A Palazzo dei Priori fino al 4 maggio 2025
Rinascimento a Fermo: i Crivelli, Giulio Romano e Lorenzo Lotto nel secolo d’oro della città
Giulio Romano, Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino, 1520-1530. Olio su tavola
Francesca Grego
07/01/2025
Dai bei palazzi di Piazza del Popolo alle cisterne romane, fino alla Rocca del Girfalco o al prezioso Teatro dell’Aquila, le architetture di Fermo regalano la sensazione di trovarsi in un luogo dalla storia ricca e affascinante. Pochi sanno, tuttavia, che alcuni secoli fa la città marchigiana fu anche un un notevole laboratorio di pittura. L’occasione per scoprirlo arriva dalla mostra Rinascimento a Fermo, fino al prossimo 4 maggio al Palazzo dei Priori con gioielli dipinti da maestri come Carlo e Vittore Crivelli, Lorenzo Lotto, Giulio Romano e molti altri. Concepito come un’esposizione in progress, che nel corso dei mesi si arricchirà via via di nuove opere, il progetto indaga su una pagina della storia cittadina finora poco studiata e lo fa riunendo nel loro luogo di origine opere da tempo lontane.
Rinascimento a Fermo, Palazzo dei Priori
“Non si può capire a pieno l’importanza della città di Fermo tra fine del Quattrocento e in tutto il Cinquecento se si considera soltanto il patrimonio storico artistico e architettonico che attualmente è conservato in città”, si legge nella presentazione della mostra: “Apparirebbe, invece, più chiaro, reintegrandolo di quelle testimonianze di cui nel tempo è rimasto privo. Ad esempio la presenza di Lorenzo Lotto a Fermo, da collegare a quella contemporanea dell'architetto Antonio da Sangallo il giovane”.
Vincenzo Pagani, Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovanni Evangelista e Maria Maddalena. Primo trentennio del XVI secolo. Olio su tavola
Requisizioni, rapine di guerra, smembramenti delle collezioni di alcune nobili famiglie locali hanno portato lontano dal centro marchigiano autentici capolavori di pittura, oltre a sculture, codici antichi e preziosi oggetti di oreficeria. “Tra le gravi mancanze dell’attuale patrimonio storico artistico ed architettonico di Fermo va annoverata quella della pala di Giovanni Pagani del 1513 per l’altar maggiore della chiesa di San Rocco in piazza del Popolo, l’opera di Olivuccio di Ciccarello e la tavola di fra’ Fabiano da Urbino, oggi a Brera, ed un’altra importantissima di Lorenzo Lotto datata 1535, sostituita da una copia ottocentesca di buona fattura”, racconta Walter Scotucci, che ha curato il progetto insieme a Vittorio Sgarbi.
Rinascimento a Fermo, Palazzo dei Priori
A Palazzo dei Priori avremo occasione di ammirare insieme molte di queste opere e di comprendere il ruolo rivestito da Fermo all’interno del cosiddetto Rinascimento adriatico. “L’elitè della società ‘adriatica’ rinascimentale fermana produsse una grande rinascita nel segno della classicità, con un patrimonio artistico mobile davvero ricco di sfavillanti testimonianze”, ha spiegato Vittorio Sgarbi. Un mondo raccontato in mostra dai dipinti di Carlo e Vittore Crivelli, Antonio Solario, Giuliano da Fano, Vincenzo Pagani, Lorenzo Lotto, accanto a un video immersivo che invita il pubblico a un viaggio tra nuvole, angeli e putti, in un’esplosione di colori simile a quella che trasformò Fermo nel Cinquecento.
Giuliano da Fano, Sacra Conversazione, 1510. Olio su tavola
Leggi anche:
• Da Piero della Francesca a Donatello, la nuova strada del Rinascimento è in Valtiberina e Valdichiana
• Mostrare le Marche: i gioielli segreti di Fermo
Rinascimento a Fermo, Palazzo dei Priori
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Requisizioni, rapine di guerra, smembramenti delle collezioni di alcune nobili famiglie locali hanno portato lontano dal centro marchigiano autentici capolavori di pittura, oltre a sculture, codici antichi e preziosi oggetti di oreficeria. “Tra le gravi mancanze dell’attuale patrimonio storico artistico ed architettonico di Fermo va annoverata quella della pala di Giovanni Pagani del 1513 per l’altar maggiore della chiesa di San Rocco in piazza del Popolo, l’opera di Olivuccio di Ciccarello e la tavola di fra’ Fabiano da Urbino, oggi a Brera, ed un’altra importantissima di Lorenzo Lotto datata 1535, sostituita da una copia ottocentesca di buona fattura”, racconta Walter Scotucci, che ha curato il progetto insieme a Vittorio Sgarbi.
Rinascimento a Fermo, Palazzo dei Priori
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Giuliano da Fano, Sacra Conversazione, 1510. Olio su tavola
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