IL FORO DI NERVA

Fori imperiali
 

13/07/2001

Fu voluto e realizzato quasi completamente dall’Imperatore Domiziano, ma l’inaugurazione della struttura si ebbe solo dopo la sua morte, nel 97 d.C. con l’Imperatore Nerva. Viene anche detto Foro Transitorio per la sua funzione di raccordo fra il foro di Augusto e l’altra zona dei fori esistenti (repubblicano, di Cesare e il tempio della Pace); si tratta infatti di una sorta di monumentalizzazione dell’antico corso dell’Argiletum, via che partiva dal popolare quartiere della subura, per giungere al foro appunto. Di conseguenza la piazza acquista una forma molto allungata e i tradizionali portici che avrebbero dovuto circondare lo spiazzo forense furono sostituiti architettonicamente con dei colonnati lungo i muri perimetrali dei lati lunghi: tuttora sono visibili i resti di due sole colonne, le cosiddette colonnacce, sul lato orientale (verso via Cavour); sull’attico è scolpito un rilievo con l’immagine di Minerva, mentre lungo tutto il fregio viene raccontato il mito di Aracne e varie scene di lavori femminili, di cui la dea è protettrice. Sul fondo dominava il tempio dedicato a Minerva, divinità cara a Domiziano, mentre la parete minore verso il foro Romano era leggermente curva e sfiorava il muro della basilica Emilia. Sotto il basamento del tempio passava un tratto della cloaca Maxima. Della bonifica dell’area fatta dal Cardinal Bonelli resta il “Chiavicone”, monumentale opera fognaria che ora è stata svuotata e verrà utilizzata come grande tunnel di congiungimento delle due aree forensi, passando sotto Via dei Fori Imperiali. Le indagini archeologiche hanno messo in luce importanti testimonianze di strutture abitative altomedioevali, ma soprattutto la poderosa fondazione di un edificio mai completato: probabilmente i resti di un primo progetto per il tempio di Minerva, poi spostato in fondo, sul lato opposto del foro.