Dennis Oppenheim a Milano

Monumento al Escape di Dennis Oppenheim
22/03/2007
Quindici opere, realizzate tra il 1968 e il 1998, in mostra alla Galleria MontrasioArte di Milano dal 4 aprile al 19 maggio, esploreranno l’universo di Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938), tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea della seconda metà del XX secolo, che, insieme a Bruce Nauman, Robert Smithson, Michael Heizer, Vito Acconci, Robert Morris e Gunther Uecker, anima quella generazione di area americana che ha contribuito a rinnovare i linguaggi contemporanei.
Tra gli anni Sessanta e Settanta, l’artista si concentra sulla sperimentazione dell’arte ambientale e della body art, movimenti di cui è considerato tra i capiscuola. Di questa fase, due opere fondamentali, Branded Mountain del 1969 e Parallel stress del 1970, in un percorso che vanta tra le realizzazioni più recenti Device to root out evil.
“Dematerializzazione”: questo il termine che Lucy Lippard conia già nel 1968 a proposito dei primi “earth-works”, sottolineando la caratteristica originale di una forma che transita da un materiale all’altro, indice del divenire infinito.
Protagonista di molti lavori, la predilezione per il tatto. Per la chiesa di San Paolo – Festival della Filosofia con tema “i sensi” – Oppenheim propone due sculture realizzate nel 2004, “Device to Cast Light on the Bottom of Feet” (Meccanismo che illumina ai piedi dei piedi) e “Enlarged Object to Cast Light In-between the Toes” (Oggetto allargato per illuminare tra le dita dei piedi).
In mostra le video performances "Two-Stage Transfer Drawing", "Rocked Hand", "Air Pressure", "Fusion Tooth and Nail", "Forming Sounds", "Nail Sharpening", "Identity Transfer" 1970 - 1971, nelle quali la dimensione tattile viene esperita in diverse situazioni: l’artista traccia un segno sulla schiena del figlio che ripete il segno sul muro e viceversa, o registra i movimenti trasmessi alla mano da un getto di aria compressa. La visionarietà si lega così a un aspetto “somatico”.
Completa la mostra la sequenza fotografica di "Reading Position for Second Degree Burn" – 1970, Jones Beach di New York – quando l’artista è rimasto steso al sole a torso nudo per cinque ore con un trattato ottocentesco aperto sul petto. Un disegno epidermico impresso dal tempo di esposizione alla luce.
DENNIS OPPENHEIM
4 aprile – 19 maggio 2007
Milano, Galleria Montrasio Arte (via Brera 5)
Iniziativa a cura di Raffaele Bedarida e Ruggero Montrasio
Orari: dal martedì al sabato 15.30-19.00. Domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: tel. 02 878448 – 02 875522
Tra gli anni Sessanta e Settanta, l’artista si concentra sulla sperimentazione dell’arte ambientale e della body art, movimenti di cui è considerato tra i capiscuola. Di questa fase, due opere fondamentali, Branded Mountain del 1969 e Parallel stress del 1970, in un percorso che vanta tra le realizzazioni più recenti Device to root out evil.
“Dematerializzazione”: questo il termine che Lucy Lippard conia già nel 1968 a proposito dei primi “earth-works”, sottolineando la caratteristica originale di una forma che transita da un materiale all’altro, indice del divenire infinito.
Protagonista di molti lavori, la predilezione per il tatto. Per la chiesa di San Paolo – Festival della Filosofia con tema “i sensi” – Oppenheim propone due sculture realizzate nel 2004, “Device to Cast Light on the Bottom of Feet” (Meccanismo che illumina ai piedi dei piedi) e “Enlarged Object to Cast Light In-between the Toes” (Oggetto allargato per illuminare tra le dita dei piedi).
In mostra le video performances "Two-Stage Transfer Drawing", "Rocked Hand", "Air Pressure", "Fusion Tooth and Nail", "Forming Sounds", "Nail Sharpening", "Identity Transfer" 1970 - 1971, nelle quali la dimensione tattile viene esperita in diverse situazioni: l’artista traccia un segno sulla schiena del figlio che ripete il segno sul muro e viceversa, o registra i movimenti trasmessi alla mano da un getto di aria compressa. La visionarietà si lega così a un aspetto “somatico”.
Completa la mostra la sequenza fotografica di "Reading Position for Second Degree Burn" – 1970, Jones Beach di New York – quando l’artista è rimasto steso al sole a torso nudo per cinque ore con un trattato ottocentesco aperto sul petto. Un disegno epidermico impresso dal tempo di esposizione alla luce.
DENNIS OPPENHEIM
4 aprile – 19 maggio 2007
Milano, Galleria Montrasio Arte (via Brera 5)
Iniziativa a cura di Raffaele Bedarida e Ruggero Montrasio
Orari: dal martedì al sabato 15.30-19.00. Domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: tel. 02 878448 – 02 875522
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