Dal 12 marzo a Palazzo Ducale
Surreale avanguardia: 60 anni di Man Ray rivivono a Genova

Man Ray, Lacrime di vetro, 1932, stampa ai sali d’argento © Man Ray Trust ARS-ADAGP
Francesca Grego
14/02/2023
Genova - Dopo la fotografia umanista di Sabine Weiss, un’icona dell’avanguardia internazionale è in arrivo a Palazzo Ducale: a partire dal 12 marzo, Emmanuel Radnitzsky alias Man Ray sarà al centro della grande mostra della stagione. Ben 340 opere del celebre fotografo statunitense sbarcheranno a Genova per ripercorrerne l’intera parabola: una vasta selezione di scatti, comprese immagini simbolo della rivoluzionaria avventura surrealista e dada, illustrerà le inesauribili sperimentazioni portate avanti dall’artista intorno al mezzo fotografico. Accanto a queste, che senza dubbio rappresentano la parte più nota della produzione di Man Ray, troveremo disegni, dipinti, sculture e film, testimonianze di una personalità ricca e sfaccettata da esplorare in tutte le sue dimensioni.
Le opere scelte dai curatori Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola arrivano da importanti collezioni italiane e internazionali per illustrare “la volontà di rompere gli schemi e di creare nuove estetiche”, ma anche l’ironia e la sensualità, la poesia e la trasgressione che hanno animato la poetica dell’artista per oltre sessant’anni. Carico di “entusiasmo a ogni nuova direzione imboccata dalla mia fantasia e con l’aiuto dello spirito di contraddizione, progettavo nuove escursioni nell’ignoto”, racconta il grande fotografo nella sua autobiografia.

Man Ray, Autoritratto, 1931 (1982). Collezione privata I Courtesy Fondazione Marconi, Milano © Man Ray 2015 Trust / ADAGP-SIAE 2022
I visitatori di Palazzo Ducale avranno modo di rivivere lo sviluppo delle ricerche di Man Ray decennio dopo decennio seguendolo nelle sue peregrinazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa, lungo otto capitoli che ne illustreranno i temi caldi. In mostra troveremo icone come le Violon d’Ingres con la leggendaria Kiki de Montparnasse, o A l’heure de l’observatoire - Les Amoureux, con le labbra di Lee Miller in volo sul paesaggio, ma anche rivoluzionari esperimenti tecnici come i rayographs e le solarizzazioni, e ancora i ready-made di matrice surrealista, le sculture come Venus restaurée, ironica riflessione sulla classicità, o le sorprendenti pellicole d’avanguardia - Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L'Étoile de mer (1928), Les Mystères du château du dé (1929) proiettate in un ambiente separato per gustarne tutta la magia.

Man Ray, Le violon d'Ingres I Courtesy Palazzo Ducale, Genova
Punto di partenza dell’itinerario espositivo sarà una sezione dedicata agli autoritratti - il famoso volto con la barba tagliata a metà, per esempio, ma anche maschere e calchi dorati, rappresentazione di un’identità in continua mutazione. Le immagini di Man Ray realizzate da colleghi come Andy Warhol, Giulio Paolini o David Hockney evidenzieranno il carisma dell’artista presso i grandi protagonisti della seconda metà del Novecento.
Il cammino di Man Ray incrocerà compagni di viaggio come Marcel Duchamp, amico e complice di una vita oltre che faro dell’avanguardia mondiale tra Parigi e New York, e poi Meret Oppenheim, Erik Satie, Antonin Artaud, Georges Braque, Paul Eluard, Luis Aragon, tra focus sulla luce e sul mezzo fotografico, che l’artista ha aperto a nuove, imprevedibili possibilità, o al corpo umano e al nudo, fonti di ispirazione e soggetti di infinite invenzioni.
Man Ray. Opere 1912-1975 sarà visitabile nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale di Genova dall’11 marzo al 9 luglio 2023.

Man Ray, Noire et blanche, 1926, fotografia / photograph new print, 1980 © Man Ray Trust
Leggi anche:
• Una grande mostra su Marcel Duchamp in arrivo alla Collezione Peggy Guggenheim
• Lee Miller e Man Ray, una storia d'amore e di fotografia
• Tra invasione e sogno: gli universi infiniti di Man Ray
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Man Ray, Autoritratto, 1931 (1982). Collezione privata I Courtesy Fondazione Marconi, Milano © Man Ray 2015 Trust / ADAGP-SIAE 2022
I visitatori di Palazzo Ducale avranno modo di rivivere lo sviluppo delle ricerche di Man Ray decennio dopo decennio seguendolo nelle sue peregrinazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa, lungo otto capitoli che ne illustreranno i temi caldi. In mostra troveremo icone come le Violon d’Ingres con la leggendaria Kiki de Montparnasse, o A l’heure de l’observatoire - Les Amoureux, con le labbra di Lee Miller in volo sul paesaggio, ma anche rivoluzionari esperimenti tecnici come i rayographs e le solarizzazioni, e ancora i ready-made di matrice surrealista, le sculture come Venus restaurée, ironica riflessione sulla classicità, o le sorprendenti pellicole d’avanguardia - Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L'Étoile de mer (1928), Les Mystères du château du dé (1929) proiettate in un ambiente separato per gustarne tutta la magia.

Man Ray, Le violon d'Ingres I Courtesy Palazzo Ducale, Genova
Punto di partenza dell’itinerario espositivo sarà una sezione dedicata agli autoritratti - il famoso volto con la barba tagliata a metà, per esempio, ma anche maschere e calchi dorati, rappresentazione di un’identità in continua mutazione. Le immagini di Man Ray realizzate da colleghi come Andy Warhol, Giulio Paolini o David Hockney evidenzieranno il carisma dell’artista presso i grandi protagonisti della seconda metà del Novecento.
Il cammino di Man Ray incrocerà compagni di viaggio come Marcel Duchamp, amico e complice di una vita oltre che faro dell’avanguardia mondiale tra Parigi e New York, e poi Meret Oppenheim, Erik Satie, Antonin Artaud, Georges Braque, Paul Eluard, Luis Aragon, tra focus sulla luce e sul mezzo fotografico, che l’artista ha aperto a nuove, imprevedibili possibilità, o al corpo umano e al nudo, fonti di ispirazione e soggetti di infinite invenzioni.
Man Ray. Opere 1912-1975 sarà visitabile nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale di Genova dall’11 marzo al 9 luglio 2023.

Man Ray, Noire et blanche, 1926, fotografia / photograph new print, 1980 © Man Ray Trust
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