Quasi tutto

Aerei di Alighiero Boetti
 

14/04/2004

Quasi Tutto. Così s’intitola la mostra inaugurata il 6 aprile alla GAMec - Galleria d’Arte Moderna e contemporanea di Bergamo (aperta fino al 18 luglio, per poi essere trasferita, in parte, alla Fondación PROA di Buenos Aires). L’ironia del gioco di parole allude al difficile compito di circoscrivere in un’antologica l’intera vicenda di un artista che ha posto la stessa complessità al centro della propria indagine. Tutto è infatti anche il titolo esemplare di una serie di lavori di Boetti iniziati nel 1984, arazzi tessuti quasi a voler comprendere la molteplicità del visibile. Alighiero Boetti è senz’altro artista di riferimento per la ricerche artistiche contemporanee. Lo prova il lavoro da lui svolto sul concetto di diversità attraverso una continua indagine stilistica, culturale (pensiamo agli arazzi fatti realizzare in Afghanistan) e sull’identità, indagine quest’ultima che lo ha condotto allo sdoppiamento gemellare in Alighiero e Boetti. L’allestimento della mostra intende far emergere la singolarità che caratterizza ogni suo lavoro. Davanti ad un’opera di Boetti, come afferma Giacinto di Pietrantonio, curatore dell’esposizione assieme a Corrado Levi, nonostante il filo rosso che le lega le une alle altre, se non si sa che è sua può infatti capitare di pensare che sia di un altro artista. Le oltre 100 opere esposte, più che i procedimenti in cui Boetti demandava l’esecuzione ad altri, privilegiano la produzione personale dell’artista. Sono opere che si sviluppano nella dimensione orizzontale, come i disegni dei primi anni sessanta, ‘Tra sé e sé’, e il Fregio della Biennale di Venezia del 1990, lavori in cui si riconosce il tratto di Boetti. Altro nucleo espositivo è costituito dai lavori storici degli esordi, quando l’artista a metà degli anni sessanta testava i limiti dell’estetica con produzioni basate su materiali industriali e sull’accumulo e la ripetizione, come in ‘Zig Zag’, ‘Mimetico’, ‘Frou Frou e Fagus’, ‘Senza Titolo’ (metro cubo), o in ‘Niente da vedere, niente da nascondere’. La mostra, che coincide con il decennale della scomparsa di Boetti, include anche alcuni classici della sua produzione tra cui i noti arazzi con le mappe ricamate (“per me il massimo della bellezza. [...] io non ho fatto niente, non ho scelto niente nel senso che il mondo è fatto come è e non l’ho disegnato io, le bandiere sono quello che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l’idea base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere”, affermazioni del 1974 tratte dal catalogo edito da Silvana Editoriale in forma di Dizionario boettiano.) Tra le opere esposte da segnalare infine le 82 tavole autografe che compongono la cartella Insicuro noncurante, un riassunto in miniatura e trasportabile dell’opera di Boetti in forma di schede, come a portare tutto Boetti in giro per il mondo. Quasi Tutto 6 aprile – 18 luglio 2004 Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Via San Tomaso, 53, 24121 Bergamo Orario martedì – domenica ore 10-19 giovedì ore 10-22 lunedì chiuso Ingresso gratuito Prenotazioni: tel. Tel. 338 6868231 (martedì – venerdì: 9.30-12.30 15.00-18.00) Informazioni tel. 035 399528 fax 035 236962 www.gamec.it

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