EXTRALIGHT

Fotografia di Gianni Galassi
06/02/2007
Nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia è allestita fino al 25 febbraio 2007, la mostra personale “Gianni Galassi, EXTRALIGHT, Fotografie 2002-2006” a cura di Miriam Castelnuovo e e con la supervisione di Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale Romano.
L’allestimento della Mostra prevede 60 immagini a colori e in bianco e nero formato 60x90, stampate su carta fine-art Epson con tecnologie e inchiostri Epson.
Miriam Castelnuovo, curatrice della mostra ci conduce in un percorso espositivo fatto di luce e movimento.“L’esperienza soggettiva dell’autore si unisce alle sollecitazioni che provengono dall’esterno e che si mescolano vicendevolmente man mano che il lavoro prosegue, alla ricerca di qualcosa di definitivo.
Difficile stabilire un fermo immagine, quando ti accorgi che ciò che stai inquadrando è in continua evoluzione formale, tanto più se riferita ad una propria spazialità prospettica, che ne determina il movimento attraverso la luce. E’ questo elemento con i suoi riflessi sulle superfici metalliche o su quelle di cemento armato e molti altri materiali, a dare la tensione a queste costruzioni, mentre lo spazio, quando è altro e vive autonomo oltre l’immagine inquadrata, gioca con un influenza particolare sulle strutture che circonda. Nei paesaggi, il volontario collocarsi dell’opera in un determinato spazio, già prestabilito da Galassi sceglie è il risultato di un continuo indagare sulle funzioni del vuoto e della sua leggerezza, che superando la consistenza dei materiali, dà vita ad inaspettate gradazioni ritmiche, giocate sui toni dei chiari e degli scuri delle ombre.
I vuoti entrano a far parte di un’inquadratura come fossero i silenzi, le pause del suo respiro, in attesa che qualcosa muti sotto lo sguardo attento e avido di cambiamenti inaspettati. Con le sue fotografie Gianni Galassi riesce meravigliosamente a dare animo ad immagini da cui emergono molteplicità di ritmi sensibili …”.
Gianni Galassi nasce a Milano nel 1954. A cinque anni riceve dal padre, appassionato di fotografia, la prima fotocamera. A dodici apprende i primi rudimenti di camera oscura. A sedici anni concilia gli studi con l'attività di assistente fotografo specializzato in riprese industriali. Nel contempo dà inizio a una ricerca personale nel campo della fotografia fine-art, che proseguirà anche dopo l'avvio dell'attività in proprio che lo vede specializzarsi nello still-life e nell'arredamento, con l'impiego di apparecchi a banco ottico. Gli anni successivi si riveleranno cruciali per la sua formazione estetica. Le fotografie di Hervé, di Robert Frank, di Mario Giacomelli e di Berndt e Hilla Becher sono i suoi riferimenti artistici.
A ventiquattro anni espone i suoi lavori alla Galleria "Il Diaframma" di Milano, diretta da Lanfranco Colombo. In seguito realizza per il regista Marco Tullio Giordana i sopralluoghi fotografici del film "Maledetti vi amerò". Ed è la produzione di un documentario sulla grande manifestazione dedicata dalla Biennale di Venezia proprio alla fotografia, ad allargare i suoi orizzonti creativi. Seguiranno altri documentari, insieme a numerosi spot per aziende italiane e straniere. Dopo varie esperienze come sceneggiatore e aiuto regista, si specializza nel campo della post-produzione, dando vita insieme a tre soci ad uno studio specializzato in montaggio video e in doppiaggio e sonorizzazione di film e telefilm. In seguito all'adozione del digitale Galassi inizia ad esprimersi anche col colore, che grazie alle nuove tecnologie è divenuto flessibile quanto il bianco e nero. Le sue opere trovano collezionisti in Italia e all’estero.
EXTRALIGHT
Gianni Galassi, Fotografie 2002-2006
Fino al 25 febbraio 2007
Roma, Palazzo Venezia
Sala del Refettorio
Via del Plebiscito, 118
Orario: 10-19; lunedì chiuso.
