Un tour virtuale della Sezione Campania Romana, fruibile al pubblico da giugno 2021
Sette capolavori inediti del MANN svelati in anteprima dagli scatti di Luigi Spina
Luigi Spina, Busto di Plotina, 117-138 d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Samantha De Martin
13/11/2020
Visi e corpi di donna avvolti in panneggi gentili, Plotina, con la sua acconciatura modaiola ad alto diadema e ancora la Concordia Augusta, bellissima, con il corno dell’abbondanza, ornato di raffinati arabeschi.
C’è un tesoro inedito, tra i depositi del Museo Archeologico di Napoli, pronto a svelarsi in tutta la sua bellezza, grazie alle potenzialità del web e al fascino ammaliante della fotografia.
Ad accompagnarci tra sculture semisconosciute è un viaggio fotografico online scandito dagli scatti di Luigi Spina che "riportano in vita" gli antichi volti di Roma.
Grazie all’iniziativa “Sette statue per sette giorni”, attraverso sette post su Facebook ed Instagram, il MANN anticipa un suggestivo tour virtuale della Sezione Campania Romana, che sarà nuovamente fruibile al pubblico da giugno 2021.
Luigi Spina, statua femminile di Concordia, I sec. d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Il primo appuntamento domani, 14 novembre
Il percorso online avrà inizio sulle pagine Facebook e Instagram del museo, domani, sabato 14 novembre alle 20. Una data simbolica nella quale avrebbe dovuto tenersi la Notte dei Musei, con aperture straordinarie che, a causa dell'emergenza Covid, saranno trasformate in appuntamenti virtuali.
Da sabato prossimo, e per sette giorni, fan e follower dell’Archeologico - il Museo italiano più attivo su Facebook, in termini di numero di post pubblicati nel settembre scorso, secondo una recente rilevazione del Politecnico di Milano e della Direzione Generale Musei del Mibact - potranno trovare, nella rete, uno spazio per incontrare sculture poco note al grande pubblico.
I sette protagonisti della settimana
I capolavori che scandiranno l’agenda social del museo, a cominciare da domani, sono sette marmi, provenienti per lo più dai depositi del MANN - che arricchiranno le sale del piano terra nell'ala occidentale del Museo - raccontati in bianco e nero attraverso l’obiettivo di Spina.
Luigi Spina, statua maschile, cosiddetto Germanico, I secolo d.C,Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
“Se l'illuminazione e l'inquadratura saranno i primi strumenti per "interpretare" l'opera, facendone emergere il valore simbolico, culturale e sociale - spiegano dal MANN - la vera scommessa della campagna di Spina sarà conciliare le esigenze scientifiche della documentazione con il forte senso estetico espresso da marmi e bronzi: un approccio allo stesso tempo divulgativo e rigoroso, che non soltanto "premierà" gli appassionati di archeologia, ma anche i cultori di una ricerca evocativa ed emozionale sull'immagine”.
Il primo post sarà dedicato alla statua maschile del cosiddetto Germanico, uno dei tesori dischiusi dai depositi del museo napoletano, proveniente dal Macellum di Pompei e risalente ai primi decenni del I sec. d.C. Un capolavoro poco conosciuto, come anche la testa di Apollo tipo Omphalos, che sarà postata la domenica. Espressione della dimensione "multicentrica" che connoterà la Sezione della Campania Romana, l'opera, una copia romana (II sec. d.C.) di un originale di età severa, proviene da Cuma.
L’avventura “social” del MANN proseguirà lunedì 16 novembre con l’enigmatico magnetismo della protome di Giunone, anch'essa svelata dai depositi e che arriverà al pubblico grazie agli scatti di Spina. La testa, che per le sue dimensioni particolari (circa sessanta centimetri) è probabilmente parte di una statua di culto del Tempio di Giove a Pompei, è databile al I sec. d.C.
Luigi Spina, Statua femminile, Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Nei giorni a seguire l’obiettivo di Luigi Spina estrapolerà dai depositi anche l'elegante figura femminile panneggiata (dal Foro di Ercolano, I sec. d.C.), come anche la scultura di Olconio Rufo (I sec.d.C.), non esposta da tempo e arrivata al Museo Archeologico napoletano dal quadrivio di via Stabiana a Pompei.
Luigi Spina, Statua di Olconio Rufo, I secolo d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Completeranno l'anteprima social, sabato 21 e domenica 22 novembre, la statua femminile della Concordia Augusta (da Pompei, edificio di Eumachia, I sec. d.C.) e il Busto di Plotina (dal settore cosiddetto Mercurio del Palatium di Baia, datato 117-138 d.C., anch'esso custodito da molti anni nei depositi e sottratto a lungo agli occhi del pubblico.
"Il lavoro sulla Campania Romana - commenta Spina - è da considerarsi una delle più significative ricerche fotografiche al museo di Napoli degli ultimi dieci anni. Tutto questo si esplica in un'azione quotidiana di riprese che richiedono tempi precisi e giuste riflessioni per individuare l'unicità di ogni opera".
