Al Palazzo Ducale di Mantova fino al 15 luglio
Mario Schifano nelle collezioni private e non solo
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Le opere di Mario Schifano esposte negli Appartamenti della Rustica a Palazzo Ducale di Mantova. Courtesy of Complesso Museale Palazzo Ducale Mantova
Samantha De Martin
11/05/2017
Mantova - Dalle maglie gialle del Tour de France ai filmati multimediali, dalle opere su tela agli lp. Mario Schifano, il brillante performer della Pop Art italiana, regista, compositore, esponente di spicco della Scuola di Piazza del Popolo, sarà al centro della rassegna che porterà negli Appartamenti della Rustica di Palazzo Ducale a Mantova, tra straordinari affreschi del Cinquecento, alcune opere provenienti da collezioni private mantovane e da prestigiose istituzioni culturali e artistiche, dalla Fondazione Marconi di Milano alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalle Gallerie Italia-Polo museale di Intesa San Paolo a importanti collezioni private.
Il percorso espositivo a cura di Peter Assmann e Sergio Pajola, in collaborazione con Moz-Art Arte Contemporanea, in programma dall'11 maggio al 15 luglio, invita il visitatore ad una riflessione sul creativo dialogo tra Schifano - tra i primi artisti ad aver realizzato le “tele computerizzate” - e i differenti strumenti della pittura, dagli smalti al collage, dalla carta intelata al perspex, dalle foto alle tele emulsionate.
«L'esposizione sarà anche un dialogo tra l'arte antica e quella contemporanea - spiega Sergio Pajola, curatore della mostra - perché vedrà oltre cento opere di Schifano, realizzate tra il 1956 e il 1994, grandeggiare nei suggestivi appartamenti della Rustica, tra gli affreschi di Giulio Romano. È veramente sorprendente assistere a così tanti lavori di Schifano riuniti insieme, che consentono al visitatore di ripercorrere tutta la carriera dell'artista».
Figura centrale del cinema sperimentale italiano, sapiente compositore capace di mescolare, mixare tutti i media allora esistenti, rivisitando il proprio lavoro con lo scopo di diventare “creatura che vive nelle sue opere”, Schifano disegnò anche le maglie gialle del Tour de France. All'interno della mostra a Mantova, oltre alle opere su tela, carta, oltre a foto e a cataloghi storici, saranno esposti alcuni lavori provenienti dalla collezione personale del giornalista Furio Colombo, amico e collezionista di Schifano, convinto che l'artista abbia lasciato sul suo percorso “tracce di un'impetuosa storia d'amore”.
L'esposizione sarà anche un'occasione per ammirare alcune opere della serie Propaganda, dedicate ai marchi pubblicitari, come la Coca Cola. Un viaggio, quello all'interno di Palazzo Ducale, alla scoperta dell'intensa e poliedrica vita artistica dell'autore dei paesaggi anemici e circolari, delle biciclette e dei campi di grano, delle tele emulsionate e delle nature interrotte, che dalla sua prima personale, nel 1959, alla Galleria romana Appia Antica, approdò al Gugghenheim Museum di New York.
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«L'esposizione sarà anche un dialogo tra l'arte antica e quella contemporanea - spiega Sergio Pajola, curatore della mostra - perché vedrà oltre cento opere di Schifano, realizzate tra il 1956 e il 1994, grandeggiare nei suggestivi appartamenti della Rustica, tra gli affreschi di Giulio Romano. È veramente sorprendente assistere a così tanti lavori di Schifano riuniti insieme, che consentono al visitatore di ripercorrere tutta la carriera dell'artista».
Figura centrale del cinema sperimentale italiano, sapiente compositore capace di mescolare, mixare tutti i media allora esistenti, rivisitando il proprio lavoro con lo scopo di diventare “creatura che vive nelle sue opere”, Schifano disegnò anche le maglie gialle del Tour de France. All'interno della mostra a Mantova, oltre alle opere su tela, carta, oltre a foto e a cataloghi storici, saranno esposti alcuni lavori provenienti dalla collezione personale del giornalista Furio Colombo, amico e collezionista di Schifano, convinto che l'artista abbia lasciato sul suo percorso “tracce di un'impetuosa storia d'amore”.
L'esposizione sarà anche un'occasione per ammirare alcune opere della serie Propaganda, dedicate ai marchi pubblicitari, come la Coca Cola. Un viaggio, quello all'interno di Palazzo Ducale, alla scoperta dell'intensa e poliedrica vita artistica dell'autore dei paesaggi anemici e circolari, delle biciclette e dei campi di grano, delle tele emulsionate e delle nature interrotte, che dalla sua prima personale, nel 1959, alla Galleria romana Appia Antica, approdò al Gugghenheim Museum di New York.
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