Lo studio di un ricercatore belga
La mano di Leonardo dietro un cranio umano riprodotto "ad arte"

Leonardo da Vinci, Due vedute del cranio, 1489 (RL 19057)
E. Bramati
15/06/2014
Non solo pittore, ma anche incessante studioso e inventore, questo è ciò che da sempre caratterizza il genio di Leonardo, scelto, non a caso, per rappresentare lo spirito milanese che abbraccerà Expo 2015.
Proprio alla sua passione per gli studi anatomici si lega una nuova scoperta, apparsa di recente sulla rivista scientifica Wiener Medizinische Wochenschrift Springer.
La ricerca, pubblicata dal belga Stefaan Missinne, riguarda una singolare riproduzione di un teschio umano, acquistata nel lontano 1987 da una coppia di antiquari tedeschi.
Missinne ha infatti sviluppato una teoria già confermata da un altro scienziato francese, Roger Saban, che attribuirebbe senza dubbi l'opera al grande Leonardo.
Confrontandola con i disegni realizzati dal maestro, in particolare con l'RL 19057 conservato presso la Royal Collection del Castello di Windsor, vi sarebbe infatti una chiara coincidenza tra alcune inesattezze anatomiche sul cranio.
Inoltre, il materiale utilizzato per creare la replica, un impasto di polvere di quarzo e gesso già impiegato da Leonardo all'inizio del '500, e simile per composizione chimica ad alcuni ritrovati nella zona di Volterra, avvalora ancor di più questa ipotesi.
Proprio alla sua passione per gli studi anatomici si lega una nuova scoperta, apparsa di recente sulla rivista scientifica Wiener Medizinische Wochenschrift Springer.
La ricerca, pubblicata dal belga Stefaan Missinne, riguarda una singolare riproduzione di un teschio umano, acquistata nel lontano 1987 da una coppia di antiquari tedeschi.
Missinne ha infatti sviluppato una teoria già confermata da un altro scienziato francese, Roger Saban, che attribuirebbe senza dubbi l'opera al grande Leonardo.
Confrontandola con i disegni realizzati dal maestro, in particolare con l'RL 19057 conservato presso la Royal Collection del Castello di Windsor, vi sarebbe infatti una chiara coincidenza tra alcune inesattezze anatomiche sul cranio.
Inoltre, il materiale utilizzato per creare la replica, un impasto di polvere di quarzo e gesso già impiegato da Leonardo all'inizio del '500, e simile per composizione chimica ad alcuni ritrovati nella zona di Volterra, avvalora ancor di più questa ipotesi.
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