Al cinema l’8, 9 e 10 novembre
Napoleone e l'arte, il racconto di una passione presto sul grande schermo
La statua di Napoleone alla Pinacoteca di Brera | Courtesy NEXO Digital
Samantha De Martin
26/10/2021
Era il 1816 quando, grazie all’impegno di Antonio Canova, le opere partite dal Museo Pio Clementino e dai Musei Capitolini alla volta di Parigi facevano ritorno a casa, nel silenzio della notte.
Da un anno era cominciata “l’angosciosa deriva di Sant’Elena”, prima della morte, durante la quale Napoleone sperava - come confessa nelle memorie - di essere ricordato dai posteri non solo per le battaglie, ma per la cultura e la bellezza profuse attraverso la scuola pubblica e la moderna idea di museo universale.
Questa particolare devozione alla bellezza da parte dell’imperatore francese è il fulcro di Napoleone. Nel nome dell’arte, il documentario prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, atteso al cinema l’8, 9 e 10 novembre.
Jean Auguste Dominique Ingres, Napoleone sul trono imperiale, 1806, Olio su tela, 163 x 260 cm | © Paris - Musée de l'Armée
Su soggetto di Didi Gnocchi, che firma la sceneggiatura con Matteo Moneta, il documentario diretto da Giovanni Piscaglia avrà come guida d’eccezione il Premio Oscar Jeremy Irons, mentre la colonna sonora originale è del compositore e pianista Remo Anzovino, alla settima collaborazione con il progetto Nexo Soundtracks di Nexo Digital.
A duecento anni dalla morte di Napoleone, il docufilm tesse un viaggio che ha come fulcro Milano, città dalle forti simpatie napoleoniche, scelta come prima capitale del regno d’Italia. Il documentario avrà come punto di partenza l’incoronazione a re d’Italia, il 26 maggio 1805, a testimonianza del legame con il mondo greco-romano, rinascimentale e con l’eredità longobarda rappresentata dalla Corona Ferrea che Napoleone volle indossare al culmine della cerimonia.
Jacques-Louis David, Bonaparte valica le Alpi, 1803, Vienna, Palazzo del Belvedere | Courtesy NEXO Digital
Per la prima volta dopo 200 anni è stato fatto trascrivere, orchestrare ed eseguire in Duomo il Te Deum di Francesco Pollini, suonato per l’incoronazione, e il cui manoscritto è stato ritrovato di recente nella Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. All'interno del documentario il pubblico in sala avrà modo di ascoltarlo, eseguito in prova generale presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, e poi nella cattedrale di Milano dall'Orchestra Fondazione “I Pomeriggi Musicali”, mentre, per l’occasione potrà ammirare il restauro del manto indossato quel giorno da Napoleone, importante opera di recupero legata al progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo.
In compagnia di storici, archeologi, direttori di musei, conservatori, ma anche psicoanalisti, storici dell’architettura, seguiremo l’avvincente storia di una passione, dalla Biblioteca Nazionale Braidense - che ospita il manoscritto autografo de Il cinque maggio di Manzoni e i volumi della Description de l’Egypte - alla Pinacoteca di Brera, altro fulcro della narrazione. Se infatti, a partire dalla campagna d’Italia, la penisola fu oggetto di importanti spoliazioni di capolavori d’arte, è anche doveroso sottolineare che con Brera venne fondato il primo “museo universale” italiano, un “piccolo Louvre” dove converge il meglio della produzione italiana.
Napoleone. Nel nome dell'arte, Jeremy Irons alla Braidense | Foto: © Francesco Prandoni | Courtesy NEXO Digital
A Milano - centro di ricezione e smistamento di opere - fa da contraltare Roma, luogo privilegiato di “estrazione”, nonché punto di incontro tra i miti di Alessandro Magno, Augusto, Adriano.
Per l’autunno 2021 la Grande Arte al Cinema - un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital - è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Da un anno era cominciata “l’angosciosa deriva di Sant’Elena”, prima della morte, durante la quale Napoleone sperava - come confessa nelle memorie - di essere ricordato dai posteri non solo per le battaglie, ma per la cultura e la bellezza profuse attraverso la scuola pubblica e la moderna idea di museo universale.
Questa particolare devozione alla bellezza da parte dell’imperatore francese è il fulcro di Napoleone. Nel nome dell’arte, il documentario prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, atteso al cinema l’8, 9 e 10 novembre.
Jean Auguste Dominique Ingres, Napoleone sul trono imperiale, 1806, Olio su tela, 163 x 260 cm | © Paris - Musée de l'Armée
Su soggetto di Didi Gnocchi, che firma la sceneggiatura con Matteo Moneta, il documentario diretto da Giovanni Piscaglia avrà come guida d’eccezione il Premio Oscar Jeremy Irons, mentre la colonna sonora originale è del compositore e pianista Remo Anzovino, alla settima collaborazione con il progetto Nexo Soundtracks di Nexo Digital.
A duecento anni dalla morte di Napoleone, il docufilm tesse un viaggio che ha come fulcro Milano, città dalle forti simpatie napoleoniche, scelta come prima capitale del regno d’Italia. Il documentario avrà come punto di partenza l’incoronazione a re d’Italia, il 26 maggio 1805, a testimonianza del legame con il mondo greco-romano, rinascimentale e con l’eredità longobarda rappresentata dalla Corona Ferrea che Napoleone volle indossare al culmine della cerimonia.
Jacques-Louis David, Bonaparte valica le Alpi, 1803, Vienna, Palazzo del Belvedere | Courtesy NEXO Digital
Per la prima volta dopo 200 anni è stato fatto trascrivere, orchestrare ed eseguire in Duomo il Te Deum di Francesco Pollini, suonato per l’incoronazione, e il cui manoscritto è stato ritrovato di recente nella Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. All'interno del documentario il pubblico in sala avrà modo di ascoltarlo, eseguito in prova generale presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, e poi nella cattedrale di Milano dall'Orchestra Fondazione “I Pomeriggi Musicali”, mentre, per l’occasione potrà ammirare il restauro del manto indossato quel giorno da Napoleone, importante opera di recupero legata al progetto Restituzioni di Intesa Sanpaolo.
In compagnia di storici, archeologi, direttori di musei, conservatori, ma anche psicoanalisti, storici dell’architettura, seguiremo l’avvincente storia di una passione, dalla Biblioteca Nazionale Braidense - che ospita il manoscritto autografo de Il cinque maggio di Manzoni e i volumi della Description de l’Egypte - alla Pinacoteca di Brera, altro fulcro della narrazione. Se infatti, a partire dalla campagna d’Italia, la penisola fu oggetto di importanti spoliazioni di capolavori d’arte, è anche doveroso sottolineare che con Brera venne fondato il primo “museo universale” italiano, un “piccolo Louvre” dove converge il meglio della produzione italiana.
Napoleone. Nel nome dell'arte, Jeremy Irons alla Braidense | Foto: © Francesco Prandoni | Courtesy NEXO Digital
A Milano - centro di ricezione e smistamento di opere - fa da contraltare Roma, luogo privilegiato di “estrazione”, nonché punto di incontro tra i miti di Alessandro Magno, Augusto, Adriano.
Per l’autunno 2021 la Grande Arte al Cinema - un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital - è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
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