L’artista aveva 89 anni
Addio a Sir Caro, simbolo della modernità in scultura
Sir Anthony Caro
La redazione
24/10/2013
Con alle spalle una lunga e brillante carriera cominciata negli anni Cinquanta, Caro stava lavorando alla preparazione di una mostra che si sarebbe dovuta tenere il prossimo giugno alla Gagosian Gallery di Londra. Allo scultore il Museo Correr ha dedicato la prima grande retrospettiva italiana: una mostra che è ancora in corso a Venezia e che chiuderà i battenti il 27 ottobre.
Caro era nato nel Surrey, in Gran Bretagna, nel 1924 e aveva studiato ingegneria alla Cambridge University. Dopo aver frequentato i corsi di scultura alla Royal Academy Schools di Londra, aveva iniziato a lavorare come assistente dello scultore Henry Moore.
Dopo un esordio figurativo, sotto l’influenza del maestro Henry Moore, l’artista si allontana dalla tradizione per creare assemblaggi rivoluzionari, saldati e imbullonati, dipinti a colori vivaci e collocati sul pavimento, nello spazio dello spettatore. Sono opere astratte, ma ricche di contenuto ideale. Un nuovo linguaggio plastico che consacra Caro come figura cardine nello sviluppo della scultura del XX secolo accanto a David Smith, Mark Di Suvero, Richard Serra. Il materiale che predilige è l’acciaio, ma non rinuncia a sperimentare con i più svariati elementi come il bronzo, il legno, la carta e il piombo. Gli assemblaggi d’elementi metallici bidimensionali diventano l’emblema della nuova scultura inglese.
Simbolo della modernità in scultura, Anthony Caro è stato presente in tutte le più importanti manifestazioni internazionali: ricordiamo la prima personale a New York da André Emmerich nel 1964, la partecipazione come unico scultore al padiglione inglese della Biennale di Venezia nel 1966, la retrospettiva al MoMa di New York nel ‘75, la mostra dell’84 alla Serpentine Gallery di Londra e, ancora, la collaborazione con l’architetto Norman Foster per il “Millennium Bridge” di Londra. La Tate Modern Art di Londra nel 2004 ha festeggiato i suoi ottant’anni.
Vai all'evento:
"Sir Anthony Caro. Museo Correr, Venezia"
Caro era nato nel Surrey, in Gran Bretagna, nel 1924 e aveva studiato ingegneria alla Cambridge University. Dopo aver frequentato i corsi di scultura alla Royal Academy Schools di Londra, aveva iniziato a lavorare come assistente dello scultore Henry Moore.
Dopo un esordio figurativo, sotto l’influenza del maestro Henry Moore, l’artista si allontana dalla tradizione per creare assemblaggi rivoluzionari, saldati e imbullonati, dipinti a colori vivaci e collocati sul pavimento, nello spazio dello spettatore. Sono opere astratte, ma ricche di contenuto ideale. Un nuovo linguaggio plastico che consacra Caro come figura cardine nello sviluppo della scultura del XX secolo accanto a David Smith, Mark Di Suvero, Richard Serra. Il materiale che predilige è l’acciaio, ma non rinuncia a sperimentare con i più svariati elementi come il bronzo, il legno, la carta e il piombo. Gli assemblaggi d’elementi metallici bidimensionali diventano l’emblema della nuova scultura inglese.
Simbolo della modernità in scultura, Anthony Caro è stato presente in tutte le più importanti manifestazioni internazionali: ricordiamo la prima personale a New York da André Emmerich nel 1964, la partecipazione come unico scultore al padiglione inglese della Biennale di Venezia nel 1966, la retrospettiva al MoMa di New York nel ‘75, la mostra dell’84 alla Serpentine Gallery di Londra e, ancora, la collaborazione con l’architetto Norman Foster per il “Millennium Bridge” di Londra. La Tate Modern Art di Londra nel 2004 ha festeggiato i suoi ottant’anni.
Vai all'evento:
"Sir Anthony Caro. Museo Correr, Venezia"
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Dal 15 novembre alla Staatsgalerie di Stoccarda
La Germania rende omaggio a Carpaccio, il grande narratore del Rinascimento
-
Udine | Rinvenimenti archeologici gettano nuova luce sulla storia della città
Nuove scoperte ad Aquileia: riemergono reperti legati ad attività produttive e un edificio residenziale di epoca romana
-
Roma | Dall’8 novembre al VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
“Vedere l’invisibile”: 150 anni di Guglielmo Marconi in mostra a Roma
-
Brescia | Fino al 16 febbraio nel percorso Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552
Savoldo, Moretto e la luce ritrovata. Due capolavori restaurati in mostra a Brescia
-
Brescia | Al Museo di Santa Giulia di Brescia fino al 23 febbraio
Parla l’attivista Khalid Albaih: “La mia arte come atto di sopravvivenza e forma di protesta”
-
Treviso | Dal 1° dicembre a Possagno (Treviso)
Riapre l’Ala Ottocentesca del Museo Gypsotheca Antonio Canova. Il patrimonio dell'artista torna visibile al pubblico nella sua interezza