Gli appuntamenti per il VII centenario della morte
Dante 700: l'arte celebra il poeta con un calendario di mostre da non perdere
Annibale Gatti, Dante in esilio, 1854, Olio su tela, 70 x 80 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
Samantha De Martin
05/01/2021
Video mapping e land art, convegni, itinerari, mostre diffuse. L’arte scende in campo per ricordare Dante, celebrando con ogni mezzo il più straordinario interprete dell’epopea umana.
A 700 anni dalla morte, il padre del più grande poema per immagini rivive attraverso l’arte, sedotta forse da quell’evoluzione che, dall’oscuro realismo dell’Inferno dai veementi contrasti, ha trovato compimento nell’astrattismo della Terza Cantica, in un trionfo salvifico di giochi coloristici informali che rievocano, tra rubini e zaffiri, le suggestioni delle grandi cattedrali gotiche.
Ed eccoci al 2021, l’anno dell’Alighieri “superstar”, dell’intellettuale ricordato da molti come l’iniziatore della critica d'arte moderna, complice anche a quel "ridon le carte / che pennelleggia Franco Bolognese" (Purg. XI, vv. 82-83), o quel suo tentativo di consegnare ai posteri, attraverso il disegno di "uno angelo sopra certe tavolette", l’immagine figurata della donna amata.
Mentre il ritratto del “ghibellin fuggiasco”, pensato da Signorelli per la Cappella di San Brizio, invade ancora per qualche giorno, a Orvieto, la facciata del palazzo dell’Opera del Duomo, e mentre l’Inferno ispira un gioco di società dal titolo Comedia, aspettando che i musei riaccendano le luci, istituzioni e luoghi della cultura sfoderano, ciascuno, il loro diario di bordo nel segno del sommo poeta, oggi, più che mai, nocchiero prezioso per i nostri sfortunati tempi. Con l'auspicio di uscire presto, con la forza dei suoi immortali ammonimenti, "a riveder le stelle".
Tutte le mostre a Firenze
I primi ad aver inaugurato l’anno di Dante sono stati gli Uffizi, attraverso una mostra che consente alla Divina Commedia di “rivivere” sul web. A riveder le stelle, il percorso online sul sito delle Gallerie degli Uffizi, è un viaggio virtuale tra i disegni di Federico Zuccari per la Divina Commedia, realizzati alla fine del Cinquecento e per la prima volta digitalizzati in alta definizione. Eseguiti tra il 1586 e il 1588, durante il soggiorno del pittore manierista in Spagna, gli 88 disegni - esposti finora al pubblico soltanto in due occasioni e solo parzialmente - rappresentano la più imponente compagine illustrativa della Commedia realizzata prima dell’Ottocento.
Seguendo il percorso illustrato dello Zuccari, il visitatore si unisce al viaggio dantesco, dalla selva oscura in cui Dante smarrisce la “diritta via”, fino alle alte sfere del Paradiso, in un complesso gioco di rimandi, parole e immagini.
Federico Zuccari, Caronte - Inferno, disegni per la Divina Commedia, 1586-1588, Firenze, Gallerie degli Uffizi
Ci spostiamo al Museo del Bargello, l’unico palazzo pubblico di Firenze al tempo di Dante, dove il 27 gennaio 1302 il podestà Cante de’ Gabrielli da Gubbio pronunciò la prima condanna in contumacia, seguita, più tardi, dall’esilio perpetuo e dalla condanna al rogo se il poeta fosse rientrato a Firenze.
Al Bargello la prima mostra dedicata a Dante, Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, si svolgerà dal 23 marzo al 25 luglio 2021.
Articolato in sezioni, il percorso esaminerà il rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, mentre manoscritti e dipinti dialogheranno con gli affreschi delle collezioni del museo e da istituzioni italiane e straniere.
Il secondo appuntamento, in programma dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, a cura di Carlo Sisi, con il contributo di storici dell’arte e della letteratura di Otto e Novecento, ripercorre la fortuna dantesca nella seconda metà dell’Ottocento.
