100% Architettura riciclabile

100% architettura riciclabile
 

07/07/2008

Si è concluso giovedì 3 luglio a Torino il XXIII Congresso Mondiale di Architettura (UIA), l’appuntamento triennale a cui partecipano migliaia di architetti da tutto il mondo, che dal 1948 si svolge ogni volta in un Paese diverso del pianeta.

Quest’anno l’incontro si è tenuto nel capoluogo piemontese, dove oltre 10 mila architetti provenienti da ogni dove si sono riversati negli spazi espositivi del Lingotto. Tra essi anche i rappresentanti del Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani (GiArch), ospitati nel Padiglione 3 al Lingotto Fiere, con il loro stand completamente riciclabile e tante idee per il futuro.

Il GiArch è un network indipendente fondato nel 2007, che rappresenta le associazioni dei giovani architetti di Brescia, Canavese, Enna, Ferrara, Firenze, Genova, Pordenone, Roma, Torino, Trieste, Verona, Venezia e Vicenza. Un cantiere culturale nuovo, aperto, attivo, che ha trasformato questo evento in una preziosa occasione per entrare in contatto con giovani di tutto il mondo, per discutere insieme del futuro dell'architettura, delle sfide della professione nei decenni a venire, e del ruolo che l’architetto deve avere come attore indispensabile per governare i processi di trasformazione del territorio e dello sviluppo sostenibile.

In questo spirito, il padiglione GiArch è stato progettato e realizzato con l’uso di scatole in cartone bianco riciclato, da riutilizzare dopo lo svolgimento del congresso. Un esempio di “architettura a impatto zero” sia nel ciclo di produzione dei materiali sia nella fase di smaltimento, una struttura capace di confrontarsi in maniera estrema con i principi di sostenibilità.

Questo originale padiglione  porta in sé anche un significato simbolico, per cui l’utilizzo di singoli elementi composti assieme intende raffigurare l’unità delle differenze che il GiArch rappresenta, mentre l’equilibrio dinamico delle pareti sottolinea l’energia di un coordinamento di giovani professionisti che con le loro azioni aspirano ad essere parte attiva della società civile.

Molto bello ed opportuno, in un momento tanto critico per il nostro pianeta, il padiglione GiArch è un messaggio di speranza, non a caso parola chiave della terza giornata del Congresso, cui fa eco a soli pochi metri di distanza la voce isolata e poetica di Riccardo Dalisi, architetto napoletano di fama internazionale, noto ai più per la sua versione della classica caffettiera napoletana, Compasso d’Oro 1981. Lo stesso Dalisi ci accoglie affabile e sorridende nel suo stand minimale, fatto di semplici pannelli di legno disposti a semicerchio, e ricoperti di evocativi “rifiuti ricordo”, frammenti e scarti di lavorazione, di plastica, cartone o metallo, “decorati” a mano e trasfigurati in “preziosi” souvenirs.

Queste presenze delicate e leggere sembrano anticipare i temi dei prossimi due appuntamenti mondiali dello UIA, quello di Tokyo 2011, che vedrà come tema centrale la trasformazione della città di Tokyo in un centro globale avveniristico ma nel massimo rispetto delle aree naturali, e quello di Singapore 2014, dedicato alle Green Cities, in vista del quale, in questi giorni di Congresso è stato già possibile “piantare” i semi di speranza e cambiamento attraverso un surreale albero di carta, carico di centinaia di messaggi lasciati dai visitatori a supporto delle città verdi del futuro.

www.uia2008torino.org
www.giarch.it
Progetto padiglione GiArch:
Luca Paschini
Claudia Maria Walther
STUDIO 3089, Venezia
Collaboratori:
Alessandro Ronfini
Marco Ghezzo
Interni e attrezzature:
Denis Zaghi
Responsabile esecutivo:
Paola Oliveri
Coordinamento generale:
Andrew Boffa
Elisabetta Mazzola