Il Duomo di Monreale

Palermo
 

27/07/2001

A qualche chilometro dall’abitato di Palermo, salendo lungo il crinale del monte Caputo, si incontra la cittadina di Monreale, che tradisce anche nel nome l’antica appartenenza di questi luoghi al patrimonio personale dei sovrani dell’isola. La cittadina si sviluppò e crebbe in importanza in contemporanea con l’inizio dei lavori di costruzione della Cattedrale, voluta da Guglielmo II per cercare di emulare e possibilmente di superare in grandezza gli splendori edificati da Ruggero II. I lavori furono iniziati nel 1172 e nel 1189, quando Guglielmo morì, la chiesa era quasi completamente ultimata, anche essa splendida sintesi di elementi bizantini, arabi e normanni. Alcuni storici dell’arte hanno addirittura visto nella magnificenza dell’architettura monrealese una vera e propria sintesi della civiltà normanna, all’apice del suo potere politico e della sua peculiarità artistica. Ogni angolo della costruzione è opera di artisti tra i maggiori dell’epoca, ad iniziare dal magnifico portale maggiore in bronzo, realizzato da Bonanno Pisano e fatto giungere in nave direttamente da Pisa. È composto da 42 formelle bronzee sulle quali sono impressi in rilievo episodi del Vecchio e Nuovo Testamento. All’epoca della definitiva consacrazione dalla chiesa, nel 1267, vi erano già custodite le spoglie dello stesso Guglielmo II, dei genitori e dei fratelli. Qualche anno più tardi vi troveranno posto anche le spoglie mortali del re di Francia Luigi IX il Santo, morto a Tunisi durante una crociata, e del quale oggi sono conservati il cuore e le viscere in un’urna sotto l’altare maggiore. Certamente la maggiore peculiarità di questa chiesa sono i magnifici mosaici che ricoprono praticamente per intero le pareti interne, e che sono considerati tra i più tecnicamente raffinati dell’intero periodo. Inoltre la grande estensione dei mosaici stessi ( quasi 10000 mq di superficie) fa di questo ciclo uno dei più estesi al mondo all’interno di una chiesa. Dalle fonti sappiamo che alla definizione del progetto iconografico parteciparono lo stesso sovrano e i suoi due maggiori consiglieri : l’arcidiacono inglese Gualtiero Offamilio e Matteo Ajello. Si è seguita la disposizione gerarchica tipica dell’arte bizantina, per cui le parti più importanti della chiesa sono state chiamate ad ospitare le figure e gli episodi più significativi per la fede e la dottrina cristiana. Accanto alla cattedrale sorge quello che rimane dell’antico complesso conventuale di Monreale, e soprattutto lo splendido chiostro romanico. Formano l’elegante quadrato 228 colonnine binate, che hanno la peculiarità di essere decorate tutte con motivi e materiali diversi, dall’oro ai mosaici, alle pietre preziose alla lava. Molto raffinata è anche la fascia ornamentale che si snoda al di sopra degli archi, e tutti i capitelli sono scolpiti con scene le più diverse, da figure bibliche a miti pagani da animali a motivi vegetali, fino a Guglielmo II, raffigurato nell’atto di offrire la basilica alla Vergine. Vero gioiello è il chiostrino, appendice interna al centro della quale da una palma stilizzata zampilla l’acqua che alimenta la vasca sottostante.