Riedificata nel 1616 coinvolse alcune tra le più importanti famiglie della città e diversi scultori, pittori, bronzisti e marmorari.

Nostra Signora delle Vigne, capolavoro dei maestri genovesi

La Cappella della Basilica di Santa Maria delle Vigne a Genova
 

E. Bramati

28/05/2014

Genova - Giovedì 29 maggio 2014 presso la Basilica di Santa Maria delle Vigne saranno presentati i restauri della Cappella di Nostra Signora delle Vigne, uno dei più importanti esempi di costruzione sacra del XVII secolo, eseguita e decorata dai principali maestri presenti in Genova nel 1600.

Le sue origini risalgono al 1616, quando Tomaso e Giovanni Orsolino scolpirono in questo luogo, già meta di venerazione, l’effigie della Madonna con Bambino, che compare in alcuni documenti storici con il nome di Nostra Signora Incoronata. Il culto del simulacro lapideo della Madonna fu presto ufficializzato con la realizzazione della Cappella, che sostituì quella medievale preesistente.

Sempre al periodo precedente al 1616 risale la tavola con l’effigie della Madonna, opera del senese Taddeo di Bartolo, che oggi si trova sopra la nicchia contenente l’opera orsoliniana.
Al nuovo progetto, che coinvolse alcune delle più importanti famiglie genovesi, parteciparono diversi scultori, pittori, bronzisti e marmorari, tra cui alcuni membri della stessa famiglia degli Orsolino.

Oltre a loro, la Cappella di Nostra Signora delle Vigne è stata decorata nei secoli dalle mani di Filippo Parodi, autore delle tre Virtù Teologali e del gruppo di angeli collocati sopra l'arcone, e di altri artisti come di Martino Prepo, Francesco Fanelli, Gio Andrea De Ferrari e Domenico Piola.


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