Miró e la Terra
Dipinto di Joan Miró
21/01/2008
«Lavoro come un giardiniere o un vignaiolo. Ogni cosa ha bisogno di tempo. […] Le cose seguono il loro corso naturale. Esse crescono, maturano […] nel mio animo. Devi fare degli innesti. Devi innaffiare. […] Inoltre, lavoro sempre ad un gran numero di cose contemporaneamente. E anche in campi differenti: pittura, acquaforte, litografia, scultura, ceramica». Joan Miró
Un’importante retrospettiva, la prima nel nostro paese da oltre venticinque anni; Palazzo dei Diamanti inaugura la propria stagione espositiva con un omaggio dedicato a Joan Miró.
La mostra, organizzata da Ferrara Arte e dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, rilegge per la prima volta la straordinaria parabola creativa dell’artista alla luce del suo rapporto con la terra.
Dagli esiti più alti di ogni fase della carriera del grande artista catalano, dalla data della sua prima personale, nel 1918, alle opere degli anni Ottanta, verranno esposti per la prima volta in Italia molti tra i suoi massimi capolavori.
Tutta l’arte di Miró è segnata da un profondo attaccamento per la nativa Catalogna, per la sua gente e le sue tradizioni. Nell’esposizione il tema viene indagato nelle sue più ampie accezioni e simbologie, con opere ispirate al mondo rurale e al culto delle origini, ai temi della sessualità e della fertilità, a quelli legati alla metamorfosi, all’aldilà e all’eterno susseguirsi di vita e morte. Sul piano formale, l’interesse di Miró nei confronti della terra si manifesta in un’esaltazione della materia e dei materiali che compongono l’opera d’arte, scelta che lo porta a raggiungere soluzioni formali inedite e straordinarie, premessa fondamentale di importanti correnti del Novecento, come l’Informale americano ed europeo.
La mostra, a cura di Tomàs Llorens, raccoglie circa settanta opere di tecniche diverse – soprattutto dipinti, ma anche disegni, collage, assemblaggi, sculture, litografie – provenienti dalle più prestigiose collezioni pubbliche e private del mondo.
Ad aprire il percorso è una selezione di opere degli anni 1918-22 dedicate all’ambiente rurale della località catalana di Mont-roig, inconfondibili nella resa minuziosa degli elementi di quell’universo senza tempo: contadini, campi arati, fattorie e animali da cortile.
La seconda sezione testimonia il contatto con l’avanguardia avvenuto a Parigi e la nascita di un nuovo tipo di paesaggio, rarefatto e metaforico, nel quale il mondo rurale di Montroig è evocato da lievissimi segni su fondi monocromi, che richiamano la sostanza instabile e trasparente dei sogni.
Raggiunto il successo, a partire dal 1928 Miró conduce una profonda riflessione sulle componenti dell’opera d’arte, il cui esito sono i collage e gli assemblaggi dei primi anni Trenta, come ad esempio l’Oggetto del MoMA, costruzione del 1931, che rappresenta la prima incursione dell’artista del campo della scultura.
Nel 1940 Miró lascia la Francia e fa ritorno in Spagna. Nella sua terra trova ispirazione per un’ulteriore evoluzione: sperimenta la ceramica e torna a cimentarsi, con rinnovata audacia, nell’impiego di nuovi materiali, adottando soluzioni che rivelano un diretto rapporto con i recenti sviluppi dell'arte americana ed europea.
L’ultima sezione della mostra è dedicata ai lavori realizzati, a partire dal 1956, nel nuovo atelier di Palma di Maiorca, nei quali ricorre il formato monumentale e la scelta di temi legati alla femminilità e alla sessualità nel loro carattere primordiale e tellurico. La mostra si chiude con un capolavoro della tarda maturità esposto in rarissime occasioni, Figure e uccelli nella notte (1974) del Centre Pompidou, un immenso murale su tela dipinto con una pennellata gestuale, che evoca la palpitazione oscura della notte e la potenza misteriosa dei principi vitali della natura nella loro incessante trasformazione.
