La MADRE dell’Arte a Napoli

quadri in esposizione al museo d'arte donna regina, napoli
04/07/2005
Parla di Spazio, Arte, Internazionalità il nuovo museo MADRE - Museo d'Arte Donna REgina, da poco inaugurato a Napoli nel monumentale Palazzo Donna Regina, nei pressi del Duomo. L’imponente progetto è l’epilogo di anni di sforzi in favore di mostre ed eventi ad opera di artisti del calibro di Richard Serra, Anish Kapoor, Damien Hirst, Anselm Kiefer, che conferiscono alla città un ruolo centrale nell’arte contemporanea. Da pochi mesi ha visto la luce anche il PAN – Palazzo delle Arti Napoli.
Il progetto MADRE, firmato dal celebre architetto portoghese Alvaro Siza, propone una struttura di circa 8000 metri quadri, articolata su quattro livelli espositivi. La recente apertura prevede però l'accesso solo ad una parte del museo, che verrà del tutto reso visitabile il prossimo autunno. L’attuale allestimento è comunque già ricco. Le undici sale accolgono gli interventi di artisti che, dalla fine degli anni Novanta, hanno segnato la vita artistica partenopea: Francesco Clemente, Domenico Bianchi, Rebecca Horn, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sol Lewitt, Richard Long, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Richard Serra e Anish Kapoor.
Al primo livello, le foto scenografiche delle istallazioni di Piazza Plebiscito richiamano, per la vastità degli spazi artistici, il monumentale salone del piano terra, dedicato a un video illustrativo del progetto. L’opera pluridimensionale di Francesco Clemente inizia al primo piano per proseguire nel secondo, attraverso un originale collegamento fisico e iconografico che evita di interrompere la ricca simbologia dell’artista: cabala, tradizione napoletana, carte francesi si intrecciano ai miti della vanità e della procreazione grazie al sorriso di un Pulcinella compiacente.
Se Sol Lewitt, oppone costruzioni circolari di colore diverso, rappresentazioni di razionalità e istinto che si attraggono e respingono, Richard Long amalgama in un sofisticato fango pittorico acqua e terra, quali elementi ancestrali e mitici. Stesso richiamo agli archetipi è quello di Mimmo Paladino, che riproduce essenziali tracce di un uomo ancora in evoluzione, dal corpo velato e amorfo. Jeff Koons attraversa invece le insidie della serialità multimediale interpretando l’anima di cartoni animati e giocattoli, mentre Jannis Kounellis immerge lo spettatore nelle suggestioni di un’enorme ancora bronzea, sullo sfondo di vetrate appena sfiorate dalla luce. Luce sinistra e inquietante è invece quella che Rebecca Horn lascia riflettere da specchi mobili, che celano e svelano teschi fin troppo reali. Se Giulio Paolini esplora il rapporto tra opera, spazio espositivo e visitatore, declinando le forme geometriche di tele vuote, anticipazioni di future rappresentazioni, Richard Serra interpreta il rapporto spazio/volume scioccando il visitatore con l’energia in potenza di masse d’acciaio immobili.
M A D R E
Museo d'Arte Donna REgina
Palazzo Donnaregina, via Settembrini, 79, Napoli.
Tel.: 0815624561
Visitabile sabato e domenica dalle 12.00 alle 20.00.
Ingresso gratuito.
Il progetto MADRE, firmato dal celebre architetto portoghese Alvaro Siza, propone una struttura di circa 8000 metri quadri, articolata su quattro livelli espositivi. La recente apertura prevede però l'accesso solo ad una parte del museo, che verrà del tutto reso visitabile il prossimo autunno. L’attuale allestimento è comunque già ricco. Le undici sale accolgono gli interventi di artisti che, dalla fine degli anni Novanta, hanno segnato la vita artistica partenopea: Francesco Clemente, Domenico Bianchi, Rebecca Horn, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Sol Lewitt, Richard Long, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Richard Serra e Anish Kapoor.
Al primo livello, le foto scenografiche delle istallazioni di Piazza Plebiscito richiamano, per la vastità degli spazi artistici, il monumentale salone del piano terra, dedicato a un video illustrativo del progetto. L’opera pluridimensionale di Francesco Clemente inizia al primo piano per proseguire nel secondo, attraverso un originale collegamento fisico e iconografico che evita di interrompere la ricca simbologia dell’artista: cabala, tradizione napoletana, carte francesi si intrecciano ai miti della vanità e della procreazione grazie al sorriso di un Pulcinella compiacente.
Se Sol Lewitt, oppone costruzioni circolari di colore diverso, rappresentazioni di razionalità e istinto che si attraggono e respingono, Richard Long amalgama in un sofisticato fango pittorico acqua e terra, quali elementi ancestrali e mitici. Stesso richiamo agli archetipi è quello di Mimmo Paladino, che riproduce essenziali tracce di un uomo ancora in evoluzione, dal corpo velato e amorfo. Jeff Koons attraversa invece le insidie della serialità multimediale interpretando l’anima di cartoni animati e giocattoli, mentre Jannis Kounellis immerge lo spettatore nelle suggestioni di un’enorme ancora bronzea, sullo sfondo di vetrate appena sfiorate dalla luce. Luce sinistra e inquietante è invece quella che Rebecca Horn lascia riflettere da specchi mobili, che celano e svelano teschi fin troppo reali. Se Giulio Paolini esplora il rapporto tra opera, spazio espositivo e visitatore, declinando le forme geometriche di tele vuote, anticipazioni di future rappresentazioni, Richard Serra interpreta il rapporto spazio/volume scioccando il visitatore con l’energia in potenza di masse d’acciaio immobili.
M A D R E
Museo d'Arte Donna REgina
Palazzo Donnaregina, via Settembrini, 79, Napoli.
Tel.: 0815624561
Visitabile sabato e domenica dalle 12.00 alle 20.00.
Ingresso gratuito.
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