Dal 23 marzo al 28 luglio ai Musei Reali
Guercino: l’arte, la bottega, le committenze al centro di una grande mostra a Torino
Guercino, Venere, Marte e Amore, 1634, Olio su tela, 157.5 x 136 cm, Modena, Galleria Estense
Samantha De Martin
09/02/2024
“Gran disegnatore e felicissimo coloritore...mostro di natura e miracolo da far stupire chi vede le sue opere”. Scriveva così Ludovico Carracci di Giovanni Francesco Barbieri.
Alla luce dei rinnovati studi sull’opera e la figura di Guercino, e all’indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, i Musei Reali di Torino accolgono nelle Sale Chiablese un’importante mostra prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International.
Dal 23 marzo al 28 luglio un originale evento a cura di Annamaria Bava dei Musei Reali e di Gelsomina Spione dell’Università di Torino accenderà un focus sul mestiere del pittore nel Seicento che si esemplifica nella figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca.
Ripercorrendo l’intera carriera del maestro di Cento la mostra passerà in rassegna le sfide del mestiere, l’organizzazione della bottega, i sistemi di produzione, le dinamiche del mercato e la geografia delle committenze, con la fondamentale figura di Alessandro Ludovisi, arcivescovo di Bologna e, dal 1621, papa Gregorio XV.
Guercino, Autoritratto, 1630-1632, Olio su tela, 65 x 70.5 cm, Londra, Schoeppler Collection
Guercino. Il mestiere del pittore, questo il titolo del percorso, abbraccerà oltre cento opere di Guercino e di artisti coevi, in arrivo a Torino da oltre 30 importanti musei e collezioni – dal Prado al Monastero dell’Escorial – per presentare la grande arte del maestro emiliano e raccontare il mestiere e la vita dei colleghi del Seicento.
Per la prima volta dopo 400 anni l’esposizione riunirà anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV. Richiesto da borghesi, nobili, pontefici, prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee, Guercino fu l’exemplum perfetto della vita, dell’iter creativo e del mestiere di ogni pittore anche grazie alla sua bottega strutturata e alla ricchissima documentazione lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti.
Ad aprire il percorso in dieci sezioni sarà una presentazione dell’artista quasi quarantenne, con gli strumenti del mestiere, nel raro Autoritratto della Schoeppler Collection di Londra. Seguono la fase della formazione, i contatti con Ludovico Carracci - presente in mostra con l’Annunciazione dai Musei di Strada Nuova di Genova - con lo Scarsellino e Carlo Bononi, c'è la vocazione spiccata per il quotidiano, che nei primi anni apre alle opere di paesaggio, e l’apertura dell’ “L’ Accademia del nudo” nel 1616, punto di riferimento per molti giovani artisti.
Ludovico Carracci, Annunciazione, 1603 – 1604, Olio su rame, 41 x 58 cm, Genova, Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
Al nucleo di 22 incisioni di Oliviero Gatti, tratte dai disegni di Guercino per farne dono al duca di Mantova (Pinacoteca Nazionale di Bologna), restaurate per questa occasione, si affiancano, a mostrare la varietà delle committenze, altri dipinti significativi, come la tela con Venere, Marte e Amore (1633) delle Gallerie Estensi, acquistata per Francesco I d’Este e inclusa nelle decorazioni della «Camera dei Sogni» nel Palazzo Ducale di Sassuolo; Apollo scortica Marsia (1618) di Palazzo Pitti, l’Assunta.
La mostra darà conto anche del “listino prezzi” che variava in base alla tipologia delle figure, alle dimensioni della tela e all’uso dei pigmenti. Il principale concorrente di Guercino sul mercato bolognese era Guido Reni, del quale sarà esposto in mostra il San Giovanni Battista della Galleria Sabauda. Alcuni dei temi e dei soggetti più aderenti alla realtà del tempo chiudono l'itinerario. Tra questi le ricerche scientifiche legate al rivoluzionario pensiero di Galileo, che accendono l’interesse di committenti, intellettuali e artisti compreso Guercino, il quale, su richiesta dei Medici, dipinge il famoso Atlante che regge il globo (Museo Bardini di Firenze). Il Seicento porta all’estremo il gusto per la gestualità accesa, la rappresentazione degli affetti, la visione ravvicinata e coinvolgente degli eventi. Nelle resa delle figure e nel dipingere l’apparato scenico ricco di particolari Guercino è un vero maestro. “Mette magistralmente in scena l’ultimo atto della tragedia, rendendo partecipe lo spettatore e trasportandolo nella sublime emozione dello spettacolo barocco” scrivono le curatrici.
