Fino al 31 maggio a Forte dei Marmi
Made in Forte: un mare di scultura
Made in Forte 1.0. Percorsi d'arte e di luce |
I cavalli di Gustavo Aceves sul lungomare di Forte dei Marmi
Francesca Grego
20/02/2017
Lucca - Sei maestosi cavalli emergono dalla sabbia come dopo una lunga traversata, colti dallo scultore messicano Gustavo Aceves in un ultimo drammatico nitrito. È soltanto una delle scene sorprendenti che trasformano questa primavera il lungomare di Forte dei Marmi.
Da sempre meta dei più grandi scultori per le sue cave di marmi pregiati, dai tempi della Belle Èpoque la Versilia è stata luogo di villeggiatura e di lavoro per artisti di tutto il mondo, da Henry Moore a Igor Mitoraj. Con Made in Forte1.0. Percorsi d’arte e di luce la cittadina amata da Carlo Carrà e Carlo Dazzi diventa una straordinaria galleria a cielo aperto, per accogliere i lavori di nove artisti contemporanei, ispirati dai paesaggi del mare e delle Alpi Apuane.
Oltre ad Aceves, noto al pubblico italiano per la recente installazione Lapidarium al Colosseo, Thomas Lange e Matteo Nasini hanno scelto l’area della spiaggia e del pontile per opere di intenso impatto emotivo, che si arricchiscono di suggestioni con un progetto di illuminazione notturna studiato per l’occasione. Come veneri contemporanee, le bagnanti in ceramica di Lange sorgono dall’acqua delle fontane anni Cinquanta, mentre sembra arrivare dal mare il suono delicato dell’arpa d’acciaio di Nasini, che dall’estremità del pontile converte in musica il soffio del vento.
Helidon Xhixha, conosciuto per le sue sculture in metallo lucente, questa volta ha scelto la pietra delle Alpi Apuane, rinomata già dai tempi dei Romani. A conquistarlo non è stato il marmo di Carrara amato da Michelangelo, ma un materiale da tempo in disuso, il versilis, le cui sottili venature bianche su fondo grigio donano alle sue opere un ricercato effetto di profondità.
La terracotta è invece protagonista del lavoro di Oliviero Rainaldi, mentre Caterina Tosoni, Antonio Barbieri e Valentina Palazzari si sono lasciati ispirare dalla dimensione urbana di Forte dei Marmi. Il percorso si chiude idealmente al Fortino, simbolo della città, con l’installazione di Gregorio Botta, dove l’acqua incontra quelle che l’artista chiama “i Lari”, case metalliche custodi di antiche memorie.
Curato da Beatrice Aurito e Davide Sarchioni, Made in Forte animerà la primavera versiliese fino al 31 maggio, per tornare ogni anno con proposte nuove.
Da sempre meta dei più grandi scultori per le sue cave di marmi pregiati, dai tempi della Belle Èpoque la Versilia è stata luogo di villeggiatura e di lavoro per artisti di tutto il mondo, da Henry Moore a Igor Mitoraj. Con Made in Forte1.0. Percorsi d’arte e di luce la cittadina amata da Carlo Carrà e Carlo Dazzi diventa una straordinaria galleria a cielo aperto, per accogliere i lavori di nove artisti contemporanei, ispirati dai paesaggi del mare e delle Alpi Apuane.
Oltre ad Aceves, noto al pubblico italiano per la recente installazione Lapidarium al Colosseo, Thomas Lange e Matteo Nasini hanno scelto l’area della spiaggia e del pontile per opere di intenso impatto emotivo, che si arricchiscono di suggestioni con un progetto di illuminazione notturna studiato per l’occasione. Come veneri contemporanee, le bagnanti in ceramica di Lange sorgono dall’acqua delle fontane anni Cinquanta, mentre sembra arrivare dal mare il suono delicato dell’arpa d’acciaio di Nasini, che dall’estremità del pontile converte in musica il soffio del vento.
Helidon Xhixha, conosciuto per le sue sculture in metallo lucente, questa volta ha scelto la pietra delle Alpi Apuane, rinomata già dai tempi dei Romani. A conquistarlo non è stato il marmo di Carrara amato da Michelangelo, ma un materiale da tempo in disuso, il versilis, le cui sottili venature bianche su fondo grigio donano alle sue opere un ricercato effetto di profondità.
La terracotta è invece protagonista del lavoro di Oliviero Rainaldi, mentre Caterina Tosoni, Antonio Barbieri e Valentina Palazzari si sono lasciati ispirare dalla dimensione urbana di Forte dei Marmi. Il percorso si chiude idealmente al Fortino, simbolo della città, con l’installazione di Gregorio Botta, dove l’acqua incontra quelle che l’artista chiama “i Lari”, case metalliche custodi di antiche memorie.
Curato da Beatrice Aurito e Davide Sarchioni, Made in Forte animerà la primavera versiliese fino al 31 maggio, per tornare ogni anno con proposte nuove.
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