Dal 30 novembre nel Complesso Monumentale della Pilotta
Viaggio nella storia della stampa. Apre a Parma il nuovo Museo Bodoni
Il nuovo Museo Bodoni | Foto: © Giovanni Hänninen
Samantha De Martin
29/11/2022
Parma - Il 30 novembre del 1813 il suono della maggiore campana del Duomo di Parma, i cui rintocchi funebri erano riservati a principi, alti dignitari e a personaggi illustri, annunciava alla città la morte di Giambattista Bodoni.
A distanza di due secoli da quel giorno Parma ricorda l’incisore, tipografo e stampatore italiano, noto per i caratteri tipografici che portano il suo nome, con l’apertura del nuovo museo Bodoni, il più antico museo della stampa in Italia, che aprirà i battenti domani 30 novembre, al piano terra della Biblioteca Palatina, nel Complesso Monumentale della Pilotta.
Il tipografo piemontese che, a partire dalla seconda metà del Settecento, ha trasformato Parma nella capitale mondiale della stampa, esentato in vita dal pagamento delle imposte come “sommo artista” e insignito di una pensione vitalizia da Gioacchino Murat e di un’altra da Napoleone “in considerazione dei progressi che egli ha fatto fare all’arte tipografica”, sarebbe felice di visitare oggi il nuovo spazio che ricrea il suo mondo.
Vetrina della sezione espositiva La fabbrica del libro, I punzoni | Foto: © Giovanni Hänninen
In realtà il Museo Bodoni nasce nel 1963 in occasione del 150° anniversario della morte del tipografo, gestito da una Fondazione appositamente costituita per far conoscere l’opera, la figura e le collezioni del celebre stampatore, nonché per promuovere studi e ricerche nel campo dell’arte grafica e tipografica. Il museo si trovava al terzo piano della Biblioteca Palatina, in una posizione di difficile accesso e scarsa visibilità, fino a quando un nuovo progetto sognato da decenni non ha determinato lo spostamento della nuova sede al pianterreno, nei locali destinati in precedenza a magazzini della stessa Biblioteca.
L’intervento - reso possibile grazie a uno stanziamento di fondi di circa 760.000 euro da parte del Ministero della Cultura - ha portato a un ripensamento dell’intero percorso espositivo attraverso un progetto congiunto a cura del direttore della Pilotta, Simone Verde, e del direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoni Andrea De Pasquale.
Il nuovo Museo Bodoni | Foto: © Giovanni Hänninen
“Il nuovo allestimento museografico del Bodoni - spiega Verde - ha comportato una totale riprogettazione degli spazi precedenti, con lavori strutturali, di impiantistica e realizzazione di nuovi arredi espositivi. Da oggi pubblico e studiosi in visita al nuovo Museo Bodoni potranno vivere un’esperienza doppiamente immersiva, che da un lato rievoca l’aspetto dell’antica tipografia e dall’altro ripercorre la storia e la nascita della stamperia ducale e la cultura di un’epoca in cui Parma era tra le vere capitali europee”. E infatti visitando il museo, con il pavimento in legno posato che riprende il modello e il disegno dei parquet francesi dell’Ottocento, aggirandosi tra le pareti di color verde impero, sembra davvero di fare un salto nel tempo.
Il visitatore è invitato a perdersi in una ricca selezione di edizioni bodoniane (esemplari unici e rarissimi, stampati su pergamena o seta) e ad ammirare cimeli appartenuti all’officina di Bodoni. Nuove lampade a sospensione dal design essenziale illuminano una serie di vetrine che ospitano i capolavori della storia dell’editoria e della grafica.
Nel percorso ci si imbatte nel torchio tipografico, fedele ricostruzione di quello usato dal tipografo saluzzese, e negli armadi originali Luigi XV, all’interno dei quali Bodoni custodiva le cassette dei punzoni, fino ad arrivare a “La Fabbrica del Libro”. Quattro grandi vetrine, parte del mobilio originale del museo degli anni Sessanta, ripercorrono le varie fasi di lavoro del padrone di casa, dal disegno del carattere e dalla creazione dei punzoni alla rifinitura e alla composizione per stampa tipografica, calcografica e xilografica.
La vetrina dei punzoni | Foto: © Giovanni Hänninen
Basta allungare lo sguardo verso la grande libreria realizzata su misura per scorgere “I capolavori di Bodoni”, la raccolta dei volumi bodoniani, con particolare riguardo alla raccolta palatina ancora con legature originali e dove spiccano alcune delle edizioni più rare come le Odi di Anacreonte su pergamena di Baviera e le Stanze di Poliziano stampate su seta.
Un tavolo multimediale e interattivo consentirà infine di sfogliare le pagine dell’opera di Bodoni nella sua completezza, come il Manuale tipografico composto da cento caratteri latini tondi, 50 corsivi e 28 greci a cui Bodoni lavorò per tutta la vita, o la monumentale opera dell’Oratio Dominica, il Padre nostro in 155 lingue utilizzando ben 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici, stampato da Bodoni in meno di un anno.
L’inaugurazione del Museo Bodoni rappresenta un ulteriore tassello all’interno del programma di riqualificazione della Nuova Pilotta che pone il Complesso Monumentale in un proficuo dialogo con la propria comunità.
