Ad ottobre l'inaugurazione
Cattedrale vegetale di Lodi: il work in progress della natura

Cattedrale Vegetale, copyright Associazione Giuliano Mauri
L.Sanfelice
12/08/2016
Lodi - Il successo dell'opera di Land Art che Christo ha fatto galleggiare sulle acque del Lago d'Iseo testimonia, tra le altre cose, il crescente interesse riposto nel dialogo con il paesaggio naturale. Terreno fertile troverà dunque il nuovo progetto, questa volta in costruzione sulle rive dell'Adda, che condurrà alla realizzazione di una Cattedrale vegetale.
Il monumento, sviluppato su disegno dell'artista lodigiano Giuliano Mauri, scomparso nel 2009, poggerà su 108 colonne di legno poste a guida della crescita di altrettanti faggi. Una struttura attualmente in progress che sarà terminata il prossimo ottobre.
La data fissata per la consegna non coincide però realmente con il termine dei lavori e invece segna il passaggio del "cantiere" nelle mani della Natura che nei successivi 20 anni provvederà alla crescita dagli alberi fino alla loro liberazione dalla gabbia di impalcature d'appoggio ormai marce. Il sistema su cui poggia la costruzione si basa infatti sull'antica arte dell'intreccio che prevede l'impiego di legno flessibile, picchetti, corde e chiodi nel rispetto del ciclo econaturale di nascita, rigoglio e marcescenza.
Il "tempio" ha trovato il patrocinio della Triennale di Milano, la direzione artistica dei lavori è invece affidata ai figli di Mauri.
Il monumento, sviluppato su disegno dell'artista lodigiano Giuliano Mauri, scomparso nel 2009, poggerà su 108 colonne di legno poste a guida della crescita di altrettanti faggi. Una struttura attualmente in progress che sarà terminata il prossimo ottobre.
La data fissata per la consegna non coincide però realmente con il termine dei lavori e invece segna il passaggio del "cantiere" nelle mani della Natura che nei successivi 20 anni provvederà alla crescita dagli alberi fino alla loro liberazione dalla gabbia di impalcature d'appoggio ormai marce. Il sistema su cui poggia la costruzione si basa infatti sull'antica arte dell'intreccio che prevede l'impiego di legno flessibile, picchetti, corde e chiodi nel rispetto del ciclo econaturale di nascita, rigoglio e marcescenza.
Il "tempio" ha trovato il patrocinio della Triennale di Milano, la direzione artistica dei lavori è invece affidata ai figli di Mauri.
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