Il documentario di Ali Ray sul grande schermo dal 22 al 24 novembre
Al via Art Icons: il vero volto di Frida si svela al cinema
Frida Kahlo, Autoritratto con collana di spine e colibrì, 1940 | Foto: © Bridgeman Images
Francesca Grego
17/11/2021
Questa notte il suo dipinto Diego y yo è stato battuto all’asta per 35 milioni di dollari nella sede di Sotheby’s a New York, diventando l’opera d’arte latinoamericana più costosa di sempre. È solo l’ultimo atto di un percorso che ha regalato a Frida Kahlo la popolarità e la riconoscibilità di un’icona: negli ultimi anni mostre, installazioni multimediali, libri, giornali e perfino maison d’alta moda l’hanno celebrata senza sosta, mentre la sua immagine girava il mondo stampata su t-shirt e oggetti di ogni genere. Ma chi era veramente Frida? L’incidente che da giovanissima le cambiò la vita, la tormentata storia d’amore con Diego Rivera, i colori e la natura del Messico sono i topos che più spesso le sono associati. Difficile, tuttavia, immaginare i mondi nascosti dietro il suo sguardo intenso, le folte sopracciglia, gli abiti sgargianti. A illuminare gli art lover, i curiosi e i fan più accaniti dell’artista sta per arrivare sul grande schermo il docufilm Frida Kahlo della regista, scrittrice e produttrice britannica Ali Ray.
Frida Kahlo, The two Fridas, 1939 I © Exhibition On Screen
Prodotto da Phil Grabsky con la sua Seventh Art Productions e distribuito in Italia da Adler Entertainment, il lungometraggio è il frutto della lunga esperienza maturata da Ray nel campo dei documentari e dell’arte sullo schermo, con film come The Impressionist o Biennale di Venezia 2001 e collaborazioni con emittenti come BBC e Discovery. “Dirigere questo film ha cambiato totalmente la mia visione di Frida Kahlo come artista”, ricorda l’autrice: “Prima non le avevo prestato molta attenzione, sentendomi un po' scoraggiata dall'onnipresenza della sua immagine. Dopo averne studiato le opere più da vicino e compreso il contesto, ne sono completamente affascinata. Avere accesso alle sue lettere personali è stata una parte fondamentale della realizzazione del film e nella mia comprensione del suo lavoro. Mi ha permesso di vedere come la fragilità e le insicurezze rivelate nelle lettere siano state elaborate attraverso l'atto della pittura. Le sue tele meticolosamente dipinte erano il suo modo di interpretare il mondo, la politica, le passioni ed emozioni, trasformandole in immagini di forza, sfida e comprensione”.
Immagine dal film documentario FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ARTE.it, ComingSoon
Realizzato con l'apporto di testimoni che hanno conosciuto Frida personalmente e di esperti che da tempo ne studiano il lavoro, il documentario di Ray è un appassionato viaggio alla ricerca della verità che ruota intorno a Casa Azul, la leggendaria dimora nei sobborghi di Città del Messico dove solo pochi anni fa sono stati aperti gli archivi personali dell’artista. Interviste, commenti e un’approfondita esplorazione dei dipinti della Kahlo promettono di “scavare più a fondo di quanto nessun film abbia fatto finora”, per restituirci un ritratto intimo della pittrice messicana. Sotto la lente di Ali, la febbrile creatività di Frida, la sua resilienza e passione per la vita, ma anche la politica, le amicizie, gli uomini e le donne che ebbero la fortuna di viverle accanto.
FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ARTE.it, ComingSoon
"Quando Ali mi ha proposto di andare con lei a girare in Messico, ammetto di aver esitato dopo un anno così impegnativo. Ma chi avrebbe mai potuto rifiutare di passare del tempo con chi ha conosciuto Frida Kahlo?”, racconta Phil Grabsky, pioniere dell’arte al cinema già negli anni Novanta, che nell’ultimo decennio ha esportato in 60 paesi del mondo lungometraggi su Raffaello e Van Gogh, Leonardo e David Hockney. “Quando il Covid sarà finito (sempre ottimisticamente), vi consiglio una visita in Messico”, continua il produttore: “I luoghi, la gente, la storia, la musica, il cibo e, sì, la tequila, sono meravigliosi. Le persone che abbiamo intervistato si sono rivelate competenti e generose di informazioni, i luoghi evocativi e rivelatori, e vedere da vicino il lavoro della Kahlo è stato commovente e stimolante”, conclude Grabsky.
