Cenni biografici

Vermeer
 

20/04/2001

Johannes Vermeer (Delft 1632-1675) è uno dei maggiori pittori olandesi, la cui opera fu pienamente rivalutata soltanto alla fine dell’Ottocento. La vita e l’arte dell’artista olandese sono strettamente associate alla città di Delft. Suo padre, Reynier Vermeer, era un tessitore di seta ed era iscritto alla Gilda di Saint Luke come Master Art Dealer. Quando il padre morì, Johannes ne ereditò gli affari, anche se a quel tempo lui aveva già scelto la carriera di pittore. Si presume che si esercitò a Delft, forse con Leonard Bramer o Carel Fabritius. Nessun documento, comunque, esiste circa il suo apprendistato. Anche il giovane Vermeer, come suo padre, divenne un maestro nella Gilda di Saint Luke nel 1653. La sua aspirazione a quel tempo sembrava quella di essere un pittore della storia, perché i suoi primi lavori erano in larga parte dipinti mitologici e religiosi. Da allora in poi cominciò a dipingere scene di maniera, panorami e allegorie per le quali è divenuto così rinomato. Mentre i soggetti di Vermeer cambiavano nella metà degli anni ’50, egli continuò ad infondere ai suoi lavoriquiete e stati d’animo che aveva preferito nei suoi primi dipinti di storia. Sebbene si sappia molto poco delle relazioni con gli altri pittori che avrebbero influenzato la direzione tematica e stilistica della sua arte, evidentemente Vermeer conosceva Pieter de Hooch, un artista che dipinse scene simili a a Delft durante gli anni ’50 e che ebbe un forte impatto sull’artista. Solo 35 sono le opere sicuramente attribuibili a Vermeer; tale penuria è spiegabile con le sue abitudini di lavoro estremamente metodico e con la scomparsa di numerose tele nel periodo di oblio che seguì la sua morte relativamente precoce. La produzione di Vermeer, caratterizzata da oggettività e precisione di esecuzione e da un senso geometrico di ordine, consiste, con poche eccezioni (fra cui alcuni paesaggi, strade o ritratti), di dipinti di genere che ritraggono la vita olandese del tempo: interni domestici illuminati dal sole, con una o due figure impegnate a leggere, scrivere, suonare uno strumento o fare le faccende domestiche. Vermeer fu un maestro nella composizione e nella rappresentazione dello spazio. ‘La fanciulla assopita’ (1656-Metropolitan Museum of Art, New York) è un chiaro esempio di come egli interpretasse la prospettiva e dosasse i valori tonali, dal primo piano gradualmente verso lo sfondo. In altre opere, quali ‘La lattaia’ (1660, Rijksmuseum, Amsterdam), ‘Fanciulla con una brocca’ (1663, Metropolitan Museum of Art, New York) e ‘Veduta di Delft’ (1660, Mauritshuis, L’Aia), registrò gli effetti della luce con sottile delicatezza e purezza di colore.

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