Le novità da scoprire nel mese di giugno
L'Agenda dell'Arte - Al cinema
Roy Andersson, Sulla Infinitezza I Courtesy Wanted
Francesca Grego
01/06/2021
Con la riapertura delle sale cinematografiche in tutta Italia, anche l’arte torna sul grande schermo. Film nuovi di zecca e documentari messi in stand-by dall’emergenza pandemia si preparano finalmente a incontrare il pubblico nel mese di giugno, tra inediti ritratti di grandi maestri e storie ispirate che parlano a presente.
Ecco i titoli da segnare in agenda.
Sulla infinitezza, di Roy Andersson. Al cinema dal 27 maggio
Premiato con il Leone d’Argento per la miglior regia alla 76° Mostra del Cinema di Venezia, l’ultimo film del maestro svedese Roy Andersson sceglie la forma del collage e del tableau vivant per raccontare la bellezza e la preziosa fragilità dell’esistenza umana. Guidati dalla voce di una moderna Scheherazade, volteggiamo in un poetico caleidoscopio di storie: le Mille e una Notte si trasformano in un inno e in un lamento universale vestito delle atmosfere dell’ultimo secolo. Adolf Hitler, una direttrice di marketing, un prete e una donna che ama lo champagne sono i protagonisti dei quadri che scorrono sullo schermo: una coppia galleggia sulla città di Colonia dilaniata dalla guerra, un padre si ferma ad allacciare le scarpe della figlia sotto la pioggia battente, ragazze adolescenti ballano fuori da un caffè, un esercito sconfitto marcia verso un campo per prigionieri di guerra.
“Il tema principale del mio lavoro è la vulnerabilità degli esseri umani”, racconta il regista: “Penso che sia un atto di speranza creare qualcosa che mostri vulnerabilità. Perché se sei consapevole della vulnerabilità dell'esistenza, puoi diventare rispettoso e attento verso ciò che hai. Volevo sottolineare la bellezza dell'esistenza, dell’essere vivi. Ma ovviamente, per ottenere questo scopo, devi avere un contrasto; si deve mostrare il lato brutto, crudele, dell'esistenza. Per esempio, guardando alla storia dell'arte, molti dipinti sono decisamente tragici. Ma anche se raffigurano scene crudeli e tristi, dipingendole gli artisti hanno in qualche modo trasferito l'energia e creato speranza”.
Valley of the Gods I Courtesy CG Entertainment
Valley of the Gods, di Lech Majewski. Al cinema dal 3 giugno
Dopo Il giardino delle delizie, I Colori della Passione e Onirica, ispirati rispettivamente a Hieronymus Bosch, a Pieter Bruegel e alla Divina Commedia di Dante, il visionario regista polacco è pronto a sorprenderci con un nuovo progetto. Le strade di un ricco collezionista (John Malkovich) incrociano il mondo ancestrale dei Navajos nella leggendaria Valle degli Dei, dove il magnate Wes Tauros, “l’uomo più ricco del mondo”, sta scavando alla ricerca di un giacimento di uranio, incurante di un antico tabù.
I temi cari a temi a Maiewski - l’amore, il sogno, la perdita e, naturalmente, l’arte - prendono forma in un’esperienza visiva ed emotiva potente e originale. “Tutto ciò che accade lo vediamo attraverso gli occhi e le descrizioni di uno scrittore(Josh Hartnett). Non sappiamo se abbia rappresentato la pura realtà o se l’abbia piegata alla sua scrittura. Siamo nella mente dell’artista, e questa è l’idea alla base del film”, ha spiegato il regista. Accanto a Malkovich e Hartnett, nel cast spiccano i nomi di Bérénice Marlohe (Song to Song, Skyfall) e di Keir Dullea, noto al grande pubblico per il ruolo da protagonista interpretato in 2001 Odissea nello Spazio.
Raffaello. Il giovane prodigio, Dettaglio, Dama con Liocorno | Courtesy Nexo Digital
Raffaello. Il giovane prodigio. Al cinema il 21, il 22 e il 23 giugno
La rassegna La Grande Arte al Cinema torna finalmente in sala con uno dei titoli più attesi degli ultimi anni. Creato nel cinquecentenario del maestro rinascimentale, Raffaello il giovane prodigio ne ripercorre l’evoluzione artistica e le vicende umane, lasciando parlare la potenza di una pittura che ha attraversato i secoli per offrirci ancora emozioni e riflessioni di grande attualità.
A otto anni Raffaello perse la madre. Si racconta che per mantenere vivo nel figlio il suo ricordo, il padre Giovanni Santi dipinse la moglie nelle vesti di una Madonna che fa addormentare il proprio bambino. La Vergine con il Bambino diventerà uno dei temi portanti dell’opera del Divin Pittore, interpretato con impareggiabile dolcezza.
Con la voce narrante di Valeria Golino, il docu-film racconta l’arte di Raffaello a partire dai suoi straordinari ritratti femminili: la bellissima Madonna Sistina, ma anche Galatea, la Muta, la Dama col liocorno, la Velata, la Fornarina, testimoni della sua capacità di evolversi e mutare pur restando fedele a se stesso. Dubbi, misteri e un fascino senza tempo aleggiano intorno ai dipinti dell’Urbinate. Li comprenderemo meglio con l’aiuto di un cast di esperti internazionale guidati dallo storico dell’arte Vincenzo Farinella, tra i massimi conoscitori di Raffaello, mentre le animazioni del pluripremiato illustratore Vincenzo Poloni faranno rivivere i momenti emblematici della sua storia, tra mito e realtà.
