Museo contro museo

Borghese
 

26/02/2004

Il 6 dicembre è stato presentato a Palazzo Fontana di Trevi a Roma il V rapporto dell'Associazione Civita sulla realtà museale italiana. Museo contro Museo, questo il titolo del rapporto, edito da Giunti e curato da Pietro A. Valentino e Gianfranco Mossetto, è uno studio che approfondisce alcune delle tematiche più attuali riguardanti la gestione dei musei. Proprio di recente, infatti, si è acceso il dibattito sulla contesa tra pubblico e privato, dopo che la finanziaria 2002 ha stabilito l’affidamento dell’intera gestione dei beni culturali ai privati (legge che è stata riveduta, in seguito ad un emendamento dell’opposizione). Il rapporto Civita coglie i cambiamenti più rilevanti che hanno investito il settore museale nel corso dell’ultimo decennio e che riguardano soprattutto gli aspetti economici e quello dei i servizi, che sono stati ridefiniti dall’impatto delle nuove tecnologie e sono tuttora in costante trasformazione. Museo contro Museo si divide in tre parti: nella prima si rende conto del dibattito che si è sviluppato in Italia sulla gestione degli istituti culturali, sulla loro riorganizzazione istituzionale e sugli effetti dell’innovazione nel campo dell’organizzazione e del finanziamento. Una seconda sezione raccoglie alcuni studi su esperienze italiane e straniere, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, gli Uffizi (del museo fiorentino viene inoltre illustrato il progetto “DIDA” di scansione di opere ad altissima risoluzione), i Musei Capitolini, il Louvre, la riorganizzazione museale dell’Est europeo, i musei virtuali e Il Museum Quartier Wien. Così come avveniva nel primo rapporto Civita del 1992, che a lungo ha avuto un importante ruolo per le ricerche del settore per dati e parametri forniti, nella terza sezione di Museo contro Museo viene presentata, illustrata da grafici e tabelle, l’indagine comparata sul funzionamento e sulla gestione delle strutture museali italiane e straniere. I dati, che possono essere quindi confrontati con quelli del 1992, sono presentati assieme ad uno studio di Pietro A. Valentino sulle trasformazioni avvenute nell’ultimo decennio nell’ambito della gestione museale italiana (con riferimenti anche ai casi anglosassoni, principalmente Gran Bretagna e Stati Uniti). Se dal rapporto emerge come il museo stia acquisendo sempre più importanza economica, risulta anche chiaro come l’impresa museale difficilmente possa essere redditizia. Anzi, poche volte riesce a pareggiare il bilancio. Appare quindi impensabile cercare con i profitti di compensare una riduzione del finanziamento pubblico. Una soluzione suggerita sarebbe quella di cercare un maggiore coinvolgimento della collettività nella sua gestione, come avviene nel caso di donazioni e contribuiti. In definitiva, dal rapporto Civita, (e in particolare dai saggi sulle nuove tecnologie come i musei virtuali e le scansioni ad altissima definizione), emerge che i ruoli e le funzioni dei musei si trovano oggi ad essere messi in discussione e sono in cerca di una via di ridefinizione. Per informazioni: Associazione Civita, 06692050220.