Dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023
Il maestro e la Superba. Il grande ritorno di Rubens a Genova
Pieter Paul Rubens, Ritratto della Marchesa Brigida Spinola Doria, 1606. National Gallery of Art, Washington I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons
Francesca Grego
19/10/2021
Genova - Nel 1622 Pieter Paul Rubens dava alle stampe ad Anversa il volume Palazzi di Genova, un’antologia delle più belle dimore della città ligure nel suo momento di maggiore splendore. Negli anni precedenti, l’artista fiammingo aveva visitato più volte la Superba al seguito del duca Vincenzo I Gonzaga, di cui era pittore di corte. Aveva così avuto modo di apprezzare tesori e bellezze di una delle capitali economiche e finanziarie dell’Europa di allora, intrecciando rapporti con influenti personaggi dell’aristocrazia e lasciando opere memorabili come il prezioso Autoritratto giovanile, il Ritratto di Giovan Carlo Doria e il misterioso Ritratto di Dama, il cui volto secondo studi recentissimi apparterrebbe proprio a una nobildonna genovese.
Pieter Paul Rubens, Ritratto di Giovanni Carlo Doria,1606, olio su tela, 188 x 265 cm, Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
A 400 anni esatti dall’omaggio di Rubens, l’antica Repubblica marinara è pronta a contraccambiare con una grande mostra prevista per l’autunno 2022, con Palazzo Ducale come quartier generale e altri storici edifici pronti a riaprire le porte in nome del maestro. A cura degli storici dell’arte Anna Orlando e Nils Buttner, membro del Centrum Rubenianum e del comitato editoriale del Corpus Rubenianum Ludwig Burchard, Rubens e i Palazzi di Genova riunirà oltre 150 opere, tra le quali 20 dipinti dell’artista fiammingo appartenenti a collezioni italiane ed europee, cui si aggiungeranno i capolavori già presenti in città. Intorno ai gioielli di Rubens di disporranno le opere di artisti che il maestro ebbe modo di ammirare, studiare o conoscere personalmente durante i suoi soggiorni a Genova e in Italia, da Tintoretto a Luca Cambiaso, da Frans Pourbus il Giovane a Sofonisba Anguissola. E poi disegni, incisioni, arazzi, libri antichi, abiti, accessori e gioielli femminili, che insieme restituiranno lo splendore della Genova barocca.
Pieter Paul Rubens, Ritratto di Dama. Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire, UK
Restando ai dipinti di Rubens, tra i ritorni più attesi ci saranno il San Sebastiano recentemente ritrovato e conservato in una collezione privata europea, che un tempo apparteneva al genovese Carlo Filippo Antonio Spinola marchese de Los Balbases, e l’Autoritratto dell’artista ventisettenne, concesso in prestito a lungo termine da un collezionista alla Rubenshuis di Anversa e per la prima volta esposto in Italia, dove fu eseguito. Da non perdere, come anticipato, è poi il Ritratto di Dama del Faringdon Collection Trust, che lascerà eccezionalmente la sua lussuosa residenza di Buscot Park, nell’Oxfordshire: un’immagine finora senza nome, nella quale gli studi condotti in preparazione dell’esposizione hanno riconosciuto la gentildonna genovese Violante Maria Spinola Serra.
Pieter Paul Rubens, Autoritratto, 1604-5. Collezione privata. Rubenshuis, Anversa I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons
In programma dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023, la mostra sarà anche l’occasione per scoprire i capolavori di Rubens - alcuni dei quali sono inamovibili - nelle loro sedi permanenti, ed esplorare la città sulle tracce del pittore fiammingo: dalla Chiesa del Gesù, che conserva ancora nella posizione originaria le pale della Circoncisione e dei Miracoli del Beato Ignazio di Loyola, a Palazzo Spinola, dove ammirare lo spettacolare Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo, una delle più monumentali effigi celebrative del periodo barocco, passando per i palazzi che l’artista visitò e riprodusse nel suo libro, presente in mostra nelle edizioni originali del 1622 e del 1652.
Con la collaborazione di 25 realtà pubbliche e private genovesi - dai Musei di Strada Nuova al Palazzo della Meridiana, dal Teatro Carlo Felice al Conservatorio Niccolò Paganini, fino all’Università e al Museo Diocesano - Rubens 22. A Network offrirà ai visitatori un fitto calendario di incontri, aperture straordinarie, ulteriori mostre ed eventi, in nome dell’idillio tra il maestro e la Superba.
Pieter Paul Rubens, Circoncisione, 1604. Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, Genova I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons
“Vogliamo raccontare una storia d’amore, quella di Rubens e del Duca di Mantova per una città che all’inizio del Seicento è meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d’Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche artistico”, ha detto la curatrice Anna Orlando: “Sappiamo che il Duca s’innamorò delle donne di Genova, considerate di una bellezza ed eleganza rara, e dell’amenità di spiagge, ville e giardini affacciati sul mare. Il pittore rimase colpito dai capolavori di chiese e dimore private e dai palazzi, tanto da proporli come nuovo modello abitativo per gli altri Paesi del Vecchio Continente. Per questo non presentiamo solo una mostra, ma sveliamo ai visitatori alcune meraviglie conservatesi per secoli nella nostra città”.
