A Giulio Paolini il Premio Koinè 2000
Palazzo Forti / Nuove acquisizioni
22/10/2001
Giulio Paolini, tra i maggiori esponenti dell’Arte Povera e Concettuale negli anni Sessanta, ha realizzato sette “stanze” che propongono un’antologia scelta, un itinerario retrospettivo di quanto realizzato dall’inizio degli anni ’70 ad oggi. Premio internazionale Koiné alla carriera per il 2000, Paolini (Genova, 1940) si domanda se sia il “luogo” a determinare la realtà e, di conseguenza, s’interroga sul misterioso legame che congiunge il luogo alle cose e sul mistero che fa esistere queste in relazione a quelle. La prima versione di “Quattro immagini uguali”, che occupa la Sala 1, fu presentata nel febbraio 1970 alla Galleria Notizie di Torino per la personale “Vedo. Reinterpretata in occasione della collettiva “Itinere” organizzata in Palazzo delle Papesse a Siena nell’autunno 1998, l’installazione si arricchisce ora di quattro riproduzioni fotografiche a colori che rappresentano rispettivamente il verso di una tela, uno dei quattro elementi della prima versione, una veduta dell’allestimento senese e l’immagine di una mano in grandezza al vero, che trattiene alcuni fogli bianchi. L’invito allo spettatore è di rincorrere all’infinito le quattro immagini montate su altrettanti cavalletti disposti circolarmente per sperimentare, da diversi punti di vista, la medesima distanza concettuale dal segreto di un quadro. Guardare un quadro, significa per Paolini immaginare infiniti quadri possibili senza mai “vederne” alcuno. Il tema della circolarità autoreferenziale dello sguardo torna in “Eclat”, allestita per la prima volta nel 1987 all’interno del patio neoclassico del Musèe des Beaux-Arts di Nantes. L’opera si compone di un numero variabile di basi in legno dipinte di bianco disposte a intervalli equidistanti, ognuna delle quali costituisce il supporto di un frammento del calco in gesso della testa di un angelo di Alessandro Algardi. Più drammatiche le mises en scène di “Teatro dell’opera” 1992-93 e di “Essere o non essere” 1994-1995, riflessioni sul momento in cui l’opera-esposizione si rivela allo spettatore e, insieme allo stesso autore, quando questi si affacciano alla soglia del suo “teatro”. La dialettica tra la lettura di uno spazio illusorio e quella della realtà materiale dello spazio deputato alla rappresentazione, torna in “Dilemma”, titolo di tre opere realizzate tra il 1989 e il 1995. La proiezione su una tela montata su un cavalletto di un paesaggio dipinto da Antoine Watteau e di una riproduzione a colori del volto di un giovane ripreso dall’ “Autoritratto con tavolozza” di Joshua Reynolds, costituisce il fulcro concettuale de “L’Île enchantée” 1995-2001, installazione sul carattere “retrospettivo” di ogni opera capace di reinterpretare immagini “già viste”. A riprova della circolarità anche concettuale del percorso espositivo, “In ascolto (stanza dello spettatore)”, presentata nel 1999 alla Lisson Gallery di Londra, approfondisce il tema inizialmente proposto secondo il quale l’opera ha per oggetto l’ “esposizione universale” di tutte le esposizioni passate e future.
“Giulio Paolini. Premio Koiné 2000 alla carriera”
Verona, Galleria d’arte moderna e contemporanea di Verona – Palazzo Forti
Entrata da corso S.Anastasia (via Volto Due Mori, 4)
15 settembre 2001 – 6 gennaio 2002
Orario 9,30-20 da martedì a domenica; lunedì chiuso
Ingresso intero £ 14.000; ridotto £ 8.000 – 10.000
Informazioni:
Tel. 045-8001903 oppure 045-596371
Website: www.palazzoforti.it
E-mail: pforti.info@palazzoforti.com
“Giulio Paolini. Prmio Koiné 2000 alla carriera”, catalogo a cura di Giorgio Cortenova
Electa, Milano 2001
lire 65.000
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