Crowdfunding negli USA per salvare la "mission impossible" di Bernini
Gian Lorenzo Bernini, Busto di Francesco I d'Este, 1651
04/06/2013
Oltreoceano, negli Stati Uniti, è partita una campagna di crowdfunding che ha come scopo riuscire a realizzare un basamento antisismico per un'opera del Bernini: il Busto di Francesco I d'Este, conservato in un luogo colpito dal sisma del maggio dello scorso anno, la Galleria Estense di Modena. L'iniziativa è stata promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia in accordo con il Fondo Ambiente Italiano e, negli USA, con Friends of FAI. L'operazione, condotta sul portale Indiegogo.com, si inserisce nell'ambito dell'Anno della cultura italiana negli USA. La conclusione è programmata per il prossimo 30 giugno. Parallelamente, fino al 2 luglio, la raccolta fondi è attiva anche in Italia, sulla piattaforma www.foritaly.org, creata per questo scopo specifico.
L'opera oggetto di questa campagna internazionale, conservata a Modena da oltre 360 anni, aveva rappresentato per Gian Lorenzo Bernini “un'impresa quasi impossibile”, dal momento che, come egli stesso racconta nei suoi scritti, era stato costretto a realizzarla senza aver mai visto di persona il soggetto rappresentato, ispirandosi ad una serie di ritratti eseguiti dal pittore fiammingo Justus Sustermansz. Il risultato fu quel capolavoro che ora in tanti si stanno mobilitando per salvare e che lo stesso duca di Modena, Francesco I d'Este, volle ricompensare con una cifra da capogiro: tremila scudi, la stessa somma che era servita ad Innocenzo X per pagare la grande Fontana dei Fiumi di Piazza Navona a Roma.
Nicoletta Speltra
L'opera oggetto di questa campagna internazionale, conservata a Modena da oltre 360 anni, aveva rappresentato per Gian Lorenzo Bernini “un'impresa quasi impossibile”, dal momento che, come egli stesso racconta nei suoi scritti, era stato costretto a realizzarla senza aver mai visto di persona il soggetto rappresentato, ispirandosi ad una serie di ritratti eseguiti dal pittore fiammingo Justus Sustermansz. Il risultato fu quel capolavoro che ora in tanti si stanno mobilitando per salvare e che lo stesso duca di Modena, Francesco I d'Este, volle ricompensare con una cifra da capogiro: tremila scudi, la stessa somma che era servita ad Innocenzo X per pagare la grande Fontana dei Fiumi di Piazza Navona a Roma.
Nicoletta Speltra
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