Leggi anche:
• La Grande Arte al Cinema riparte da Raffaello il giovane prodigio
• Le rivelazioni della Madonna Sistina, l'opera più bella di Raffaello
• Il tempo libero cambia pelle con NEXO+. Intervista a Franco di Sarro
Ecco i titoli da segnare in agenda.
Sulla infinitezza, di Roy Andersson. Al cinema dal 27 maggio
Premiato con il Leone d’Argento per la miglior regia alla 76° Mostra del Cinema di Venezia, l’ultimo film del maestro svedese Roy Andersson sceglie la forma del collage e del tableau vivant per raccontare la bellezza e la preziosa fragilità dell’esistenza umana. Guidati dalla voce di una moderna Scheherazade, volteggiamo in un poetico caleidoscopio di storie: le Mille e una Notte si trasformano in un inno e in un lamento universale vestito delle atmosfere dell’ultimo secolo. Adolf Hitler, una direttrice di marketing, un prete e una donna che ama lo champagne sono i protagonisti dei quadri che scorrono sullo schermo: una coppia galleggia sulla città di Colonia dilaniata dalla guerra, un padre si ferma ad allacciare le scarpe della figlia sotto la pioggia battente, ragazze adolescenti ballano fuori da un caffè, un esercito sconfitto marcia verso un campo per prigionieri di guerra.
“Il tema principale del mio lavoro è la vulnerabilità degli esseri umani”, racconta il regista: “Penso che sia un atto di speranza creare qualcosa che mostri vulnerabilità. Perché se sei consapevole della vulnerabilità dell'esistenza, puoi diventare rispettoso e attento verso ciò che hai. Volevo sottolineare la bellezza dell'esistenza, dell’essere vivi. Ma ovviamente, per ottenere questo scopo, devi avere un contrasto; si deve mostrare il lato brutto, crudele, dell'esistenza. Per esempio, guardando alla storia dell'arte, molti dipinti sono decisamente tragici. Ma anche se raffigurano scene crudeli e tristi, dipingendole gli artisti hanno in qualche modo trasferito l'energia e creato speranza”.
Valley of the Gods I Courtesy CG Entertainment
Valley of the Gods, di Lech Majewski. Al cinema dal 3 giugno
Dopo Il giardino delle delizie, I Colori della Passione e Onirica, ispirati rispettivamente a Hieronymus Bosch, a Pieter Bruegel e alla Divina Commedia di Dante, il visionario regista polacco è pronto a sorprenderci con un nuovo progetto. Le strade di un ricco collezionista (John Malkovich) incrociano il mondo ancestrale dei Navajos nella leggendaria Valle degli Dei, dove il magnate Wes Tauros, “l’uomo più ricco del mondo”, sta scavando alla ricerca di un giacimento di uranio, incurante di un antico tabù.
I temi cari a temi a Maiewski - l’amore, il sogno, la perdita e, naturalmente, l’arte - prendono forma in un’esperienza visiva ed emotiva potente e originale. “Tutto ciò che accade lo vediamo attraverso gli occhi e le descrizioni di uno scrittore(Josh Hartnett). Non sappiamo se abbia rappresentato la pura realtà o se l’abbia piegata alla sua scrittura. Siamo nella mente dell’artista, e questa è l’idea alla base del film”, ha spiegato il regista. Accanto a Malkovich e Hartnett, nel cast spiccano i nomi di Bérénice Marlohe (Song to Song, Skyfall) e di Keir Dullea, noto al grande pubblico per il ruolo da protagonista interpretato in 2001 Odissea nello Spazio.
Raffaello. Il giovane prodigio, Dettaglio, Dama con Liocorno | Courtesy Nexo Digital
Raffaello. Il giovane prodigio. Al cinema il 21, il 22 e il 23 giugno
La rassegna La Grande Arte al Cinema torna finalmente in sala con uno dei titoli più attesi degli ultimi anni. Creato nel cinquecentenario del maestro rinascimentale, Raffaello il giovane prodigio ne ripercorre l’evoluzione artistica e le vicende umane, lasciando parlare la potenza di una pittura che ha attraversato i secoli per offrirci ancora emozioni e riflessioni di grande attualità.
A otto anni Raffaello perse la madre. Si racconta che per mantenere vivo nel figlio il suo ricordo, il padre Giovanni Santi dipinse la moglie nelle vesti di una Madonna che fa addormentare il proprio bambino. La Vergine con il Bambino diventerà uno dei temi portanti dell’opera del Divin Pittore, interpretato con impareggiabile dolcezza.
Con la voce narrante di Valeria Golino, il docu-film racconta l’arte di Raffaello a partire dai suoi straordinari ritratti femminili: la bellissima Madonna Sistina, ma anche Galatea, la Muta, la Dama col liocorno, la Velata, la Fornarina, testimoni della sua capacità di evolversi e mutare pur restando fedele a se stesso. Dubbi, misteri e un fascino senza tempo aleggiano intorno ai dipinti dell’Urbinate. Li comprenderemo meglio con l’aiuto di un cast di esperti internazionale guidati dallo storico dell’arte Vincenzo Farinella, tra i massimi conoscitori di Raffaello, mentre le animazioni del pluripremiato illustratore Vincenzo Poloni faranno rivivere i momenti emblematici della sua storia, tra mito e realtà.
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