Dall’11 luglio all’11 ottobre
Racconti di luce: la storia della Galleria Borghese in un videomapping
Francesca Grego
08/07/2025
Roma - Tra i musei più illustri e antichi del mondo, quest’estate la Galleria Borghese racconta al pubblico la propria storia in un coinvolgente spettacolo all’aperto, da ammirare nel giardino di Villa Borghese. Dall’11 luglio all’11 ottobre sulla facciata posteriore del museo andrà in scena il videomapping Racconti di Luce, un percorso al tempo stesso intimo e monumentale che intreccia storia, arte e tecnologia su una colonna sonora originale.
Omaggio alla memoria di un luogo straordinario, ma anche ponte tra passato e presente, tra la solidità del patrimonio culturale e il dinamismo dei linguaggi visivi contemporanei, la narrazione ripercorrerà le tappe fondamentali che portarono alla nascita e allo sviluppo di una delle collezioni d’arte più ricche di sempre, al sorgere dell’edificio, fin dall’inizio destinato a ospitare i capolavori di proprietà del cardinale Scipione Borghese e infine alla sua trasformazione in museo pubblico.
L’acquisto dei terreni fuori le mura nel XVII secolo, da parte di Scipione, straordinario mecenate nell’Urbe al massimo del suo splendore artistico, la costruzione della villa come spazio ideale per accogliere una collezione senza pari, le stratificate vicende storiche, i molteplici progetti architettonici, le trasformazioni dei giardini e gli allestimenti che si sono succeduti nei secoli riprenderanno vita per tre mesi ogni venerdì e sabato a partire dalle 21.15 in uno spettacolare viaggio immersivo attraverso il tempo, mentre il museo è ancora una volta in rinnovamento, grazie a un ciclo di lavori che terminerà nel 2026.
Omaggio alla memoria di un luogo straordinario, ma anche ponte tra passato e presente, tra la solidità del patrimonio culturale e il dinamismo dei linguaggi visivi contemporanei, la narrazione ripercorrerà le tappe fondamentali che portarono alla nascita e allo sviluppo di una delle collezioni d’arte più ricche di sempre, al sorgere dell’edificio, fin dall’inizio destinato a ospitare i capolavori di proprietà del cardinale Scipione Borghese e infine alla sua trasformazione in museo pubblico.
L’acquisto dei terreni fuori le mura nel XVII secolo, da parte di Scipione, straordinario mecenate nell’Urbe al massimo del suo splendore artistico, la costruzione della villa come spazio ideale per accogliere una collezione senza pari, le stratificate vicende storiche, i molteplici progetti architettonici, le trasformazioni dei giardini e gli allestimenti che si sono succeduti nei secoli riprenderanno vita per tre mesi ogni venerdì e sabato a partire dalle 21.15 in uno spettacolare viaggio immersivo attraverso il tempo, mentre il museo è ancora una volta in rinnovamento, grazie a un ciclo di lavori che terminerà nel 2026.
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