Dal 19 marzo al 22 agosto un’installazione monumentale sulla facciata del palazzo fiorentino
La Ferita di JR per il nuovo volto di Palazzo Strozzi
La Ferita | Foto: © JR | Courtesy Palazzo Strozzi
Samantha De Martin
04/03/2021
Firenze - Uno squarcio visivo attraversa la facciata di Palazzo Strozzi svelando l'interno, reale e immaginato allo stesso tempo.
A tracciare questa Ferita sul volto del palazzo fiorentino è l’artista contemporaneo JR che, da oggi, 19 marzo, fino al 22 agosto, propone una riflessione profonda sull’accessibilità dei luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19.
Niente paura per la facciata del gioiello rinascimentale. L'intervento, realizzato con un collage fotografico in bianco e nero, tipico dello stile dell’artista, altro non è che un gioco illusionistico nel quale, chiunque osservi da un preciso punto di vista, si trova dinnanzi diversi ambienti di Palazzo Strozzi: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e una biblioteca.
L’artista francese, classe 1983, il cui stile affonda "nella più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”, sceglie così di inserire opere iconiche del patrimonio artistico fiorentino citando un luogo reale come la biblioteca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Questo espediente gli permette di sviluppare una suggestiva riflessione sull’accessibilità di tutti i luoghi della cultura al tempo del Covid-19.
Palazzo Strozzi diventa così un simbolo, il palcoscenico spettacolare di quella ferita, simbolica ma dolorosa, che accomuna tutte le istitutioni culturali italiane e non solo, musei, cinema, biblioteche, teatri, costretti a chiudere al pubblico i propri spazi, o a limitarne l'accesso.
JR incita il pubblico a compiere un atto voyeristico, invitandolo a guardare “dentro” Palazzo Strozzi per scoprire ciò che non può essere visto, cogliendo una realtà che va oltre quanto abitualmente è sotto gli occhi di tutti.
Dietro questo inedito trompe l’œil sulla facciata è difficile non cogliere un riferimento alle prospettive architettoniche, a quelle rappresentazioni pittoriche illusive che dal Cinquecento, applicando sulle pareti gli studi prospettici, hanno reso possibile la figurazione di una profondità che oltrepassa la struttura muraria.
Accanto all'installazione, Palazzo Strozzi propone un ricco programma di appuntamenti online rivolti al pubblico, con speciali appuntamenti per famiglie, scuole e appassionati d'arte, per far meglio conoscere il lavoro dell’artista francese e permettere di interagire con l’opera, anche a distanza, attraverso spazi di riflessione e attività creative.
JR con Arturo Galansino davanti a Palazzo Strozzi | Foto: © Ela Bialkowska, OKNOstudio | Courtesy Palazzo Strozzi
“Un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte”
“La nuova opera di JR rappresenta un segnale forte di riflessione sulle difficili condizioni di accesso alla cultura nell’epoca del Covid-19, ma allo stesso tempo un’occasione per un nuovo coinvolgimento del pubblico all’insegna di valori come libertà, immaginazione creativa e partecipazione. Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione"
L’installazione rientra nel nuovo programma della Fondazione Palazzo Strozzi, Palazzo Strozzi Future Art, nato dalla collaborazione con Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di creare una piattaforma per l’arte del presente, ponendo come valori di riferimento la promozione della creatività, il coinvolgimento del pubblico e il sostegno alle nuove generazioni.
L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati, mentre al progetto di JR ha collaborato anche Galleria Continua, per la quale, a San Gimignano, l'artista realizza Omelia contadina, la sua prima personale in Italia.
L’artefice dell'immagine del piccolo Kikito che, dal suolo messicano osserva il lato della frontiera statunitense, l’artista che a Rio de Janeiro, con Women Are Heroes, aveva sparso sulle facciate e i tetti dello slum ingrandimenti stampati degli occhi delle donne, mentre, nel 2016, invitato dal Louvre, aveva fatto sparire la piramide grazie a una sorprendente anamorfosi, porta avanti il suo dialogo con l’Italia dopo il progetto Omelia Contadina realizzato nel 2019 con la regista Alice Rohrwacher e la nuova collaborazione con Galleria Continua.
JR, Giants, Kikito and the Border Patrol, Tecate, Mexico - U.S.A., 2017 | Courtesy Palazzo Strozzi
I tanti volti di Palazzo Strozzi, al centro di un dialogo tra antico e contemporaneo
Non è la prima volta che Palazzo Strozzi diventa il palcoscenico di un dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il coinvolgimento di artisti chiamati a interpretare il presente.
Era già accaduto, nel 2016, con Ai Weiwei che, in occasione della retrospettiva Libero aveva ancorato alle finestre del Palazzo ventidue gommoni arancioni di salvataggio. Una riflessione sui destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.
L’anno scorso, l’artista argentino Tomás Saraceno, con le sue tre grandi sfere specchianti sospese, per il progetto Thermodynamic Constellation, aveva invece trasformato il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi nella rielaborazione poetica degli esperimenti condotti su mongolfiere in grado di volare con l'impiego della sola energia solare.
L’ultima ospite del cortile era stata Marinella Senatore, autrice di We Rise by Lifting Others ('Ci eleviamo sollevando gli altri'), un affondo sull’idea di comunità, vicinanza e relazione in un’epoca in cui il concetto di distanziamento sociale sta condizionando la vita quotidiana di tutte le persone.
Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others, Firenze, cortile di Palazzo Strozzi | Foto: © OKNO studio
Leggi anche:
• JR. La Ferita
• L'arte che dà speranza: da Palazzo Strozzi alla Tate Britain, luci d'autore accendono il Natale
A tracciare questa Ferita sul volto del palazzo fiorentino è l’artista contemporaneo JR che, da oggi, 19 marzo, fino al 22 agosto, propone una riflessione profonda sull’accessibilità dei luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19.
Niente paura per la facciata del gioiello rinascimentale. L'intervento, realizzato con un collage fotografico in bianco e nero, tipico dello stile dell’artista, altro non è che un gioco illusionistico nel quale, chiunque osservi da un preciso punto di vista, si trova dinnanzi diversi ambienti di Palazzo Strozzi: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e una biblioteca.
L’artista francese, classe 1983, il cui stile affonda "nella più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”, sceglie così di inserire opere iconiche del patrimonio artistico fiorentino citando un luogo reale come la biblioteca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Questo espediente gli permette di sviluppare una suggestiva riflessione sull’accessibilità di tutti i luoghi della cultura al tempo del Covid-19.
Palazzo Strozzi diventa così un simbolo, il palcoscenico spettacolare di quella ferita, simbolica ma dolorosa, che accomuna tutte le istitutioni culturali italiane e non solo, musei, cinema, biblioteche, teatri, costretti a chiudere al pubblico i propri spazi, o a limitarne l'accesso.
JR incita il pubblico a compiere un atto voyeristico, invitandolo a guardare “dentro” Palazzo Strozzi per scoprire ciò che non può essere visto, cogliendo una realtà che va oltre quanto abitualmente è sotto gli occhi di tutti.
Dietro questo inedito trompe l’œil sulla facciata è difficile non cogliere un riferimento alle prospettive architettoniche, a quelle rappresentazioni pittoriche illusive che dal Cinquecento, applicando sulle pareti gli studi prospettici, hanno reso possibile la figurazione di una profondità che oltrepassa la struttura muraria.
Accanto all'installazione, Palazzo Strozzi propone un ricco programma di appuntamenti online rivolti al pubblico, con speciali appuntamenti per famiglie, scuole e appassionati d'arte, per far meglio conoscere il lavoro dell’artista francese e permettere di interagire con l’opera, anche a distanza, attraverso spazi di riflessione e attività creative.
JR con Arturo Galansino davanti a Palazzo Strozzi | Foto: © Ela Bialkowska, OKNOstudio | Courtesy Palazzo Strozzi
“Un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte”
“La nuova opera di JR rappresenta un segnale forte di riflessione sulle difficili condizioni di accesso alla cultura nell’epoca del Covid-19, ma allo stesso tempo un’occasione per un nuovo coinvolgimento del pubblico all’insegna di valori come libertà, immaginazione creativa e partecipazione. Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione"
L’installazione rientra nel nuovo programma della Fondazione Palazzo Strozzi, Palazzo Strozzi Future Art, nato dalla collaborazione con Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di creare una piattaforma per l’arte del presente, ponendo come valori di riferimento la promozione della creatività, il coinvolgimento del pubblico e il sostegno alle nuove generazioni.
L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati, mentre al progetto di JR ha collaborato anche Galleria Continua, per la quale, a San Gimignano, l'artista realizza Omelia contadina, la sua prima personale in Italia.
L’artefice dell'immagine del piccolo Kikito che, dal suolo messicano osserva il lato della frontiera statunitense, l’artista che a Rio de Janeiro, con Women Are Heroes, aveva sparso sulle facciate e i tetti dello slum ingrandimenti stampati degli occhi delle donne, mentre, nel 2016, invitato dal Louvre, aveva fatto sparire la piramide grazie a una sorprendente anamorfosi, porta avanti il suo dialogo con l’Italia dopo il progetto Omelia Contadina realizzato nel 2019 con la regista Alice Rohrwacher e la nuova collaborazione con Galleria Continua.
JR, Giants, Kikito and the Border Patrol, Tecate, Mexico - U.S.A., 2017 | Courtesy Palazzo Strozzi
I tanti volti di Palazzo Strozzi, al centro di un dialogo tra antico e contemporaneo
Non è la prima volta che Palazzo Strozzi diventa il palcoscenico di un dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il coinvolgimento di artisti chiamati a interpretare il presente.
Era già accaduto, nel 2016, con Ai Weiwei che, in occasione della retrospettiva Libero aveva ancorato alle finestre del Palazzo ventidue gommoni arancioni di salvataggio. Una riflessione sui destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.
L’anno scorso, l’artista argentino Tomás Saraceno, con le sue tre grandi sfere specchianti sospese, per il progetto Thermodynamic Constellation, aveva invece trasformato il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi nella rielaborazione poetica degli esperimenti condotti su mongolfiere in grado di volare con l'impiego della sola energia solare.
L’ultima ospite del cortile era stata Marinella Senatore, autrice di We Rise by Lifting Others ('Ci eleviamo sollevando gli altri'), un affondo sull’idea di comunità, vicinanza e relazione in un’epoca in cui il concetto di distanziamento sociale sta condizionando la vita quotidiana di tutte le persone.
Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others, Firenze, cortile di Palazzo Strozzi | Foto: © OKNO studio
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