Catalogo in mostra - Testo critico di Miriam Castelnuovo
L’allestimento della Mostra prevede 60 immagini a colori e in bianco e nero formato 60x90, stampate su carta fine-art Epson con tecnologie e inchiostri Epson.
Miriam Castelnuovo, curatrice della mostra ci conduce in un percorso espositivo fatto di luce e movimento.“L’esperienza soggettiva dell’autore si unisce alle sollecitazioni che provengono dall’esterno e che si mescolano vicendevolmente man mano che il lavoro prosegue, alla ricerca di qualcosa di definitivo.
Difficile stabilire un fermo immagine, quando ti accorgi che ciò che stai inquadrando è in continua evoluzione formale, tanto più se riferita ad una propria spazialità prospettica, che ne determina il movimento attraverso la luce. E’ questo elemento con i suoi riflessi sulle superfici metalliche o su quelle di cemento armato e molti altri materiali, a dare la tensione a queste costruzioni, mentre lo spazio, quando è altro e vive autonomo oltre l’immagine inquadrata, gioca con un influenza particolare sulle strutture che circonda. Nei paesaggi, il volontario collocarsi dell’opera in un determinato spazio, già prestabilito da Galassi sceglie è il risultato di un continuo indagare sulle funzioni del vuoto e della sua leggerezza, che superando la consistenza dei materiali, dà vita ad inaspettate gradazioni ritmiche, giocate sui toni dei chiari e degli scuri delle ombre.
I vuoti entrano a far parte di un’inquadratura come fossero i silenzi, le pause del suo respiro, in attesa che qualcosa muti sotto lo sguardo attento e avido di cambiamenti inaspettati. Con le sue fotografie Gianni Galassi riesce meravigliosamente a dare animo ad immagini da cui emergono molteplicità di ritmi sensibili …”.
Gianni Galassi nasce a Milano nel 1954. A cinque anni riceve dal padre, appassionato di fotografia, la prima fotocamera. A dodici apprende i primi rudimenti di camera oscura. A sedici anni concilia gli studi con l'attività di assistente fotografo specializzato in riprese industriali. Nel contempo dà inizio a una ricerca personale nel campo della fotografia fine-art, che proseguirà anche dopo l'avvio dell'attività in proprio che lo vede specializzarsi nello still-life e nell'arredamento, con l'impiego di apparecchi a banco ottico. Gli anni successivi si riveleranno cruciali per la sua formazione estetica. Le fotografie di Hervé, di Robert Frank, di Mario Giacomelli e di Berndt e Hilla Becher sono i suoi riferimenti artistici.
A ventiquattro anni espone i suoi lavori alla Galleria "Il Diaframma" di Milano, diretta da Lanfranco Colombo. In seguito realizza per il regista Marco Tullio Giordana i sopralluoghi fotografici del film "Maledetti vi amerò". Ed è la produzione di un documentario sulla grande manifestazione dedicata dalla Biennale di Venezia proprio alla fotografia, ad allargare i suoi orizzonti creativi. Seguiranno altri documentari, insieme a numerosi spot per aziende italiane e straniere. Dopo varie esperienze come sceneggiatore e aiuto regista, si specializza nel campo della post-produzione, dando vita insieme a tre soci ad uno studio specializzato in montaggio video e in doppiaggio e sonorizzazione di film e telefilm. In seguito all'adozione del digitale Galassi inizia ad esprimersi anche col colore, che grazie alle nuove tecnologie è divenuto flessibile quanto il bianco e nero. Le sue opere trovano collezionisti in Italia e all’estero.
EXTRALIGHT
Gianni Galassi, Fotografie 2002-2006
Fino al 25 febbraio 2007
Roma, Palazzo Venezia
Sala del Refettorio
Via del Plebiscito, 118
Orario: 10-19; lunedì chiuso.
Catalogo in mostra - Testo critico di Miriam Castelnuovo
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