A Milano dal 2 aprile al 30 giugno
Alle Stelline un dialogo contemporaneo, da Anish Kapoor a Robert Longo, nel segno di Leonardo
Wang Guangyi, The Last Supper (New Religion), 2011, olio su tela, 400 x 160 cm. Courtesy the artist and Fondazione Stelline, Milano
Samantha De Martin
26/02/2019
Milano - Un inedito dialogo tra oriente e occidente prende forma nelle sale della Fondazione Stelline, ispirato all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Sei grandi artisti internazionali, di diversa tradizione culturale, sono chiamati a rileggere la contemporaneità del dipinto più sacro e iconico della cultura occidentale a partire dalla raffigurazione che ne ha dato il maestro.
Dal 2 aprile al 30 giugno 2019 Anish Kapoor, Robert Longo, Masbedo, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun portano alle Stelline L’Ultima cena dopo Leonardo, un significativo omaggio alla contemporaneità del genio nell’anno in cui ricorre il cinquecentenario della morte.
Era il 1987 quando Andy Warhol, proprio alle Stelline, realizzava la sua ultima serie The Last Supper come omaggio al Cenacolo, ospitato in Santa Maria delle Grazie.
«Questa mostra, originale nella sua concezione e dal respiro internazionale - sottolinea il presidente della Fondazione, PierCarla Delpiano - mira a contribuire alla politica culturale che la città di Milano attua con successo e con riscontri internazionali. Leonardo, icona mondiale di arte, bellezza e genialità, è lo spunto migliore per rivolgersi a tutto il mondo».
Prodotta dalla stessa Fondazione e a cura di Demetrio Paparoni, la mostra, che si inserisce nel palinsesto istituzionale Milano e Leonardo 500, è l’evento di apertura dell’ArtWeek2019.
Anish Kapoor, l’artista che più di ogni altro incarna lo spirito leonardesco e che incentrerà la propria ricerca sul rapporto tra arte e scienza, tra sparizione e apparizione della forma, sarà accanto a Robert Longo, l’americano che ha ridefinito in chiave attuale una rilettura dei capolavori del passato, facendone espressione del presente.
Rendendo palpabile il tema della morte biologica della pittura, Nicola Samorì affronta la narrazione di opere classiche, caricandole di nuovi significati. Accanto a lui, gli artisti multimediali Masbedo si concentrano sulle mani di Pinin Brambilla Barcilon, la restauratrice che ha salvato l’Ultima Cena di Leonardo in oltre 22 anni di ininterrotto lavoro.
Se l’artista cinese Yue Minjun indaga il tema della confusione della mente attraverso l’impenetrabilità dell’immagine sacra, il collega Wang Guangyi si cimenterà in un grande polittico di sedici metri, che è anche la più importante rappresentazione dell’Ultima Cena realizzata in tempi recenti in Cina e mai esposta in Occidente. L’artista sovrappone infatti l’iconografia leonardesca al paesaggio e alla tecnica pittorica tradizionale cinese del Wu Lou Hen.
Leggi anche:
• L'Ultima Cena dopo Leonardo
• Verso il 2019 nel segno di Leonardo
• I segreti del Codice Atlantico all'Ambrosiana
Sei grandi artisti internazionali, di diversa tradizione culturale, sono chiamati a rileggere la contemporaneità del dipinto più sacro e iconico della cultura occidentale a partire dalla raffigurazione che ne ha dato il maestro.
Dal 2 aprile al 30 giugno 2019 Anish Kapoor, Robert Longo, Masbedo, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun portano alle Stelline L’Ultima cena dopo Leonardo, un significativo omaggio alla contemporaneità del genio nell’anno in cui ricorre il cinquecentenario della morte.
Era il 1987 quando Andy Warhol, proprio alle Stelline, realizzava la sua ultima serie The Last Supper come omaggio al Cenacolo, ospitato in Santa Maria delle Grazie.
«Questa mostra, originale nella sua concezione e dal respiro internazionale - sottolinea il presidente della Fondazione, PierCarla Delpiano - mira a contribuire alla politica culturale che la città di Milano attua con successo e con riscontri internazionali. Leonardo, icona mondiale di arte, bellezza e genialità, è lo spunto migliore per rivolgersi a tutto il mondo».
Prodotta dalla stessa Fondazione e a cura di Demetrio Paparoni, la mostra, che si inserisce nel palinsesto istituzionale Milano e Leonardo 500, è l’evento di apertura dell’ArtWeek2019.
Anish Kapoor, l’artista che più di ogni altro incarna lo spirito leonardesco e che incentrerà la propria ricerca sul rapporto tra arte e scienza, tra sparizione e apparizione della forma, sarà accanto a Robert Longo, l’americano che ha ridefinito in chiave attuale una rilettura dei capolavori del passato, facendone espressione del presente.
Rendendo palpabile il tema della morte biologica della pittura, Nicola Samorì affronta la narrazione di opere classiche, caricandole di nuovi significati. Accanto a lui, gli artisti multimediali Masbedo si concentrano sulle mani di Pinin Brambilla Barcilon, la restauratrice che ha salvato l’Ultima Cena di Leonardo in oltre 22 anni di ininterrotto lavoro.
Se l’artista cinese Yue Minjun indaga il tema della confusione della mente attraverso l’impenetrabilità dell’immagine sacra, il collega Wang Guangyi si cimenterà in un grande polittico di sedici metri, che è anche la più importante rappresentazione dell’Ultima Cena realizzata in tempi recenti in Cina e mai esposta in Occidente. L’artista sovrappone infatti l’iconografia leonardesca al paesaggio e alla tecnica pittorica tradizionale cinese del Wu Lou Hen.
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