La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista esplora la complessa percezione della figura del poeta e della sua Commedia nel contesto letterario tra Otto e Novecento.
A Forlì la visione dell’arte secondo Dante
Lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, Dante trovò rifugio a Forlì, soggiornando per oltre un anno presso gli Ordelaffi, i signori ghibellini della città.
Grazie a una collaborazione preziosa con le Gallerie degli Uffizi, che concederanno in prestito molte loro opere, la città renderà omaggio al poeta con la mostra Dante. La visione dell’arte, in programma dal 12 marzo al 4 luglio ai Musei di San Domenico.
Per l’occasione arriveranno da Firenze il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, solitamente non visibili in Galleria, accanto al ritratto di Dante dipinto da Cristofano dell’Altissimo, e ancora alla Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo, e a un disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia.
Cristofano dell’Altissimo, Dante Alighieri, ante 1568, tavola, cm. 60x46. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Collezione Gioviana
Dante a Verona
Anche Verona - la città che per fu per il poeta, che vi giunse nel 1303, ll primo... refugio e ’l primo ostello, in cui beneficiò della "cortesia del gran Lombardo", Bartolomeo della Scala, e poi di Cangrande - dedica al poeta alcuni appuntamenti pensati dai Musei Civici.
Una mostra diffusa, Dante a Verona, consentirà, attraverso un’agile mappa, di congiungere tappe e luoghi legati alla presenza del poeta in città, da Sant’Elena ai palazzi scaligeri affacciati su piazza dei Signori, dalle Arche scaligere alle chiese di San Zeno, San Fermo e Santa Anastasia, fino alle memorie della secolare presenza dei discendenti del poeta in città.
Dal 23 aprile al 3 ottobre, alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti la mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona presenta una selezione di opere e testimonianze storiche per approfondire, nell’arco temporale che corre dal Trecento all’Ottocento, il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande e il mito tutto shakespeariano di Giulietta e Romeo.
Pompeo Marino Molmenti, Pia dei Tolomei condotta in Maremma, 1853, olio su tela, Verona, Musei Civici – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
Gli appuntamenti di Ravenna con Dante
Nel 1318, per motivi ancora misteriosi, Dante lasciò Verona per approdare a Ravenna, presso la corte di Guido Novello da Polenta, e rimanervi fino alla morte, che lo colse tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Nella città romagnola il poeta diede vita a un cenacolo letterario frequentato dai figli Pietro e Jacopo da alcuni giovani letterati locali.
A distanza di 700 anni dalla morte, la città commemora il suo illustre ospite con un calendario di eventi che prende avvio dalla mostra Inclusa est flamma, prima delle tre grandi esposizioni riunite sotto il logo Dante. Gli occhi e la mente, in stretta collaborazione con gli Uffizi, prorogata fino a luglio alla Biblioteca Classense.
Giotto, Polittico di Badia, tempera su tavola, 337 x 142 cm, 1300 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi
Dal 6 marzo fino al 4 luglio 2021, nella Chiesa monastica di San Romualdo, avrà luogo progetto Le Arti al tempo dell’esilio, una raffinata testimonianza di emblematici capolavori che ripercorrono le tappe dell’esilio dantesco.
Accanto alla scultura in bronzo dorato di Bonifacio VIII, il papa che condannò il poeta all’esilio, sarà in mostra a Ravenna anche il calco del ritratto dello stesso Bonifacio realizzato da Arnolfo di Cambio, ora ai Palazzi Vaticani.
Opere di Cimabue e di Giotto, che il poeta, con ogni probabilità, ebbe modo di ammirare, ci introducono invece nella Firenze del tempo, ambiente di origine e formazione del poeta.
