Dal 18 ottobre

Uffizi: aprono le nuove sale del Botticelli e dei suoi contemporanei

Sala di Botticelli, Galleria degli Uffizi, Firenze
 

Ludovica Sanfelice

18/10/2016

Firenze - I lavori per i Nuovi Uffizi procedono a passo spedito portando l'area interessata dai restauri ad una superficie di circa settemila metri quadri. Il processo di rinnovamento del complesso giunge così al primo Rinascimento con l'apertura delle sale 9-15, in parte recuperate nei volumi spaziali del perduto Teatro mediceo del Buontalenti.

Qui i visitatori potranno ammirare dipinti del Pollaiolo, di Hugo van der Goes e Domenico Ghirlandaio, e soprattutto troveranno un nucleo consistente di opere di Botticelli. Compresi i capolavori PrimaveraNascita di Venere a cui si è aggiunto l'affresco staccato dell'Annunciazione proveniente dall’ospedale di San Martino situato in via della Scala.

Il nuovo allestimento espositivo bene interpreta l'esigenza di diluire i flussi, snellire gli accalcamenti e consentire al pubblico di contemplare tali meraviglie nelle migliori condizioni, poggiando su una maglia larga e più ariosa che rallenta il ritmo della disposizione delle opere. "L’esperienza del visitatore non solo è incomparabilmente migliorata, ma si offre inoltre una lettura critica delle opere: ciascuna esposta in relazione diretta di stile, o di cronologia, o di soggetto con quelle che si trovano nelle vicinanze" spiega il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt.

Nel riordinare le sale, si è intervenuti anche sugli impianti e attraverso svasature nel soffitto in raccordo con le capriate residue del teatro buontalentiano si è andati in cerca dell'illuminazione naturale.

A sostenere i costi del restauro, ancora una volta è stata la Fondazione no profit Friends of Florence che ha raccolto i fondi in sole sei settimane grazie alle generose donazioni dei suoi soci in America. Il progetto è stato dedicato al cinquantesimo anniversario dell'alluvione del 1966 per ricordare al mondo l'importanza della tutela e della conservazione del nostro patrimonio per le future generazioni.
 

Consulta anche:
Guida d'arte di Firenze