Patrimoni in svendita

L’asta di Christie’s che divide il Portogallo

 

L.Sanfelice

31/01/2014

Mancano pochi giorni ancora e Christie’s metterà all’incanto 85 opere di Joan Mirò.

Mentre i collezionisti promettono di darsi battaglia per quella che si annuncia come una delle vendite dell’artista “più grandi e impressionanti” mai viste prima, l’opposizione portoghese prepara un’azione legale contro il governo in carica.
Come si collegano i due fatti?

A mettere in vendita la collezione è il governo lusitano che nel 2008 la rilevò dal Banco Português de Negócios (BPN), istituto privato reo di una serie di frodi e irregolarità che fecero emergere un debito di 1,8 miliardi di euro. La banca venne salvata dallo Stato con la nazionalizzazione e nel 2011 svenduta alla BIC, altra banca con sede in Angola.

All’epoca il valore delle opere dell’artista catalano fu stimato intorno agli 80 milioni di euro. Nelle giornate di martedì 4 e mercoledì 5 febbraio, però, la raccolta sarà liquidata a Londra per una cifra valutata intorno ai 35,5 milioni di euro.

Il governo conservatore guidato da Pedro Passos Coelho preme per fare cassa, ma l’alienazione di un patrimonio simile sta indignando l’intero Paese che solleva la propria voce tramite petizioni online e attraverso le mozioni presentate dai partiti dell’opposizione che discuteranno oggi in Parlamento il blocco urgente della vendita. Ma forse è più opportuno parlare di svendita.


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