A Carrara dal 9 luglio al 30 ottobre
Il mare nell'arte, da Fattori a Carrà, protagonista a Palazzo Cucchiari
Vittorio Corcos, Luna di miele, 1885, Collezione privata
Samantha De Martin
21/06/2022
Massa-Carrara - C’è l’atmosfera idilliaca che avvolge una coppia in luna di miele, celebrata da un acquerello da Vittorio Corcos. E ci sono due cavalli di De Chirico che avanzano elegantemente con le criniere al vento su una spiaggia cinta da un’atmosfera visionaria, le cui architetture sullo sfondo assomigliano a un ricordo affiorante dal mare della memoria.
Sopra ogni cosa il mare, reinterpretato in forme personalissime da diverse scuole artistiche italiane in anni decisivi, compresi tra la nascita del Regno d’Italia e lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Eccolo il mare, tra spiagge e riflessi, insinuarsi tra le sale di Palazzo Cucchiari, pronto ad accogliere la mostra Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, il percorso a cura di Massimo Bertozzi che dall’8 luglio al 30 ottobre si snoderà nella sede della Fondazione Giorgio Conti, a Carrara.
Carlo Carrà, Marina, 1940
Il viaggio in sei sezioni, articolato in varie scuole artistiche italiane, abbraccia un centinaio di opere che oscillano tra i pennelli dei macchiaioli e dei post macchiaioli, dei pittori "labronici", attivi tra l’inizio e la metà del ventesimo secolo, e di figurazione simbolista.
Gli ospiti sono invitati a tuffarsi nel colorato universo dei divisionisti fino ad approdare alle stagioni delle avanguardie (con Ram e Thayaht) e dei "ritorni all’ordine", con richiami alle grandi individualità dell’arte italiana. Lavori di De Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e sculture di Martini, Marino, Manzù e Messina lasciano la parola agli artisti dell’area ligure-apuana, quindi ai pittori versiliesi autoctoni, come Chini, Moses Levy, Viani, o d’adozione, come Carrà, Carena, De Grada, Funi. Spazio quindi ai cantori delle terre di Liguria, come Telemaco Signorini e agli scultori apuani come Carlo Fontana e Arturo Dazzi.
Giorgio de Chirico, Cavalli in riva al mare, (Les deux chevaux), 1926, Olio su tela, 92.2 x 73, Mart, Collezione L.F.
Il mare fa da sfondo anche alla bella figura di fanciulla che dorme al sole, resa da Arturo Marini in forme sensuali dalla purezza classica. Rileggendo la tradizione della scultura classica lo scultore la reinterpreta in una composizione originale. Alla pienezza e alla solidità plastica del modellato, risolto in ampie superfici levigate, si contrappone una tensione espressiva, evidente nella lieve torsione del corpo.
Nei mesi di luglio e agosto la mostra sarà aperta martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 23.

Arturo Martini, Donna al sole, 1930, bronzo, Mart, Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali
Sopra ogni cosa il mare, reinterpretato in forme personalissime da diverse scuole artistiche italiane in anni decisivi, compresi tra la nascita del Regno d’Italia e lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Eccolo il mare, tra spiagge e riflessi, insinuarsi tra le sale di Palazzo Cucchiari, pronto ad accogliere la mostra Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, il percorso a cura di Massimo Bertozzi che dall’8 luglio al 30 ottobre si snoderà nella sede della Fondazione Giorgio Conti, a Carrara.
Carlo Carrà, Marina, 1940
Il viaggio in sei sezioni, articolato in varie scuole artistiche italiane, abbraccia un centinaio di opere che oscillano tra i pennelli dei macchiaioli e dei post macchiaioli, dei pittori "labronici", attivi tra l’inizio e la metà del ventesimo secolo, e di figurazione simbolista.
Gli ospiti sono invitati a tuffarsi nel colorato universo dei divisionisti fino ad approdare alle stagioni delle avanguardie (con Ram e Thayaht) e dei "ritorni all’ordine", con richiami alle grandi individualità dell’arte italiana. Lavori di De Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e sculture di Martini, Marino, Manzù e Messina lasciano la parola agli artisti dell’area ligure-apuana, quindi ai pittori versiliesi autoctoni, come Chini, Moses Levy, Viani, o d’adozione, come Carrà, Carena, De Grada, Funi. Spazio quindi ai cantori delle terre di Liguria, come Telemaco Signorini e agli scultori apuani come Carlo Fontana e Arturo Dazzi.
Giorgio de Chirico, Cavalli in riva al mare, (Les deux chevaux), 1926, Olio su tela, 92.2 x 73, Mart, Collezione L.F.
Il mare fa da sfondo anche alla bella figura di fanciulla che dorme al sole, resa da Arturo Marini in forme sensuali dalla purezza classica. Rileggendo la tradizione della scultura classica lo scultore la reinterpreta in una composizione originale. Alla pienezza e alla solidità plastica del modellato, risolto in ampie superfici levigate, si contrappone una tensione espressiva, evidente nella lieve torsione del corpo.
Nei mesi di luglio e agosto la mostra sarà aperta martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20; venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 23.

Arturo Martini, Donna al sole, 1930, bronzo, Mart, Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali
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