I Gonzaga

Gonzaga
 

26/02/2004

“ Il Palazzo Ducale è… nobile al pari di qualsiasi voglia altro de Principi d’Italia… tanto ben compartito di stanze, sale, galerie, ornato di pitture nobilissime e di statue antiche”. Antonio Magini, gran maestro di Ferdinando Gonzaga Nel Palazzo Ducale di Mantova all’inizio del ’600 era custodita la più grande collezione d’arte dell’Occidente, all’interno delle saloni erano esposti i capolavori del Mantenga, Rubens, Guido Reni, Guercino, Van Dyck, Tintoretto e Tiziano e Veronese. Un patrimonio prezioso che si disperse a partire dal 1628 con la vendita di alcune opere a Carlo I Stuart di Inghilterra e a cui fece seguito tra il 1630 e il 1631 il tremendo “sacco di Mantova”. Dopo quattrocento anni tornano nella città dei Duchi oltre novanta dipinti e circa duecento tra gioielli, cristalli di rocca, armi, bronzetti e rari codici musicali: una selezione esemplare della raccolta dei Gonzaga nel momento del suo massimo splendore, per una mostra che si presenta come uno degli eventi più importanti dell’anno. Per l’esposizione curata ed ideata da Andrea Emiliani e da Raffaella Morselli, sono stati necessari cinque anni di studi e di ricerche, di ricostruzioni e d’indagini. Numerosi studiosi italiani ed europei sono stati coinvolti in una vera e propria avventura scientifica ed intellettuale, che ha portato ad identificare e a seguire le vicende di molte delle opere della strabiliante raccolta dei Duchi di Mantova. La mostra, allestita fino all’8 dicembre presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale, permetterà di ammirare alcuni dei più significativi capolavori della collezione provenienti da tutto il mondo, come l’”Educazione d’amore” del Correggio, “La nascita di Bacco” di Giulio Romano, “Le nozze di contadini” di Bruegel il Giovane e ancora “Sant’Agnese e Rinaldo e Armida” del Domenichino, “Erminia tra i pastori”di Guercino e il “Ritratto di Vincenzo Gonzaga”, realizzato da Frans Pourbus, e scelto come icona della mostra. Di grande importanza e carichi di storia e d’aneddoti anche i codici musicali esposti, le armi, i bronzetti, i gioielli, i cristalli e i cammei: in alcuni casi provenienti dalle più note botteghe che operarono per i Gonzaga (Fontana, Saracchi, della Scala, Coiro). Nelle storiche sale del Palazzo sarà inoltre allestita una specifica sezione della mostra dedicata ai disegni sull’architettura e sulle decorazioni della grandiosa dimora.