I laboratori di scultura

Carrara
 

24/03/2002

Sono i montacarichi oggi a posizionare i blocchi grezzi, appena staccati dalla montagna, sui camion diretti verso il fondo valle. Chiusa l’epoca dei carri trainati da buoi e della ferrovia marmifera (che univa le cave ai binari della rete nazionale Pisa - La Spezia), centinaia di motocarri solcano ogni giorno la quattrocentesca via Carriona. Sulla strada, che costeggia per un lungo tratto il centro storico di Carrara, sono cresciuti nel corso dei secoli numerosi laboratori di scultura. Molti sono scomparsi, ma quelli superstiti si presentano nella tipica disposizione su due piani, il primo destinato alla lavorazione del marmo, il secondo a residenza del titolare. Un cortile interno, al quale accedono i camion carichi, ospita spesso, tra tonnellate di detriti lapidei, il deposito dei blocchi grezzi e la segheria. Il percorso tra i laboratori di scultura è un’esperienza entusiasmante. Gli artigiani del marmo ne sono i protagonisti indiscussi. A vederli realizzare copie perfette del “David” di Michelangelo o delle “Tre Grazie” di Canova c’è da rimanere folgorati; e quando li si osserva impegnati a lavorare le sculture dei più noti maestri contemporanei, destinate ai musei e alle piazze d’Europa, d’Asia e d’America, l’entusiasmo sale. Il rumore dello scalpello pneumatico fa da sottofondo ineliminabile alla visita, “disturbata” in qualche caso dalla presenza, nei locali interni del laboratorio, di centinaia e centinaia di gessi affastellati, che incuriosiscono e distraggono l’ammirato turista. I modelli in gesso, necessari alla trasposizione in marmo dell’opera, costituiscono spesso un tesoro di inestimabile valore: presso il laboratorio Nicoli (piazza XXVII aprile) sono conservati (tanto per citare un caso) quelli che lavorò Leonardo Bistolfi, insuperato maestro del liberty italiano, per il Teatro dell’Opera di Buenos Aires. Tre sono le figure intorno alle quali ruota il lavoro in laboratorio: lo sbozzatore, lo smodellatore, il finitore. Il primo sgrossa il blocco arrivato dalla cava, il secondo sagoma l’opera, il terzo, unico a fregiarsi del titolo di scultore, lavora sull’assetto finale del pezzo, spesso a diretto contatto con l’artista. Ridotti a poche decine di unità dalla meccanizzazione dei processi di lavorazione, sono loro i veri custodi delle conoscenze tecniche e gli unici garanti della trasmissione del sapere in materia di marmo. I laboratori di scultura sparsi sul territorio carrarese sono circa una quarantina. Qui di seguito riporto qualche indirizzo. Chi fosse interessato ad avere una mappa dettagliata può rivolgersi all’Ufficio Cultura o all’Ufficio Turismo del Comune di Carrara. 1)S.G.F. Scultura, Via Carriona 44, Torano Carrara 2)Carlo Nicoli Sicmas, Piazza XXVII aprile 9, Carrara 3)Costa Paolo & C., Via Carriona 92, Carrara 4)Fratelli Poletti e Ghio, Via Provinciale 11, Nazzano Carrara 5)Statuaria Marmi, Via Ilice 15, Nazzano Carrara