Al via i lavori nella Chiesa del Carmine a Firenze

Restauro a vista per la Cappella Brancacci: faccia a faccia con gli affreschi di Masaccio e Masolino

Affreschi della Cappella Brancacci. Basilica di Santa Maria del Carmine, Firenze
 

Francesca Grego

25/01/2022

Firenze - Si avvia velocemente verso il restauro il gioiello rinascimentale della Cappella Brancacci, nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze: un anno di lavori restituirà bellezza e stabilità allo splendido ciclo di affreschi dipinto da Masaccio e Masolino da Panicale negli anni Venti del XV secolo e completato da Filippino Lippi cinquant’anni dopo. Nel frattempo, la cappella offrirà al pubblico un’occasione inedita: salire sui ponteggi per ammirare da vicino i capolavori dei pittori fiorentini e, per la prima volta nella storia, “guardare negli occhi” i protagonisti del loro straordinario racconto per immagini, come Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal giardino dell’Eden. A partire dal mese di febbraio, le visite saranno disponibili su prenotazione ogni venerdì, sabato e lunedì secondo le modalità indicate sul sito cultura.comunicazione.fi.it.  


Cappella Brancacci: Masolino da Panicale, Guarigione dello storpio e resurrezione di Tabita 

Fondata nel tardo Trecento dalla ricca famiglia dei Brancacci, la cappella di Masaccio e Masolino intreccia la sua storia con le alterne fortune del casato. Se nel 1423 il facoltoso mercante e politico fiorentino Felice Brancacci poté commissionarne la decorazione ai migliori artisti presenti sulla piazza, tredici anni dopo fu costretto all’esilio a causa delle sue simpatie antimedicee. Rimasto incompiuto in seguito alle partenze di Masaccio e Masolino da Firenze, il ciclo dedicato a San Pietro - protettore dei Brancacci - fu fatto modificare dai frati del vicino convento: cancellati i ritratti dei personaggi legati alla famiglia, la cappella fu intitolata alla Madonna del Popolo, soggetto della venerata tavola duecentesca che ancora oggi troneggia sull’altare. Negli anni Ottanta del Quattrocento Filippino Lippi restituì ai dipinti l’aspetto originario, completandoli poi con le scene mancanti. è un caso fortunato che la Cappella Brancacci sia giunta fino a noi con le sue preziose storie affrescate: nel 1771, infatti, la chiesa del Carmine fu quasi completamente distrutta da un incendio, al quale scamparono soltanto la Cappella Corsini e l’ambiente decorato da Masaccio e Masolino.  


Cappella Brancacci: Masaccio, Il Battesimo dei neofiti

Annoverata tra i capolavori del Rinascimento fiorentino, fin dall’inizio la Cappella Brancacci fu ammirata per i colori vividi e brillanti, per gli incomparabili chiaroscuri di Masaccio e per l’interessante schema prospettico, che suscitò stupore e ammirazione tra gli artisti del XV secolo. Anche il realismo di Masaccio, che allora era ancora un allievo di Masolino, fece sensazione tra i contemporanei, basti pensare alla scena di San Pietro che risana con l’ombra, a sinistra dell’altare nel registro inferiore. Le differenze di stile tra allievo e maestro balzano all’occhio: tanto è serena e composta la Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino, tanto straziante la Cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio. 


Cappella Brancacci: Masolino da Panicale, La tentazione di Adamo ed Eva

Frutto della collaborazione tra il Comune, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e l’Istituto Cnr-Ispc di Firenze, l’Opificio delle Pietre Dure e la fondazione statunitense Friends of Florence in compartecipazione con la Jay Prizker Foundation, l’intervento di restauro inizierà con un’accurata campagna diagnostica che consentirà di studiare a fondo i materiali e le tecniche pittoriche usate da Masolino e Masaccio, nonché i dettagli delle alterazioni su cui intervenire. Solo dopo questa fase, sarà possibile riportare gli affreschi all’antico splendore, restituendo alle superfici pittoriche leggibilità e stabilità attraverso tecniche rispettose della loro natura complessa.


La Cappella Brancacci pronta per il restauro I Courtesy Friends of Florence

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