La mostra accoglie opere molto diverse, dai tessuti, le oreficerie, tavole dipinte che documentano la sosta del poeta alla corte veneta, alla Bibbia istoriata appartenuta a Carlo V, eccezionalmente concessa dalla Biblioteca del Monastero dell’Escorial, dall’effige della Giustizia, commissionata per la tomba di Margherita di Brabante, alle testimonianze legate alla cultura figurativa veneziana, che documentano l’ultima impresa diplomatica svolta dal poeta nella Serenissima.
Sempre Ravenna, dal 16 ottobre al 5 settembre ospiterà il progetto espositivo Dante nell'arte dell'Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna, presentato dal MAR - Museo d’Arte della città in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. La prima opera ad aprire il percorso espositivo dedicato al sommo poeta è Dante in esilio, olio su tela di Annibale Gatti - che immortala il poeta in un momento di intima riflessione - in mostra nei chiostri francescani, non lontano dalla Tomba di Dante.
Pineta di Ravenna, 1900 circa, stampa al carbone, 173 x123 mm, riproduzione dall’originale, Ravenna, Biblioteca Classense, Fondo Fotografico Corrado Ricci
Dall’11 settembre al 9 gennaio 2022, sempre al Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna sarà allestita una mostra che ripercorre la fortuna di Dante dal Trecento all’arte pop, passando attraverso film, libri, fumetti, cartoni animati e persino videogiochi ispirati alle atmosfere del celebre poema. Viaggiando su un doppio binario, Un'epopea pop segue, da un lato, la fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini, a cura di Giuseppe Antonelli e, contemporaneamente, costruisce un percorso d’arte contemporanea, a cura di Giorgia Salerno, che celebra il sogno, il viaggio e la luce attraverso le opere di artisti contemporanei, da Robert Rauschenberg a Edoardo Tresoldi.
Teodoro Wolf Ferrari, Affiche olivetti M1, 1912, manifesto su carta
Sul sito del Quirinale i luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini
Una passeggiata virtuale tra le sale della Palazzina Gregoriana offre un interessante viaggio alla scoperta del reportage fotografico di Massimo Sestini, dal titolo Dante 700. Il fotoreporter, attraverso punti di vista insoliti che uniscono ingredienti narrativi danteschi, contestualizzandoli con l’ambiente, racconta la presenza di Dante ai giorni nostri. Sviluppato in collaborazione con il Comune di Firenze, il progetto include venti scatti emozionali che sfiorano l'animo dello spettatore parlando tutte le lingue del mondo.
Massimo Sestini, Statua di Dante, Piazza Santa Croce, Firenze | Foto: © Massimo Sestini
Leggi anche:
• Dante Alighieri nell'arte
• Da Dante a Boccioni, da Mirò alle Avanguardie, l'arte guarda al 2021 con un'agenda di grandi mostre
A 700 anni dalla morte, il padre del più grande poema per immagini rivive attraverso l’arte, sedotta forse da quell’evoluzione che, dall’oscuro realismo dell’Inferno dai veementi contrasti, ha trovato compimento nell’astrattismo della Terza Cantica, in un trionfo salvifico di giochi coloristici informali che rievocano, tra rubini e zaffiri, le suggestioni delle grandi cattedrali gotiche.
Ed eccoci al 2021, l’anno dell’Alighieri “superstar”, dell’intellettuale ricordato da molti come l’iniziatore della critica d'arte moderna, complice anche a quel "ridon le carte / che pennelleggia Franco Bolognese" (Purg. XI, vv. 82-83), o quel suo tentativo di consegnare ai posteri, attraverso il disegno di "uno angelo sopra certe tavolette", l’immagine figurata della donna amata.
Mentre il ritratto del “ghibellin fuggiasco”, pensato da Signorelli per la Cappella di San Brizio, invade ancora per qualche giorno, a Orvieto, la facciata del palazzo dell’Opera del Duomo, e mentre l’Inferno ispira un gioco di società dal titolo Comedia, aspettando che i musei riaccendano le luci, istituzioni e luoghi della cultura sfoderano, ciascuno, il loro diario di bordo nel segno del sommo poeta, oggi, più che mai, nocchiero prezioso per i nostri sfortunati tempi. Con l'auspicio di uscire presto, con la forza dei suoi immortali ammonimenti, "a riveder le stelle".