Al cinema solo il 22, 23 e 24 novembre 2021, Frida Kahlo è il primo appuntamento della serie Art Icons di Adler Entertainment, nata per portare sul grande schermo il vero volto di artisti che hanno scritto la storia.
Poster del film documentario FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ComingSoon, ARTE.it
Vedi anche:
• FOTO - La Frida segreta di Ali Ray
• Art Talk I Gli innovatori: Parla Phil Grabsky, il pioniere dell’arte al cinema
• A Napoli Frida Kahlo - Il caos dentro
• Frida Kahlo. Una vita per immagini in mostra a Sansepolcro
Frida Kahlo, The two Fridas, 1939 I © Exhibition On Screen
Prodotto da Phil Grabsky con la sua Seventh Art Productions e distribuito in Italia da Adler Entertainment, il lungometraggio è il frutto della lunga esperienza maturata da Ray nel campo dei documentari e dell’arte sullo schermo, con film come The Impressionist o Biennale di Venezia 2001 e collaborazioni con emittenti come BBC e Discovery. “Dirigere questo film ha cambiato totalmente la mia visione di Frida Kahlo come artista”, ricorda l’autrice: “Prima non le avevo prestato molta attenzione, sentendomi un po' scoraggiata dall'onnipresenza della sua immagine. Dopo averne studiato le opere più da vicino e compreso il contesto, ne sono completamente affascinata. Avere accesso alle sue lettere personali è stata una parte fondamentale della realizzazione del film e nella mia comprensione del suo lavoro. Mi ha permesso di vedere come la fragilità e le insicurezze rivelate nelle lettere siano state elaborate attraverso l'atto della pittura. Le sue tele meticolosamente dipinte erano il suo modo di interpretare il mondo, la politica, le passioni ed emozioni, trasformandole in immagini di forza, sfida e comprensione”.
Immagine dal film documentario FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ARTE.it, ComingSoon
Realizzato con l'apporto di testimoni che hanno conosciuto Frida personalmente e di esperti che da tempo ne studiano il lavoro, il documentario di Ray è un appassionato viaggio alla ricerca della verità che ruota intorno a Casa Azul, la leggendaria dimora nei sobborghi di Città del Messico dove solo pochi anni fa sono stati aperti gli archivi personali dell’artista. Interviste, commenti e un’approfondita esplorazione dei dipinti della Kahlo promettono di “scavare più a fondo di quanto nessun film abbia fatto finora”, per restituirci un ritratto intimo della pittrice messicana. Sotto la lente di Ali, la febbrile creatività di Frida, la sua resilienza e passione per la vita, ma anche la politica, le amicizie, gli uomini e le donne che ebbero la fortuna di viverle accanto.
FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ARTE.it, ComingSoon
"Quando Ali mi ha proposto di andare con lei a girare in Messico, ammetto di aver esitato dopo un anno così impegnativo. Ma chi avrebbe mai potuto rifiutare di passare del tempo con chi ha conosciuto Frida Kahlo?”, racconta Phil Grabsky, pioniere dell’arte al cinema già negli anni Novanta, che nell’ultimo decennio ha esportato in 60 paesi del mondo lungometraggi su Raffaello e Van Gogh, Leonardo e David Hockney. “Quando il Covid sarà finito (sempre ottimisticamente), vi consiglio una visita in Messico”, continua il produttore: “I luoghi, la gente, la storia, la musica, il cibo e, sì, la tequila, sono meravigliosi. Le persone che abbiamo intervistato si sono rivelate competenti e generose di informazioni, i luoghi evocativi e rivelatori, e vedere da vicino il lavoro della Kahlo è stato commovente e stimolante”, conclude Grabsky.
Al cinema solo il 22, 23 e 24 novembre 2021, Frida Kahlo è il primo appuntamento della serie Art Icons di Adler Entertainment, nata per portare sul grande schermo il vero volto di artisti che hanno scritto la storia.
Poster del film documentario FRIDA KAHLO, Gran Bretagna, 2020, 90', Seventh Art Productions, Exhibition on Screen, Produttori esecutivi Tim Dawson, Phil Grabsky, Amanda Wilkie, Regia di Ali Ray, Distribuito in Italia da Adler Entertainment, Media partner ComingSoon, ARTE.it
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