Luigi Spina, protome di Giunone, I secolo d.C,Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
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C’è un tesoro inedito, tra i depositi del Museo Archeologico di Napoli, pronto a svelarsi in tutta la sua bellezza, grazie alle potenzialità del web e al fascino ammaliante della fotografia.
Ad accompagnarci tra sculture semisconosciute è un viaggio fotografico online scandito dagli scatti di Luigi Spina che "riportano in vita" gli antichi volti di Roma.
Grazie all’iniziativa “Sette statue per sette giorni”, attraverso sette post su Facebook ed Instagram, il MANN anticipa un suggestivo tour virtuale della Sezione Campania Romana, che sarà nuovamente fruibile al pubblico da giugno 2021.
Luigi Spina, statua femminile di Concordia, I sec. d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Il primo appuntamento domani, 14 novembre
Il percorso online avrà inizio sulle pagine Facebook e Instagram del museo, domani, sabato 14 novembre alle 20. Una data simbolica nella quale avrebbe dovuto tenersi la Notte dei Musei, con aperture straordinarie che, a causa dell'emergenza Covid, saranno trasformate in appuntamenti virtuali.
Da sabato prossimo, e per sette giorni, fan e follower dell’Archeologico - il Museo italiano più attivo su Facebook, in termini di numero di post pubblicati nel settembre scorso, secondo una recente rilevazione del Politecnico di Milano e della Direzione Generale Musei del Mibact - potranno trovare, nella rete, uno spazio per incontrare sculture poco note al grande pubblico.
I sette protagonisti della settimana
I capolavori che scandiranno l’agenda social del museo, a cominciare da domani, sono sette marmi, provenienti per lo più dai depositi del MANN - che arricchiranno le sale del piano terra nell'ala occidentale del Museo - raccontati in bianco e nero attraverso l’obiettivo di Spina.
Luigi Spina, statua maschile, cosiddetto Germanico, I secolo d.C,Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
“Se l'illuminazione e l'inquadratura saranno i primi strumenti per "interpretare" l'opera, facendone emergere il valore simbolico, culturale e sociale - spiegano dal MANN - la vera scommessa della campagna di Spina sarà conciliare le esigenze scientifiche della documentazione con il forte senso estetico espresso da marmi e bronzi: un approccio allo stesso tempo divulgativo e rigoroso, che non soltanto "premierà" gli appassionati di archeologia, ma anche i cultori di una ricerca evocativa ed emozionale sull'immagine”.
Il primo post sarà dedicato alla statua maschile del cosiddetto Germanico, uno dei tesori dischiusi dai depositi del museo napoletano, proveniente dal Macellum di Pompei e risalente ai primi decenni del I sec. d.C. Un capolavoro poco conosciuto, come anche la testa di Apollo tipo Omphalos, che sarà postata la domenica. Espressione della dimensione "multicentrica" che connoterà la Sezione della Campania Romana, l'opera, una copia romana (II sec. d.C.) di un originale di età severa, proviene da Cuma.
L’avventura “social” del MANN proseguirà lunedì 16 novembre con l’enigmatico magnetismo della protome di Giunone, anch'essa svelata dai depositi e che arriverà al pubblico grazie agli scatti di Spina. La testa, che per le sue dimensioni particolari (circa sessanta centimetri) è probabilmente parte di una statua di culto del Tempio di Giove a Pompei, è databile al I sec. d.C.
Luigi Spina, Statua femminile, Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Nei giorni a seguire l’obiettivo di Luigi Spina estrapolerà dai depositi anche l'elegante figura femminile panneggiata (dal Foro di Ercolano, I sec. d.C.), come anche la scultura di Olconio Rufo (I sec.d.C.), non esposta da tempo e arrivata al Museo Archeologico napoletano dal quadrivio di via Stabiana a Pompei.
Luigi Spina, Statua di Olconio Rufo, I secolo d.C., Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
Completeranno l'anteprima social, sabato 21 e domenica 22 novembre, la statua femminile della Concordia Augusta (da Pompei, edificio di Eumachia, I sec. d.C.) e il Busto di Plotina (dal settore cosiddetto Mercurio del Palatium di Baia, datato 117-138 d.C., anch'esso custodito da molti anni nei depositi e sottratto a lungo agli occhi del pubblico.
"Il lavoro sulla Campania Romana - commenta Spina - è da considerarsi una delle più significative ricerche fotografiche al museo di Napoli degli ultimi dieci anni. Tutto questo si esplica in un'azione quotidiana di riprese che richiedono tempi precisi e giuste riflessioni per individuare l'unicità di ogni opera".
Luigi Spina, protome di Giunone, I secolo d.C,Napoli, Museo Archeologico Nazionale | Foto: © Luigi Spina | Courtesy MANN
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