Miró: la Terra
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Dal 17 febbraio al 25 maggio 2008
Mostra a cura di Tomàs Llorens, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Orario: aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalla domenica al giovedì dalle 9.00 alle 20.00, venerdì e sabato 9.00 alle 22.00. Aperto anche 23 e 24 marzo, 25 aprile e 1 maggio
Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 8.00, scuole € 4.00
Catalogo edito da Ferrara Arte Editore
Informazioni: Call Center Ferrara Mostre e Musei: tel. 0532.244949, fax 0532.203064,
e-mail: diamanti@comune.fe.it, WS: www.palazzodiamanti.it
Un’importante retrospettiva, la prima nel nostro paese da oltre venticinque anni; Palazzo dei Diamanti inaugura la propria stagione espositiva con un omaggio dedicato a Joan Miró.
La mostra, organizzata da Ferrara Arte e dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, rilegge per la prima volta la straordinaria parabola creativa dell’artista alla luce del suo rapporto con la terra.
Dagli esiti più alti di ogni fase della carriera del grande artista catalano, dalla data della sua prima personale, nel 1918, alle opere degli anni Ottanta, verranno esposti per la prima volta in Italia molti tra i suoi massimi capolavori.
Tutta l’arte di Miró è segnata da un profondo attaccamento per la nativa Catalogna, per la sua gente e le sue tradizioni. Nell’esposizione il tema viene indagato nelle sue più ampie accezioni e simbologie, con opere ispirate al mondo rurale e al culto delle origini, ai temi della sessualità e della fertilità, a quelli legati alla metamorfosi, all’aldilà e all’eterno susseguirsi di vita e morte. Sul piano formale, l’interesse di Miró nei confronti della terra si manifesta in un’esaltazione della materia e dei materiali che compongono l’opera d’arte, scelta che lo porta a raggiungere soluzioni formali inedite e straordinarie, premessa fondamentale di importanti correnti del Novecento, come l’Informale americano ed europeo.
La mostra, a cura di Tomàs Llorens, raccoglie circa settanta opere di tecniche diverse – soprattutto dipinti, ma anche disegni, collage, assemblaggi, sculture, litografie – provenienti dalle più prestigiose collezioni pubbliche e private del mondo.
Ad aprire il percorso è una selezione di opere degli anni 1918-22 dedicate all’ambiente rurale della località catalana di Mont-roig, inconfondibili nella resa minuziosa degli elementi di quell’universo senza tempo: contadini, campi arati, fattorie e animali da cortile.
La seconda sezione testimonia il contatto con l’avanguardia avvenuto a Parigi e la nascita di un nuovo tipo di paesaggio, rarefatto e metaforico, nel quale il mondo rurale di Montroig è evocato da lievissimi segni su fondi monocromi, che richiamano la sostanza instabile e trasparente dei sogni.
Raggiunto il successo, a partire dal 1928 Miró conduce una profonda riflessione sulle componenti dell’opera d’arte, il cui esito sono i collage e gli assemblaggi dei primi anni Trenta, come ad esempio l’Oggetto del MoMA, costruzione del 1931, che rappresenta la prima incursione dell’artista del campo della scultura.
Nel 1940 Miró lascia la Francia e fa ritorno in Spagna. Nella sua terra trova ispirazione per un’ulteriore evoluzione: sperimenta la ceramica e torna a cimentarsi, con rinnovata audacia, nell’impiego di nuovi materiali, adottando soluzioni che rivelano un diretto rapporto con i recenti sviluppi dell'arte americana ed europea.
L’ultima sezione della mostra è dedicata ai lavori realizzati, a partire dal 1956, nel nuovo atelier di Palma di Maiorca, nei quali ricorre il formato monumentale e la scelta di temi legati alla femminilità e alla sessualità nel loro carattere primordiale e tellurico. La mostra si chiude con un capolavoro della tarda maturità esposto in rarissime occasioni, Figure e uccelli nella notte (1974) del Centre Pompidou, un immenso murale su tela dipinto con una pennellata gestuale, che evoca la palpitazione oscura della notte e la potenza misteriosa dei principi vitali della natura nella loro incessante trasformazione.
Miró: la Terra
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Dal 17 febbraio al 25 maggio 2008
Mostra a cura di Tomàs Llorens, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione con il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Orario: aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalla domenica al giovedì dalle 9.00 alle 20.00, venerdì e sabato 9.00 alle 22.00. Aperto anche 23 e 24 marzo, 25 aprile e 1 maggio
Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 8.00, scuole € 4.00
Catalogo edito da Ferrara Arte Editore
Informazioni: Call Center Ferrara Mostre e Musei: tel. 0532.244949, fax 0532.203064,
e-mail: diamanti@comune.fe.it, WS: www.palazzodiamanti.it
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