“Ho perso la testa” e altre storie

Disegno di Silvia Onda
 

27/04/2009

Caschetto sbarazzino, t-shirt a righe, occhi grandi e vivaci e una curiosità inquieta che spazia agilmante tra gli studi di filosofia, recitazione, incisione e disegno dal vivo, Silvia Onda ricorda vagamente la protagonista di un film di François Truffaut. La sua mostra al “Perdidos” di Venezia, dove, oltre a degustare dell’ottimo vino, si può anche assistere ad insolite performance di “shaker acrobatico”, è una personale incentrata sul disegno.

Le creazioni di Silvia tappezzano letteralmente le pareti del locale, d’altronde disegnare è quello che Silvia fa continuamente, ovunque si trovi. La sua è un’incessante ricerca volta a cogliere in pochi tratti l’espressività e le peculiarità delle persone nelle più svariate situazioni del quotidiano, delle quali le  piace svelare e ritrarre, senza essere vista, gli aspetti caratteristici dei soggetti, ciò che di essi sfugge alla convenzionalità dei luoghi e delle situazioni comuni.

L’effetto è una surreale ed ironica scorribanda di storie di vita e di emozioni appena intuite, facce assorte, ragazze nude al tavolo di un caffè, lampi fugaci d’altrove e balenanti stranezze di tutti i giorni. Il tema del progetto è il tentativo d'illustrare i limiti del linguaggio, in particolare dei modi di dire d'uso corrente nella loro rappresentazione formale, in altre parole, nel mostrarne il paradosso della realizzazione letterale.

Ed ecco che attraverso un sottile gioco di parole e significati, pur universalmente intelligibile nella loquacità delle immagini disegnate, può apparire una “Coppia di decollati al banco di prova”, un disegno ispirato alla classicità  della tradizione iconografica cristiana dei Santi decollati ri-attualizzati nell'escatologica prospettiva del progresso. “Rifiutano il mondo ma si concedono al mondano aperitivo serale, portando con testa la croce del rituale”.

La coppia di decollati fa parte di una serie di ironici disegni sul tema della testa come “Mi gira la testa”, “Ho perso la testa”, “Metto la testa a posto o “Esco di testa”, ai quali segue un seducente trittico trompe l’oeil declinato sul tema dello sguardo, dal titolo “Okkio chi ti vede 1,2,3”. C’è anche un grande pannello che fascia un intero corridoio ed è stato realizzato durante l'inaugurazione. Mosaico di parole  e immagini della alfabetica cultura degli aperitivi, dei viaggi in battello o in metrò, tra Venezia e Parigi, frammisti a scenette di vita quotidiana rubati dalle case, alle poste, fino alle sale d'attesa delle stazioni o tra le stelle oltre i finestrini. Il lavoro non è finito, il rotolo di carta da scena è stato utilizzato per quattro metri, ma ce ne sarebbero altri sedici…

SILVIA ONDA
MOSTRA PERSONALE
Fino al 30 aprile 2009
silvia.onda@libero.it

“PERDIDOS”
Strada Nova
Cannaregio
30121, Venezia