Yayoi Kusama

le opere di yayoi Kusama
10/08/2006
Yayoi Kusama lascia Tokyo negli anni cinquanta per giungere negli Stati Uniti dove vivrà tra il 1957 e il 1973. Inserita nel fermento artistico di New York, partecipòad happening per la pace in Vietnam e soprattutto per l’autonomia femminile.
Malgrado abbia girato film, redatto riviste e partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il suo disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento. La sua poetica si è comunque incrociata con quella di molti protagonisti del nostro tempo: ricordiamo le collaborazioni col musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki, con lo stilista Issey Miyake.
Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in Italia l’hanno resa particolarmente nota le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel 1993, quando fu scelta come rappresentante per la propria nazione d’origine: la ragazzina ribelle aveva vinto, anche se forse a prezzo del proprio stesso equilibrio.
Presso la Galleria Civica di Modena la prima mostra personale in un museo italiano: inaugura infatti sabato 16 settembre alle 12 alla Palazzina dei Giardini in c.so Canalgrande a Modena la mostra “Yayoi Kusama”, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, a cura di Angela Vettese.
Come la personale dedicata ad Ugo Rondinone, anche questa mostra rientra nell’ambito del festivalfilosofia, dedicato quest’anno al tema dell’Umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo il 15,16 e 17 settembre 2006 (www.festivalfilosofia.it).
Negli spazi della Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. Progettata dall’artista medesima, la mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e si prolunga con due ambienti oscurati, nei quali vengono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico. E per estensione, quanto estranee ci possano diventare le cose che consideriamo più vicine. In un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile, ostile. Lo spettatore camminerà poi in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l’artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo. Odio/amore per il controllo, appunto, ma anche la manualità e la creatività in generale come antidoto all’ansia.
Yayoi Kusama non dice la sua età. Vive e lavora a Tokyo.
Per biografia, immagini e informazioni dettagliate consultare il suo sito www.yayoi-kusama.jp
YAYOI KUSAMA
METAMORFOSI
15 settembre 2006 – 7 gennaio 2007
Palazzina dei Giardini, c.so Canalgrande Modena
Malgrado abbia girato film, redatto riviste e partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il suo disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento. La sua poetica si è comunque incrociata con quella di molti protagonisti del nostro tempo: ricordiamo le collaborazioni col musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki, con lo stilista Issey Miyake.
Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in Italia l’hanno resa particolarmente nota le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel 1993, quando fu scelta come rappresentante per la propria nazione d’origine: la ragazzina ribelle aveva vinto, anche se forse a prezzo del proprio stesso equilibrio.
Presso la Galleria Civica di Modena la prima mostra personale in un museo italiano: inaugura infatti sabato 16 settembre alle 12 alla Palazzina dei Giardini in c.so Canalgrande a Modena la mostra “Yayoi Kusama”, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, a cura di Angela Vettese.
Come la personale dedicata ad Ugo Rondinone, anche questa mostra rientra nell’ambito del festivalfilosofia, dedicato quest’anno al tema dell’Umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo il 15,16 e 17 settembre 2006 (www.festivalfilosofia.it).
Negli spazi della Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. Progettata dall’artista medesima, la mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e si prolunga con due ambienti oscurati, nei quali vengono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico. E per estensione, quanto estranee ci possano diventare le cose che consideriamo più vicine. In un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile, ostile. Lo spettatore camminerà poi in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l’artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo. Odio/amore per il controllo, appunto, ma anche la manualità e la creatività in generale come antidoto all’ansia.
Yayoi Kusama non dice la sua età. Vive e lavora a Tokyo.
Per biografia, immagini e informazioni dettagliate consultare il suo sito www.yayoi-kusama.jp
YAYOI KUSAMA
METAMORFOSI
15 settembre 2006 – 7 gennaio 2007
Palazzina dei Giardini, c.so Canalgrande Modena
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