Tutte le mostre a Firenze
I primi ad aver inaugurato l’anno di Dante sono stati gli Uffizi, attraverso una mostra che consente alla Divina Commedia di “rivivere” sul web. A riveder le stelle, il percorso online sul sito delle Gallerie degli Uffizi, è un viaggio virtuale tra i disegni di Federico Zuccari per la Divina Commedia, realizzati alla fine del Cinquecento e per la prima volta digitalizzati in alta definizione. Eseguiti tra il 1586 e il 1588, durante il soggiorno del pittore manierista in Spagna, gli 88 disegni - esposti finora al pubblico soltanto in due occasioni e solo parzialmente - rappresentano la più imponente compagine illustrativa della Commedia realizzata prima dell’Ottocento.
Seguendo il percorso illustrato dello Zuccari, il visitatore si unisce al viaggio dantesco, dalla selva oscura in cui Dante smarrisce la “diritta via”, fino alle alte sfere del Paradiso, in un complesso gioco di rimandi, parole e immagini.
Federico Zuccari, Caronte - Inferno, disegni per la Divina Commedia, 1586-1588, Firenze, Gallerie degli Uffizi
Ci spostiamo al Museo del Bargello, l’unico palazzo pubblico di Firenze al tempo di Dante, dove il 27 gennaio 1302 il podestà Cante de’ Gabrielli da Gubbio pronunciò la prima condanna in contumacia, seguita, più tardi, dall’esilio perpetuo e dalla condanna al rogo se il poeta fosse rientrato a Firenze.
Al Bargello la prima mostra dedicata a Dante, Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, si svolgerà dal 23 marzo al 25 luglio 2021.
Articolato in sezioni, il percorso esaminerà il rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, mentre manoscritti e dipinti dialogheranno con gli affreschi delle collezioni del museo e da istituzioni italiane e straniere.
Il secondo appuntamento, in programma dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022, a cura di Carlo Sisi, con il contributo di storici dell’arte e della letteratura di Otto e Novecento, ripercorre la fortuna dantesca nella seconda metà dell’Ottocento.
La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista esplora la complessa percezione della figura del poeta e della sua Commedia nel contesto letterario tra Otto e Novecento.
A Forlì la visione dell’arte secondo Dante
Lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, Dante trovò rifugio a Forlì, soggiornando per oltre un anno presso gli Ordelaffi, i signori ghibellini della città.
Grazie a una collaborazione preziosa con le Gallerie degli Uffizi, che concederanno in prestito molte loro opere, la città renderà omaggio al poeta con la mostra Dante. La visione dell’arte, in programma dal 12 marzo al 4 luglio ai Musei di San Domenico.
Per l’occasione arriveranno da Firenze il ritratto dell’Alighieri e quello di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, solitamente non visibili in Galleria, accanto al ritratto di Dante dipinto da Cristofano dell’Altissimo, e ancora alla Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo, e a un disegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia.
Cristofano dell’Altissimo, Dante Alighieri, ante 1568, tavola, cm. 60x46. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Collezione Gioviana
Dante a Verona
Anche Verona - la città che per fu per il poeta, che vi giunse nel 1303, ll primo... refugio e ’l primo ostello, in cui beneficiò della "cortesia del gran Lombardo", Bartolomeo della Scala, e poi di Cangrande - dedica al poeta alcuni appuntamenti pensati dai Musei Civici.
Una mostra diffusa, Dante a Verona, consentirà, attraverso un’agile mappa, di congiungere tappe e luoghi legati alla presenza del poeta in città, da Sant’Elena ai palazzi scaligeri affacciati su piazza dei Signori, dalle Arche scaligere alle chiese di San Zeno, San Fermo e Santa Anastasia, fino alle memorie della secolare presenza dei discendenti del poeta in città.