A partire da domani, mercoledì 30 novembre, il museo si potrà visitare dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 17.45).
Leggi anche:
• Ecco come sarà il nuovo museo dedicato a Bodoni, il principe dei tipografi
A distanza di due secoli da quel giorno Parma ricorda l’incisore, tipografo e stampatore italiano, noto per i caratteri tipografici che portano il suo nome, con l’apertura del nuovo museo Bodoni, il più antico museo della stampa in Italia, che aprirà i battenti domani 30 novembre, al piano terra della Biblioteca Palatina, nel Complesso Monumentale della Pilotta.
Il tipografo piemontese che, a partire dalla seconda metà del Settecento, ha trasformato Parma nella capitale mondiale della stampa, esentato in vita dal pagamento delle imposte come “sommo artista” e insignito di una pensione vitalizia da Gioacchino Murat e di un’altra da Napoleone “in considerazione dei progressi che egli ha fatto fare all’arte tipografica”, sarebbe felice di visitare oggi il nuovo spazio che ricrea il suo mondo.
Vetrina della sezione espositiva La fabbrica del libro, I punzoni | Foto: © Giovanni Hänninen
In realtà il Museo Bodoni nasce nel 1963 in occasione del 150° anniversario della morte del tipografo, gestito da una Fondazione appositamente costituita per far conoscere l’opera, la figura e le collezioni del celebre stampatore, nonché per promuovere studi e ricerche nel campo dell’arte grafica e tipografica. Il museo si trovava al terzo piano della Biblioteca Palatina, in una posizione di difficile accesso e scarsa visibilità, fino a quando un nuovo progetto sognato da decenni non ha determinato lo spostamento della nuova sede al pianterreno, nei locali destinati in precedenza a magazzini della stessa Biblioteca.
L’intervento - reso possibile grazie a uno stanziamento di fondi di circa 760.000 euro da parte del Ministero della Cultura - ha portato a un ripensamento dell’intero percorso espositivo attraverso un progetto congiunto a cura del direttore della Pilotta, Simone Verde, e del direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoni Andrea De Pasquale.
Il nuovo Museo Bodoni | Foto: © Giovanni Hänninen
“Il nuovo allestimento museografico del Bodoni - spiega Verde - ha comportato una totale riprogettazione degli spazi precedenti, con lavori strutturali, di impiantistica e realizzazione di nuovi arredi espositivi. Da oggi pubblico e studiosi in visita al nuovo Museo Bodoni potranno vivere un’esperienza doppiamente immersiva, che da un lato rievoca l’aspetto dell’antica tipografia e dall’altro ripercorre la storia e la nascita della stamperia ducale e la cultura di un’epoca in cui Parma era tra le vere capitali europee”. E infatti visitando il museo, con il pavimento in legno posato che riprende il modello e il disegno dei parquet francesi dell’Ottocento, aggirandosi tra le pareti di color verde impero, sembra davvero di fare un salto nel tempo.
Il visitatore è invitato a perdersi in una ricca selezione di edizioni bodoniane (esemplari unici e rarissimi, stampati su pergamena o seta) e ad ammirare cimeli appartenuti all’officina di Bodoni. Nuove lampade a sospensione dal design essenziale illuminano una serie di vetrine che ospitano i capolavori della storia dell’editoria e della grafica.
Nel percorso ci si imbatte nel torchio tipografico, fedele ricostruzione di quello usato dal tipografo saluzzese, e negli armadi originali Luigi XV, all’interno dei quali Bodoni custodiva le cassette dei punzoni, fino ad arrivare a “La Fabbrica del Libro”. Quattro grandi vetrine, parte del mobilio originale del museo degli anni Sessanta, ripercorrono le varie fasi di lavoro del padrone di casa, dal disegno del carattere e dalla creazione dei punzoni alla rifinitura e alla composizione per stampa tipografica, calcografica e xilografica.
La vetrina dei punzoni | Foto: © Giovanni Hänninen
Basta allungare lo sguardo verso la grande libreria realizzata su misura per scorgere “I capolavori di Bodoni”, la raccolta dei volumi bodoniani, con particolare riguardo alla raccolta palatina ancora con legature originali e dove spiccano alcune delle edizioni più rare come le Odi di Anacreonte su pergamena di Baviera e le Stanze di Poliziano stampate su seta.
Un tavolo multimediale e interattivo consentirà infine di sfogliare le pagine dell’opera di Bodoni nella sua completezza, come il Manuale tipografico composto da cento caratteri latini tondi, 50 corsivi e 28 greci a cui Bodoni lavorò per tutta la vita, o la monumentale opera dell’Oratio Dominica, il Padre nostro in 155 lingue utilizzando ben 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici, stampato da Bodoni in meno di un anno.
L’inaugurazione del Museo Bodoni rappresenta un ulteriore tassello all’interno del programma di riqualificazione della Nuova Pilotta che pone il Complesso Monumentale in un proficuo dialogo con la propria comunità.
A partire da domani, mercoledì 30 novembre, il museo si potrà visitare dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 17.45).
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