sono numerose le opere sottoposte a restauro per l’occasione: dalla Deposizione di Pontormo all’Immacolata Concezione del Bronzino e alla celebre Pietà di Luco di Andrea del Sarto, per un totale di dieci pale d’altare, cui si aggiungono lavori scultorei e luoghi d'arte come la Cappella Capponi in Santa Felicita.
A cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, Il Cinquecento a Firenze. Da Michelangelo a Vasari sarà in programma a Palazzo Strozzi dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018.
Leggi anche:
• A Palazzo Strozzi il Rinascimento Elettronico di Bill Viola
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Giungeranno dagli Uffizi e dal Museo del Bargello, dalla National Gallery di Londra e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dalla Galleria Borghese e dal Museo di Capodimonte, i dipinti e le sculture di Michelangelo, Andrea del Sarto, Pontormo, Bronzino, Rosso Fiorentino, Giorgio Vasari, Santi di Tito, Benvenuto Cellini, a rappresentare un’epoca di eccezionale estro e fulgore artistico.
Una stagione irripetibile per l’arte e la cultura che, sotto lo sguardo del mecenate Francesco I de Medici, vide attuarsi un confronto serrato tra sacro e profano, tra la “maniera moderna” del Rinascimento maturo e le istanze conservatrici della Controriforma. Agli artisti fu richiesto un esercizio di mediazione e intelligenza, che consentì loro di muoversi tra diversi registri espressivi, in equilibrio tra le nuove esigenze e i principi dell’Umanesimo su cui si erano formati.
Ultimo atto di una trilogia iniziata con Bronzino nel 2010 e proseguita nel 2014 con Pontormo e Rosso Fiorentino, la mostra si muove tra grandi pale d’altare e temi profani legati in special modo alla committenza del Granduca, come il ciclo di dipinti allegorici delle sei lunette dello Studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio, riunite per la prima volta in questa occasione.
Tra i dipinti di soggetto sacro spicca l’intenso dialogo tra la Deposizione di Santa Felicita di Pontormo, la Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino e il Cristo deposto di Besançon del Bronzino, mentre star della scultura sarà il Dio Fluviale di Michelangelo, appena restaurato ed esposto insieme a gioielli come il Mercurio del Giambologna, l’Apollo e Giacinto di Cellini e l’altorilievo San Martino divide il mantello col povero di Pietro Bernini.
Oltre alla statua michelangiolesca, sono numerose le opere sottoposte a restauro per l’occasione: dalla Deposizione di Pontormo all’Immacolata Concezione del Bronzino e alla celebre Pietà di Luco di Andrea del Sarto, per un totale di dieci pale d’altare, cui si aggiungono lavori scultorei e luoghi d'arte come la Cappella Capponi in Santa Felicita.
A cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, Il Cinquecento a Firenze. Da Michelangelo a Vasari sarà in programma a Palazzo Strozzi dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018.
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