L’opera giovanile del maestro urbinate va in tournée
La Santa Caterina d’Alessandria di Raffaello ospite a Sofia e New York
Santa Caterina d'Alessandria, Raffaello
L. Sanfelice
16/09/2013
La piccola tavola su cui Raffaello dipinse “Santa Caterina d’Alessandria” intorno agli inizi del XVI secolo sarà esposta da oggi al 22 settembre nella Galleria d’Arte Nazionale di Sofia, nell’ambito delle attività che Urbino, patria del grande pittore, porta avanti insieme alla candidatura a città europea della cultura 2019.
Nelle sue dimensioni ridotte (71x53 cm), l’opera appare particolarmente complessa per la circolarità dei movimenti rappresentati nella torsione del busto che la martire compie volgendo lo sguardo al cielo.
L’attribuzione a Raffaello risale al 1955 quando la Santa Caterina era di proprietà del Conte Alessandro Contini Bonaccossi. La collezione poi si disperse, il dipinto finì sul mercato e l’antiquario Spencer di New York lo acquistò per poi rivenderlo al dittatore Marcos. Alla sua morte, la moglie Imelda lo vendette allo Stato Italiano.
E’ così che l’opera fu finalmente collocata nella Galleria Nazionale delle Marche che ha sede nel palazzo ducale di Urbino, e che tutt’ora la conserva e la espone nel Salotto della duchessa, accanto al celebre “Ritratto di Gentildonna”.
Dopo la tappa a Sofia, il capolavoro ripartirà alla volta di New York dove sarà esposto all’Istituto Italiano di Cultura dal 1 al 28 ottobre per le celebrazioni dell’anno della cultura italiana negli USA.
Nelle sue dimensioni ridotte (71x53 cm), l’opera appare particolarmente complessa per la circolarità dei movimenti rappresentati nella torsione del busto che la martire compie volgendo lo sguardo al cielo.
L’attribuzione a Raffaello risale al 1955 quando la Santa Caterina era di proprietà del Conte Alessandro Contini Bonaccossi. La collezione poi si disperse, il dipinto finì sul mercato e l’antiquario Spencer di New York lo acquistò per poi rivenderlo al dittatore Marcos. Alla sua morte, la moglie Imelda lo vendette allo Stato Italiano.
E’ così che l’opera fu finalmente collocata nella Galleria Nazionale delle Marche che ha sede nel palazzo ducale di Urbino, e che tutt’ora la conserva e la espone nel Salotto della duchessa, accanto al celebre “Ritratto di Gentildonna”.
Dopo la tappa a Sofia, il capolavoro ripartirà alla volta di New York dove sarà esposto all’Istituto Italiano di Cultura dal 1 al 28 ottobre per le celebrazioni dell’anno della cultura italiana negli USA.
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