In mostra fino al 5 settembre
Nel mondo di Le Corbusier alla Pinacoteca Agnelli

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Francesca Grego
28/04/2021
Torino - Per disegnare il tetto della celebre Cappella di Ronchamp, Le Corbusier si ispirò al carapace di un granchio, uno dei tanti “oggetti a reazione poetica” ritrovati nel suo appartamento parigino di rue Nungesser et Coli. Fino al prossimo 5 settembre potremo guardarlo da vicino negli spazi della Pinacoteca Agnelli, insieme a sassi, conchiglie, pezzi di legno, manufatti in vetro e metallo che, accostati ai disegni del grande architetto modernista, raccontano la genesi dei suoi progetti.
Curata dall’artista Cristian Chironi e realizzata in collaborazione con la Fondation Le Corbusier di Parigi, la mostra Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni ripercorre passo dopo passo una vita incentrata sulla continua ricerca di idee e ispirazioni attraverso esclusivi materiali tratti dall’archivio personale dell’architetto franco-svizzero. I patiti di Le Corbu troveranno opere d'arte, schizzi, progetti e fotografie, ma anche ritagli di giornale, depliant turistici, cartoline di paesaggi e monumenti e perfino biglietti ferroviari, che il maestro conservò per tutta la vita meticolosamente catalogati per soggetto.

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Una speciale sezione è dedicata ai viaggi, con un’immancabile tappa a Torino. Le Corbusier la visitò per la prima volta nel 1902 in occasione dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna. Aveva solo 16 anni e si chiamava ancora Charles-Édouard Jeanneret-Gris, ma un suo orologio fu esposto presso la Società Promotrice delle Belle Arti. Nel ’34 lo ritroviamo a bordo di una Balilla sulla pista del Lingotto, mentre tre decenni dopo il pubblico dell’expo Italia ’61 applaudì il suo discorso sul museo ideale.
In una mostra che ha FIAT come main partner nemmeno le auto possono mancare, presenti in forma di disegni o fotografie. “Sappiamo che Le Corbusier era un grande appassionato di automobili”, spiegano Ginevra Elkann e Marcella Pralormo, rispettivamente presidente e direttrice della Pinacoteca Agnelli: il maestro “aveva raccolto molto materiale sulle auto, probabilmente per realizzare uno dei suoi sogni più grandi: disegnare un’automobile. È stata una sfida inseguita per molto tempo e con energia”.

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Che cosa significa vivere oggi in un appartamento firmato Le Corbu? Pochissimi fortunati sono in grado di dirlo. Tra questi c’è proprio Chironi, che nel 2015 ha dato il via al progetto di residenze artistiche My House is a Le Corbusier. Traslocando temporaneamente in alcuni dei 30 edifici abitabili che l’architetto modernista ha disseminato in 12 paesi del mondo, il curatore ne ha fatto un osservatorio privilegiato per comprenderne l’eredità. A Torino Chironi racconta la sua esperienza di performance dilatata, un’opera ancora in progress che in mostra si arricchirà dell’apporto dei visitatori incontrati in laboratori e attività didattiche.

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Curata dall’artista Cristian Chironi e realizzata in collaborazione con la Fondation Le Corbusier di Parigi, la mostra Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni ripercorre passo dopo passo una vita incentrata sulla continua ricerca di idee e ispirazioni attraverso esclusivi materiali tratti dall’archivio personale dell’architetto franco-svizzero. I patiti di Le Corbu troveranno opere d'arte, schizzi, progetti e fotografie, ma anche ritagli di giornale, depliant turistici, cartoline di paesaggi e monumenti e perfino biglietti ferroviari, che il maestro conservò per tutta la vita meticolosamente catalogati per soggetto.

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Una speciale sezione è dedicata ai viaggi, con un’immancabile tappa a Torino. Le Corbusier la visitò per la prima volta nel 1902 in occasione dell’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna. Aveva solo 16 anni e si chiamava ancora Charles-Édouard Jeanneret-Gris, ma un suo orologio fu esposto presso la Società Promotrice delle Belle Arti. Nel ’34 lo ritroviamo a bordo di una Balilla sulla pista del Lingotto, mentre tre decenni dopo il pubblico dell’expo Italia ’61 applaudì il suo discorso sul museo ideale.
In una mostra che ha FIAT come main partner nemmeno le auto possono mancare, presenti in forma di disegni o fotografie. “Sappiamo che Le Corbusier era un grande appassionato di automobili”, spiegano Ginevra Elkann e Marcella Pralormo, rispettivamente presidente e direttrice della Pinacoteca Agnelli: il maestro “aveva raccolto molto materiale sulle auto, probabilmente per realizzare uno dei suoi sogni più grandi: disegnare un’automobile. È stata una sfida inseguita per molto tempo e con energia”.

Le Corbusier. Viaggi, oggetti e collezioni. Installation view I Pinacoteca Agnelli, Torino
Che cosa significa vivere oggi in un appartamento firmato Le Corbu? Pochissimi fortunati sono in grado di dirlo. Tra questi c’è proprio Chironi, che nel 2015 ha dato il via al progetto di residenze artistiche My House is a Le Corbusier. Traslocando temporaneamente in alcuni dei 30 edifici abitabili che l’architetto modernista ha disseminato in 12 paesi del mondo, il curatore ne ha fatto un osservatorio privilegiato per comprenderne l’eredità. A Torino Chironi racconta la sua esperienza di performance dilatata, un’opera ancora in progress che in mostra si arricchirà dell’apporto dei visitatori incontrati in laboratori e attività didattiche.

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