Scatti dalla scena dell’arte

Immagine in mostra a "Venezia 1948-1986: la scena dell'arte", Venezia
31/01/2006
Fino al 21 maggio 2006, alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia, l’arte internazionale rivive negli oltre 150 scatti di una straordinaria rassegna fotografica a cura di Luca Massimo Barbero, Venezia 1948-1986: la scena dell’arte. Fotografie da archivioarte fondazione Modena. Un straordinario viaggio per immagini, con scatti inediti che ritraggono i protagonisti delle Biennali di Venezia dal 1948 al 1986, da Picasso a Matisse, da Dalí, da Vedova a Fontana e Rauschenberg.
Un esempio per tutti: Georges Mathieu mentre alla Galleria del Cavallino, nell’autunno del 1959, sferra stoccate di colore sulle enormi tele del ciclo della Battaglia di Lepanto. Le fotografie, realizzate per riviste come “Time”, “Life”, “Epoca”, sono protagoniste di un percorso che è soprattutto testimonianza degli eventi che hanno segnato il mondo dell'arte nel periodo postbellico. La mostra conduce lo spettatore in un viaggio attraverso le fasi storiche, i momenti, le atmosfere della scena artistica riunita a Venezia in occasione delle Esposizioni Internazionali.
Nelle immagini compaiono molti artisti stranieri: Braque, Chagall, Ernst, Arp, Zadkine, Dufy, Mathieu, Oldenburg, Lichtenstein, LeWitt, e italiani, come De Dominicis, Kounellis, Viani, Marini, Birolli, Guttuso, Moreni, Capogrossi, Castellani, Scheggi, Accardi, e i rappresentanti dei gruppi dell'arte cinetico-programmata. Inoltre, momenti indimenticabili, come l'inaugurazione dei singoli padiglioni, restituiscono il fervore artistico di quegli anni. Da segnalare (negli anni Settanta) i servizi fotografici sul teatro di Jerzy Grotowsky, Julian Beck, Luca Ronconi e Meredith Monk.
Lungo la mostra, assimilabile ai guest book che Peggy usava nella sua casa-museo, i capolavori della collezione permanente ricordano l’unione dei protagonisti dell’arte del Novecento con la Guggenheim e la città lagunare, e si integrano con le foto alla scoperta delle curiose corrispondenze tra opere e aneddoti biografici sui singoli artisti.
La ricostruzione filologica del lavoro di ricerca diventa inoltre efficace strumento di studio. E’ possibile osservare, ad esempio, la documentazione fotografica relativa alla mostra del 1964 sui pittori americani (Robert Rauschenberg, Jim Dine, Claes Oldenburg, Jasper Johns e John Chamberlain), ospitata presso l’ex Consolato degli Stati Uniti a Venezia, che fu l’occasione per osservare gli sviluppi dell’arte d’oltreoceano in Italia, che tanta importanza avrebbero esercitato sull’evoluzione artistica degli anni successivi e sugli atteggiamenti nei confronti della Pop Art.
"VENEZIA: LA SCENA DELL'ARTE 1948-1986, fotografie dell'ArchivioArte
della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena"
Dal 5 febbraio al 21 maggio 2006
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, 701 Dorsoduro 30123
Tel: 041.2405.411; e-mail: info@guggenheim-venice.it
Un esempio per tutti: Georges Mathieu mentre alla Galleria del Cavallino, nell’autunno del 1959, sferra stoccate di colore sulle enormi tele del ciclo della Battaglia di Lepanto. Le fotografie, realizzate per riviste come “Time”, “Life”, “Epoca”, sono protagoniste di un percorso che è soprattutto testimonianza degli eventi che hanno segnato il mondo dell'arte nel periodo postbellico. La mostra conduce lo spettatore in un viaggio attraverso le fasi storiche, i momenti, le atmosfere della scena artistica riunita a Venezia in occasione delle Esposizioni Internazionali.
Nelle immagini compaiono molti artisti stranieri: Braque, Chagall, Ernst, Arp, Zadkine, Dufy, Mathieu, Oldenburg, Lichtenstein, LeWitt, e italiani, come De Dominicis, Kounellis, Viani, Marini, Birolli, Guttuso, Moreni, Capogrossi, Castellani, Scheggi, Accardi, e i rappresentanti dei gruppi dell'arte cinetico-programmata. Inoltre, momenti indimenticabili, come l'inaugurazione dei singoli padiglioni, restituiscono il fervore artistico di quegli anni. Da segnalare (negli anni Settanta) i servizi fotografici sul teatro di Jerzy Grotowsky, Julian Beck, Luca Ronconi e Meredith Monk.
Lungo la mostra, assimilabile ai guest book che Peggy usava nella sua casa-museo, i capolavori della collezione permanente ricordano l’unione dei protagonisti dell’arte del Novecento con la Guggenheim e la città lagunare, e si integrano con le foto alla scoperta delle curiose corrispondenze tra opere e aneddoti biografici sui singoli artisti.
La ricostruzione filologica del lavoro di ricerca diventa inoltre efficace strumento di studio. E’ possibile osservare, ad esempio, la documentazione fotografica relativa alla mostra del 1964 sui pittori americani (Robert Rauschenberg, Jim Dine, Claes Oldenburg, Jasper Johns e John Chamberlain), ospitata presso l’ex Consolato degli Stati Uniti a Venezia, che fu l’occasione per osservare gli sviluppi dell’arte d’oltreoceano in Italia, che tanta importanza avrebbero esercitato sull’evoluzione artistica degli anni successivi e sugli atteggiamenti nei confronti della Pop Art.
"VENEZIA: LA SCENA DELL'ARTE 1948-1986, fotografie dell'ArchivioArte
della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena"
Dal 5 febbraio al 21 maggio 2006
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, 701 Dorsoduro 30123
Tel: 041.2405.411; e-mail: info@guggenheim-venice.it
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Cagliari | Dal 27 giugno al 16 novembre al MAN Museo d’Arte della Provincia di Nuoro e alla Galleria comunale d'arte di Cagliari
La Sardegna protagonista di un viaggio fotografico, da Mimmo Jodice a Massimo Vitali
-
Roma | Fino al 28 settembre presso la Sala Zanardelli del Vittoriano
La Roma del Giubileo attraverso gli sguardi di tre maestri dello scatto
-
Roma | Una partnerhip tra la Fondazione Bvlgari e il museo romano
Un accordo per valorizzare la bellezza: la luce di Bvlgari sui capolavori del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
-
Dal 23 al 29 giugno sul piccolo schermo
La settimana dell'arte in tv, da Raffaello all'omaggio ad Arnaldo Pomodoro
-
Mondo | Tra furti, truffe e riciclaggio.
Il lato oscuro dell’arte
-
Udine | Nuova sede della Fondazione Aquileia
Ad Aquileia Palazzo Brunner-Segré torna a nuova vita dopo un restauro