L'architettura di Michelangelo in tour (virtuale)
Shutterstock |
David Michelangelo
28/03/2012
Le opere architettoniche di Michelangelo faranno il giro del mondo. È questo l'obiettivo del progetto multimediale 'Michelangelo's Box', ideato e realizzato dal Centro Diaprem del Dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara in sinergia con il Dipartimento di Architettura di Firenze, e che sarà presentato in anteprima internazionale il prossimo 30 marzo presso la XIX edizione del Salone dell'arte del Restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali di Ferrara, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali.
Si tratta di una sofisticata tecnologia che permetterà di esportare capolavori come quelli dello scultore italiano in tutte le principali città del mondo, visitato con una modalità immersiva tale da offrire scorci e prospettive inedite delle creazioni di Michelangelo Buonarroti.
"Alla base del progetto c'è l'idea ambiziosa di ricostruire attraverso una tecnologia innovativa tutta italiana il pensiero architettonico di Michelangelo - spiega il direttore del progetto Marcello Balzani -. Il cervello del Michelangelo's Box è un database che raccoglie tutto il campionario morfologico dell'architettura fiorentina del Buonarroti in versione tridimensionale. Un flusso di immagini integrate che tentano di mostrare come Michelangelo progettava e quali sono ancora i problemi che le sue architettura pongono".
Attraverso il Michelangelo's Box, dunque, verrà realizzato il format digitale di una mostra da esportazione che consentirà ai visitatori di conoscere i capolavori del Rinascimento italiano ispirati dal genio di Michelangelo.
"A differenza di quadri, sculture e progetti grafici, l'architettura di Michelangelo non è ovviamente trasportabile - prosegue Balzani -. Per essere goduta appieno, l'architettura avrebbe bisogno di essere visualizzata in modo totale, con una percezione multisensoriale delle forme. Questo prodotto offre una modalità innovativa per trasferire livelli di conoscenza, attraverso le tecnologie multimediali".
Il Michelangelo's box verrà concepito come una struttura sviluppabile nello spazio e sarà adattabile ai diversi spazi che saranno di volta in volta dedicati all'allestimento. Dopo la presentazione per la prima volta al Salone del Restauro, il progetto sarà proposto nelle principali capitali mondiali in collegamento con centri di cultura italiani e università.
Si tratta di una sofisticata tecnologia che permetterà di esportare capolavori come quelli dello scultore italiano in tutte le principali città del mondo, visitato con una modalità immersiva tale da offrire scorci e prospettive inedite delle creazioni di Michelangelo Buonarroti.
"Alla base del progetto c'è l'idea ambiziosa di ricostruire attraverso una tecnologia innovativa tutta italiana il pensiero architettonico di Michelangelo - spiega il direttore del progetto Marcello Balzani -. Il cervello del Michelangelo's Box è un database che raccoglie tutto il campionario morfologico dell'architettura fiorentina del Buonarroti in versione tridimensionale. Un flusso di immagini integrate che tentano di mostrare come Michelangelo progettava e quali sono ancora i problemi che le sue architettura pongono".
Attraverso il Michelangelo's Box, dunque, verrà realizzato il format digitale di una mostra da esportazione che consentirà ai visitatori di conoscere i capolavori del Rinascimento italiano ispirati dal genio di Michelangelo.
"A differenza di quadri, sculture e progetti grafici, l'architettura di Michelangelo non è ovviamente trasportabile - prosegue Balzani -. Per essere goduta appieno, l'architettura avrebbe bisogno di essere visualizzata in modo totale, con una percezione multisensoriale delle forme. Questo prodotto offre una modalità innovativa per trasferire livelli di conoscenza, attraverso le tecnologie multimediali".
Il Michelangelo's box verrà concepito come una struttura sviluppabile nello spazio e sarà adattabile ai diversi spazi che saranno di volta in volta dedicati all'allestimento. Dopo la presentazione per la prima volta al Salone del Restauro, il progetto sarà proposto nelle principali capitali mondiali in collegamento con centri di cultura italiani e università.
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