Un anno di eventi nella città dei Rolli

Genova e l’Ottocento, un patrimonio da riscoprire nel 2025

L'Angelo di Giulio Monteverde, Cimitero di Staglieno, Genova | Foto: genoapixel
 

Francesca Grego

12/03/2025

Genova - “L’ultima visita fu quella del cimitero, di cui continuerò a ricordarmi quando mi sarò dimenticato dei palazzi”, scrisse Mark Twain dopo il suo viaggio a Genova, ed era in buona compagnia: il fascino romantico del Cimitero Monumentale di Staglieno è riuscito a mettere d’accordo Guy de Maupassant e Friedrich Nietzsche, l’imperatrice Elisabetta d’Austria, nota a tutti come Sissi, ed Ernest Hemingway, che lo definì “una delle meraviglie del mondo”. Per arrivare a tempi più recenti, quando nel 1980 i Joy Division scelsero per la copertina di Closer - il loro album testamento - i rilievi della Tomba Appiani. Autentico museo a cielo aperto, Staglieno è il gioiello più appariscente della Genova ottocentesca, testimonianza di una città vivace e all’avanguardia, che fu nodo pulsante della storia d’Italia, aperta verso l’Europa e verso il mondo. Ecco perché, dopo il grande successo dell’anno del Medioevo, Genova ha scelto di dedicare il 2025 al XIX secolo, con un fitto calendario di mostre, itinerari tematici, musica, teatro, incontri, conferenze, laboratori e attività per i più piccoli.   

“L'Ottocento è un secondo 'Secolo dei genovesi' - ha sottolineato Giacomo Montanari, coordinatore del Tavolo della cultura del Comune di Genova – sia sotto il profilo delle arti, con il realismo borghese o la pittura divisionista, che sotto quello economico e politico. A Genova prende corpo l'idea di un'Italia repubblicana e unita: nasce tra i giovani universitari ed è sostenuta dalla ricca borghesia industriale. A Genova il reddito pro capite è tra i più alti d'Europa, e la città si trasforma, sacrifica in parte il passato, come San Domenico per l'Accademia e il Carlo Felice, per darsi una fisionomia da metropoli contemporanea”. 

Il Cimitero di Staglieno, le prime Olimpiadi dell’era moderna, gli Impressionisti, la grande musica, Garibaldi, Mazzini, il Risorgimento e l’Unità d’Italia, le scoperte scientifiche, le trasformazioni urbane sono alcuni dei fili conduttori del programma di Genova e l’800, che inaugurerà venerdì 14 marzo con un concerto dedicato a Giuseppe Verdi presso il Teatro Carlo Felice, mentre nei prossimi mesi i romanzi cult del XIX secolo prenderanno vita sui palcoscenici della città, dal Frankenstein di Mary Shelley a Cuore di tenebra di Joseph Conrad o Billy Bud di Herman Melville, quest’ultimo protagonista anche a Palazzo Ducale con una grande mostra su Moby Dick.  

E a proposito di mostre, tra gli eventi più attesi dell’anno c’è l’esposizione Ottocento svelato. Racconti di musei e collezioni nella Genova del XIX secolo: un percorso diffuso da scoprire in alcune delle sedi culturali più prestigiose della città: Palazzo Rosso, Palazzo Lomellino, l’Accademia Ligustica, il Museo Diocesano, la GAM, le Raccolte Frugone. 
Pur avendo un carattere proprio, l’arte che si sviluppa a Genova nell’XIX secolo rappresenta un osservatorio privilegiato per guardare al panorama italiano e internazionale. “Non a caso, a fine Ottocento si trasferisce a Genova Plinio Nomellini, un pittore toscano di formazione macchiaiola, ma già orientato verso il divisionismo, che porterà una ventata di novità nella cultura figurativa ligure e la traghetterà nella modernità del Novecento”, spiega Leo Lecci, coordinatore di Genova e l’Ottocento nonché coordinatore della mostra, che metterà in luce la varietà e la ricchezza del patrimonio artistico genovese svelando anche opere mai esposte, finora custodite nei depositi dei musei o in collezioni private. In primo piano, il clima culturale dell’epoca e le dinamiche della committenza e del collezionismo, con mecenati come il Principe Odone di Savoia.  

“Siamo entusiasti di poter raccontare ciò che è stata Genova nell'Ottocento”, ha detto l’assessore alla cultura Lorenza Rosso: “Un secolo segnato da forti trasformazioni urbane per favorire un cambiamento volto ad adattarsi alle novità dell'epoca. Presentando questo tema abbiamo riscontrato una grande partecipazione del territorio, riconoscendo alla nostra città un ruolo fondamentale nella proposta culturale europea. Possiamo contare su veri e propri capolavori custoditi nei nostri palazzi e nelle nostre chiese, oltre a un vero e proprio museo a cielo aperto come il Cimitero Monumentale di Staglieno, al cui interno troviamo gioielli architettonici e marmorei”. 

Speciali visite guidate condurranno il pubblico alla scoperta delle meraviglie di Staglieno, mentre i percorsi dedicati ai protagonisti del Risorgimento e ai capolavori dell’Ottocento saranno l’occasione per esplorare i Musei di Nervi. Parchi e i giardini storici saranno la perfetta cornice di laboratori e attività legate alla scienza e alla botanica, per finire con i Rolli Days d’autunno che avranno al centro le bellezze e la cultura del XIX secolo.