Dal 23 aprile al 3 ottobre, alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti la mostra Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona presenta una selezione di opere e testimonianze storiche per approfondire, nell’arco temporale che corre dal Trecento all’Ottocento, il rapporto tra Dante e la Verona di Cangrande e il mito tutto shakespeariano di Giulietta e Romeo.
Pompeo Marino Molmenti, Pia dei Tolomei condotta in Maremma, 1853, olio su tela, Verona, Musei Civici – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
Gli appuntamenti di Ravenna con Dante
Nel 1318, per motivi ancora misteriosi, Dante lasciò Verona per approdare a Ravenna, presso la corte di Guido Novello da Polenta, e rimanervi fino alla morte, che lo colse tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Nella città romagnola il poeta diede vita a un cenacolo letterario frequentato dai figli Pietro e Jacopo da alcuni giovani letterati locali.
A distanza di 700 anni dalla morte, la città commemora il suo illustre ospite con un calendario di eventi che prende avvio dalla mostra Inclusa est flamma, prima delle tre grandi esposizioni riunite sotto il logo Dante. Gli occhi e la mente, in stretta collaborazione con gli Uffizi, prorogata fino a luglio alla Biblioteca Classense.
Giotto, Polittico di Badia, tempera su tavola, 337 x 142 cm, 1300 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi
Dal 6 marzo fino al 4 luglio 2021, nella Chiesa monastica di San Romualdo, avrà luogo progetto Le Arti al tempo dell’esilio, una raffinata testimonianza di emblematici capolavori che ripercorrono le tappe dell’esilio dantesco.
Accanto alla scultura in bronzo dorato di Bonifacio VIII, il papa che condannò il poeta all’esilio, sarà in mostra a Ravenna anche il calco del ritratto dello stesso Bonifacio realizzato da Arnolfo di Cambio, ora ai Palazzi Vaticani.
Opere di Cimabue e di Giotto, che il poeta, con ogni probabilità, ebbe modo di ammirare, ci introducono invece nella Firenze del tempo, ambiente di origine e formazione del poeta.
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Sempre Ravenna, dal 16 ottobre al 5 settembre ospiterà il progetto espositivo Dante nell'arte dell'Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna, presentato dal MAR - Museo d’Arte della città in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. La prima opera ad aprire il percorso espositivo dedicato al sommo poeta è Dante in esilio, olio su tela di Annibale Gatti - che immortala il poeta in un momento di intima riflessione - in mostra nei chiostri francescani, non lontano dalla Tomba di Dante.
Pineta di Ravenna, 1900 circa, stampa al carbone, 173 x123 mm, riproduzione dall’originale, Ravenna, Biblioteca Classense, Fondo Fotografico Corrado Ricci
Dall’11 settembre al 9 gennaio 2022, sempre al Mar – Museo d’Arte della Città di Ravenna sarà allestita una mostra che ripercorre la fortuna di Dante dal Trecento all’arte pop, passando attraverso film, libri, fumetti, cartoni animati e persino videogiochi ispirati alle atmosfere del celebre poema. Viaggiando su un doppio binario, Un'epopea pop segue, da un lato, la fortuna popolare di Dante, dal testo alle immagini, a cura di Giuseppe Antonelli e, contemporaneamente, costruisce un percorso d’arte contemporanea, a cura di Giorgia Salerno, che celebra il sogno, il viaggio e la luce attraverso le opere di artisti contemporanei, da Robert Rauschenberg a Edoardo Tresoldi.
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Una passeggiata virtuale tra le sale della Palazzina Gregoriana offre un interessante viaggio alla scoperta del reportage fotografico di Massimo Sestini, dal titolo Dante 700. Il fotoreporter, attraverso punti di vista insoliti che uniscono ingredienti narrativi danteschi, contestualizzandoli con l’ambiente, racconta la presenza di Dante ai giorni nostri. Sviluppato in collaborazione con il Comune di Firenze, il progetto include venti scatti emozionali che sfiorano l'animo dello spettatore parlando tutte le lingue del mondo.
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