Una carrellata sorprendente di grandi eroine del mito e della storia chiude la mostra con grande impatto emotivo. Sono le “femmes fortes” che trasmettono coraggio, dignità, intelligenza.
Alla luce dei rinnovati studi sull’opera e la figura di Guercino, e all’indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, i Musei Reali di Torino accolgono nelle Sale Chiablese un’importante mostra prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International.
Dal 23 marzo al 28 luglio un originale evento a cura di Annamaria Bava dei Musei Reali e di Gelsomina Spione dell’Università di Torino accenderà un focus sul mestiere del pittore nel Seicento che si esemplifica nella figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca.
Ripercorrendo l’intera carriera del maestro di Cento la mostra passerà in rassegna le sfide del mestiere, l’organizzazione della bottega, i sistemi di produzione, le dinamiche del mercato e la geografia delle committenze, con la fondamentale figura di Alessandro Ludovisi, arcivescovo di Bologna e, dal 1621, papa Gregorio XV.
Guercino, Autoritratto, 1630-1632, Olio su tela, 65 x 70.5 cm, Londra, Schoeppler Collection
Guercino. Il mestiere del pittore, questo il titolo del percorso, abbraccerà oltre cento opere di Guercino e di artisti coevi, in arrivo a Torino da oltre 30 importanti musei e collezioni – dal Prado al Monastero dell’Escorial – per presentare la grande arte del maestro emiliano e raccontare il mestiere e la vita dei colleghi del Seicento.
Per la prima volta dopo 400 anni l’esposizione riunirà anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV. Richiesto da borghesi, nobili, pontefici, prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee, Guercino fu l’exemplum perfetto della vita, dell’iter creativo e del mestiere di ogni pittore anche grazie alla sua bottega strutturata e alla ricchissima documentazione lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti.
Ad aprire il percorso in dieci sezioni sarà una presentazione dell’artista quasi quarantenne, con gli strumenti del mestiere, nel raro Autoritratto della Schoeppler Collection di Londra. Seguono la fase della formazione, i contatti con Ludovico Carracci - presente in mostra con l’Annunciazione dai Musei di Strada Nuova di Genova - con lo Scarsellino e Carlo Bononi, c'è la vocazione spiccata per il quotidiano, che nei primi anni apre alle opere di paesaggio, e l’apertura dell’ “L’ Accademia del nudo” nel 1616, punto di riferimento per molti giovani artisti.
Ludovico Carracci, Annunciazione, 1603 – 1604, Olio su rame, 41 x 58 cm, Genova, Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
Al nucleo di 22 incisioni di Oliviero Gatti, tratte dai disegni di Guercino per farne dono al duca di Mantova (Pinacoteca Nazionale di Bologna), restaurate per questa occasione, si affiancano, a mostrare la varietà delle committenze, altri dipinti significativi, come la tela con Venere, Marte e Amore (1633) delle Gallerie Estensi, acquistata per Francesco I d’Este e inclusa nelle decorazioni della «Camera dei Sogni» nel Palazzo Ducale di Sassuolo; Apollo scortica Marsia (1618) di Palazzo Pitti, l’Assunta.
La mostra darà conto anche del “listino prezzi” che variava in base alla tipologia delle figure, alle dimensioni della tela e all’uso dei pigmenti. Il principale concorrente di Guercino sul mercato bolognese era Guido Reni, del quale sarà esposto in mostra il San Giovanni Battista della Galleria Sabauda. Alcuni dei temi e dei soggetti più aderenti alla realtà del tempo chiudono l'itinerario. Tra questi le ricerche scientifiche legate al rivoluzionario pensiero di Galileo, che accendono l’interesse di committenti, intellettuali e artisti compreso Guercino, il quale, su richiesta dei Medici, dipinge il famoso Atlante che regge il globo (Museo Bardini di Firenze). Il Seicento porta all’estremo il gusto per la gestualità accesa, la rappresentazione degli affetti, la visione ravvicinata e coinvolgente degli eventi. Nelle resa delle figure e nel dipingere l’apparato scenico ricco di particolari Guercino è un vero maestro. “Mette magistralmente in scena l’ultimo atto della tragedia, rendendo partecipe lo spettatore e trasportandolo nella sublime emozione dello spettacolo barocco” scrivono le curatrici.
Una carrellata sorprendente di grandi eroine del mito e della storia chiude la mostra con grande impatto emotivo. Sono le “femmes fortes” che trasmettono coraggio, dignità, intelligenza.
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