Palazzo Spinola Doria, dal volume Palazzi di Genova di Pieter Paul Rubens, 1622. Incisione attribuita a Nicolaes Rijckmans sotto la supervisione di Pieter Paul Rubens. Rijksmuseum, Amsterdam I Nicolaes Ryckmans, Public domain, via Wikimedia Commons
Vedi anche:
• Genova - La Guida di ARTE.it
Pieter Paul Rubens, Ritratto di Giovanni Carlo Doria,1606, olio su tela, 188 x 265 cm, Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
A 400 anni esatti dall’omaggio di Rubens, l’antica Repubblica marinara è pronta a contraccambiare con una grande mostra prevista per l’autunno 2022, con Palazzo Ducale come quartier generale e altri storici edifici pronti a riaprire le porte in nome del maestro. A cura degli storici dell’arte Anna Orlando e Nils Buttner, membro del Centrum Rubenianum e del comitato editoriale del Corpus Rubenianum Ludwig Burchard, Rubens e i Palazzi di Genova riunirà oltre 150 opere, tra le quali 20 dipinti dell’artista fiammingo appartenenti a collezioni italiane ed europee, cui si aggiungeranno i capolavori già presenti in città. Intorno ai gioielli di Rubens di disporranno le opere di artisti che il maestro ebbe modo di ammirare, studiare o conoscere personalmente durante i suoi soggiorni a Genova e in Italia, da Tintoretto a Luca Cambiaso, da Frans Pourbus il Giovane a Sofonisba Anguissola. E poi disegni, incisioni, arazzi, libri antichi, abiti, accessori e gioielli femminili, che insieme restituiranno lo splendore della Genova barocca.
Pieter Paul Rubens, Ritratto di Dama. Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire, UK
Restando ai dipinti di Rubens, tra i ritorni più attesi ci saranno il San Sebastiano recentemente ritrovato e conservato in una collezione privata europea, che un tempo apparteneva al genovese Carlo Filippo Antonio Spinola marchese de Los Balbases, e l’Autoritratto dell’artista ventisettenne, concesso in prestito a lungo termine da un collezionista alla Rubenshuis di Anversa e per la prima volta esposto in Italia, dove fu eseguito. Da non perdere, come anticipato, è poi il Ritratto di Dama del Faringdon Collection Trust, che lascerà eccezionalmente la sua lussuosa residenza di Buscot Park, nell’Oxfordshire: un’immagine finora senza nome, nella quale gli studi condotti in preparazione dell’esposizione hanno riconosciuto la gentildonna genovese Violante Maria Spinola Serra.
Pieter Paul Rubens, Autoritratto, 1604-5. Collezione privata. Rubenshuis, Anversa I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons
In programma dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023, la mostra sarà anche l’occasione per scoprire i capolavori di Rubens - alcuni dei quali sono inamovibili - nelle loro sedi permanenti, ed esplorare la città sulle tracce del pittore fiammingo: dalla Chiesa del Gesù, che conserva ancora nella posizione originaria le pale della Circoncisione e dei Miracoli del Beato Ignazio di Loyola, a Palazzo Spinola, dove ammirare lo spettacolare Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo, una delle più monumentali effigi celebrative del periodo barocco, passando per i palazzi che l’artista visitò e riprodusse nel suo libro, presente in mostra nelle edizioni originali del 1622 e del 1652.
Con la collaborazione di 25 realtà pubbliche e private genovesi - dai Musei di Strada Nuova al Palazzo della Meridiana, dal Teatro Carlo Felice al Conservatorio Niccolò Paganini, fino all’Università e al Museo Diocesano - Rubens 22. A Network offrirà ai visitatori un fitto calendario di incontri, aperture straordinarie, ulteriori mostre ed eventi, in nome dell’idillio tra il maestro e la Superba.
Pieter Paul Rubens, Circoncisione, 1604. Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, Genova I Pieter Paul Rubens, Public domain, via Wikimedia Commons
“Vogliamo raccontare una storia d’amore, quella di Rubens e del Duca di Mantova per una città che all’inizio del Seicento è meravigliosa e sorprendente, vera e propria capitale d’Europa dal punto di vista non solo finanziario e commerciale, ma anche artistico”, ha detto la curatrice Anna Orlando: “Sappiamo che il Duca s’innamorò delle donne di Genova, considerate di una bellezza ed eleganza rara, e dell’amenità di spiagge, ville e giardini affacciati sul mare. Il pittore rimase colpito dai capolavori di chiese e dimore private e dai palazzi, tanto da proporli come nuovo modello abitativo per gli altri Paesi del Vecchio Continente. Per questo non presentiamo solo una mostra, ma sveliamo ai visitatori alcune meraviglie conservatesi per secoli nella nostra città”.
Palazzo Spinola Doria, dal volume Palazzi di Genova di Pieter Paul Rubens, 1622. Incisione attribuita a Nicolaes Rijckmans sotto la supervisione di Pieter Paul Rubens. Rijksmuseum, Amsterdam I Nicolaes Ryckmans, Public domain, via Wikimedia Commons
Vedi anche:
• Genova - La Guida di ARTE.it
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