Il militante e il dirigente: Umberto Chionna ed Antonio Vincenzo Gigante

23/04/2013

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Mostra documentaria e fotografica, curata dall’Archivio di Stato di Brindisi, dedicata a due brindisini, figure emblematiche dell’antifascismo militante, Umberto Chionna e Antonio Vincenzo Gigante, entrambi uccisi dai nazisti tra il 1944 e il 1945.Nati a Brindisi, Gigante nel 1901 e Chionna nel 1911, benché avessero dieci anni di differenza d’età, si formarono politicamente sotto la guida di Giuseppe Prampolini, grande esponente della sinistra salentina, ma le loro vite ebbero un diverso percorso.

Chionna era un militante del gruppo comunista brindisino, Gigante, entrato in clandestinità, diventò un dirigente nazionale del partito comunista, ma tutti e due sacrificarono le loro vite nella lotta per la  Liberazione.Antonio Vincenzo Gigante, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, riceveva gli onori della città di Brindisi il 7 dicembre del 1952, alla presenza del senatore Umberto Terracini, già presidente dell’Assemblea costituente, della moglie Wanda e della figlia Miuccia, delle autorità e di più di mille persone. Nel corso della cerimonia pubblica, in piazza Vittoria, fu scoperta una lapide commemorativa posta sul prospetto laterale del Banco di Napoli, spostata nel 1969 sull’edificio del liceo classico “B.Marzolla”. Per volontà dell’attuale amministrazione comunale e del sindaco Consales, la lapide è stata ora collocata nella piazzetta Sottile – De Falco, di fronte alla sede di rappresentanza del Comune, e sarà scoperta il 25 aprile 2013 alla presenza di Miuccia Gigante.

Il 25 aprile 1972, la città di Milano onorava la memoria di Umberto Chionna e degli altri operai del quartiere dell’Isola caduti nella lotta di Liberazione con la consegna ai familiari di attestazioni di riconoscenza e con l’inaugurazione di un monumento dello scultore Carlo Ramous, sul quale sono incisi i loro nomi. Una lapide sul muro di un edificio in via Farini 35 ricorda ai passanti che "In questa casa visse Chionna Umberto 28-2-1911. Mauthausen 23-4–1945. Caduto per la libertà"



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