Restaurato un tesoro del Barocco

A Genova riapre Palazzo Rosso, la "casa" di Van Dyck e Guido Reni

Affreschi di Palazzo Rosso, Musei di Strada Nuova I Courtesy Comune di Genova
 

Francesca Grego

31/05/2022

Genova - “Il primo palazzo che ho visto è stato Palazzo Brignole; facciata rossa, scalone di marmo. Le statue non sono grandi come in altri palazzi ma la cura dedicatagli, i mosaici e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova”. Così si esprimeva Gustave Flaubert nelle Notes de voyage durante la sua visita alla Superba. Dal 7 giugno, dopo un importante intervento di adeguamento e restauro, il sontuoso edificio barocco di via Garibaldi, l’antica Strada Nuova che è Patrimonio Unesco dal 2006, ritorna a splendere e a mostrare i suoi tesori, con qualche sorpresa. Tornano a casa le meraviglie dipinte da Guido Reni, Anton Van Dyck, Ludovico Carracci, Guercino, Palma il Vecchio, Orazio Gentileschi, che durante i lavori erano state trasferite a Palazzo Bianco – con Palazzo Rosso e Palazzo Tursi nel percorso dei Musei di Strada Nuova – mentre si svelano al pubblico per la prima volta gli ambienti della “Grotta” e dell’appartamento settecentesco delle Mezzarie, un unicum nel pur ricco panorama genovese.
 

Restauro degli affreschi di Palazzo Rosso I Courtesy Comune di Genova

Grazie ai fondi stanziati dal Comune di Genova e al sostegno della Compagnia di San Paolo, Palazzo Rosso dispone ora di nuovi impianti, serramenti e allestimenti in tessuto realizzati con criteri filologici, mentre il restauro ha restituito l’antica bellezza alla caratteristica facciata, agli arredi monumentali e ai giardini. Il tutto nel rispetto di marmi e affreschi che impreziosiscono l’edificio dall’epoca della sua, ma anche degli storici interventi progettati negli anni Cinquanta dal maestro dell’architettura del Novecento Franco Albini.


Appartamento delle Mezzarie, l'Alcova I Courtesy Comune di Genova 

Dal 7 giugno vedremo quindi brillare come non mai la volta della Sala della Primavera affrescata da Gregorio De Ferrari, capolavoro della decorazione barocca genovese, e potremo finalmente visitare il piccolo ed elegante appartamento del mezzanino, situato proprio sotto le Sale delle Stagioni: uno spazio insolito e intimo, che il nobile Anton Giulio II Brignole Sale immaginò per usi rigorosamente privati. Decori dal gusto orientaleggiante creati da artigiani francesi e affreschi di maestri del Barocco ligure come De Ferrari e Domenico Parodi adornano le stanze dalla pinacoteca alla camera da letto con la spettacolare alcova, dotata di toilette e di un ambiente guardaroba, mentre il salotto rivestito di specchi si deve al gusto del pittore bolognese Giacomo Boni. Caratteristica è la sala da pranzo della Grotta, che prende il nome dalla sua speciale decorazione: erano destinate a questa le sculture della Lupa con Romolo e Remo (Francesco Biggi) e di Giove in forma di cigno con Elena e Polluce (Bernardo Schiaffino), attualmente alle Scuderie del Quirinale per la mostra Superbarocco. Un luogo d’arte, di lusso e di raffinatezza, insomma, ma anche un eccezionale osservatorio sulla vita quotidiana degli aristocratici che abitarono Palazzo Rosso, nel periodo di massimo splendore della Repubblica di Genova.


Appartamento delle Mezzarie, Sala della Grotta I Courtesy Comune di Genova

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