Dal 2 dicembre al 9 gennaio al Museo delle Culture di Milano
Dalla strada al museo per raccontare il presente: al Mudec arriva TVBOY
TVBOY, Save Planet Earth, 2020, Tecnica mista su tela | Courtesy MUDEC
Samantha De Martin
30/11/2021
Milano - Ci sono Messi e Ronaldo intenti a scambiarsi un bacio e c’è L’Ultima Cena in versione “fast food”.
Ed ecco Frida, intenta a scattarsi un selfie, mentre Greta Thunberg è tra gli eroi, mai troppo piccoli per salvare il mondo. L’occhio satirico di Salvatore Benintende, in arte TVBOY, tra gli esponenti più illustri del movimento Street Art di matrice Neo Pop, sbarca per la prima volta al Mudec Photo - Museo delle Culture di Milano - svelando al visitatore lo sguardo ironico, sempre attento alla riflessione, con cui l’artista reinterpreta i vari trend seguiti dalla società moderna.
Dal 2 dicembre al 9 gennaio un percorso dal titolo TVBOY. La mostra ripercorre - attraverso oltre 70 tele - la carriera di questo prolifico artista, soffermandosi sull’amore, il potere, gli eroi, la storia dell’arte.
Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e realizzata in collaborazione con Studio TVBOY, la rassegna, a cura di Nicolas Ballario, si presenta come un esperimento finalizzato a offrire nuovi spunti di riflessione e interazione anche con nuovi pubblici, ma vuole essere soprattutto un omaggio a un artista che, mettendosi in gioco, ha intessuto un vortice di condivisione culturale, di cui il Mudec è stato un orgoglioso vettore.
TVBOY, Il selfie di Frida, 2020, Tecnica mista su tela | Courtesy Mudec
La collaborazione tra il museo e l’artista è nata per caso, precisamente da una performance di protesta. In occasione della mostra del Mudec dedicata a Banksy, A Visual Protest. The Art of Banksy, svoltasi nel 2018, TVBOY aveva realizzato un primo murale di protesta sul muro di cinta del museo, in via Tortona 56. L’opera, ancora oggi visibile, ritrae uno street artist incappucciato, ritratto di spalle, che gioca sull’ambiguità Official/Un-official, riferendosi alla mostra non ufficiale di Banksy ospitata nelle sale del museo che, dal 2018, porta avanti un osservatorio super partes sul mondo della street art in tutte le sue forme.
Dallo “scontro” è nato un dialogo interessante che ha visto lavorare in sinergia il Museo delle Culture e TVBOY per un ambizioso progetto all’interno del distretto Tortona. Il Comune di Milano e il Mudec hanno poi invitato TVBOY a replicare l’opera durante una performance pubblica nel Museo e a realizzare una serie di lavori successivamente venduti, il cui ricavato è servito a finanziare il progetto “Un muro che unisce”, in collaborazione con il Municipio 6.
TVBOY, The fast Supper, 2020, Tecnica mista su tela, Collezione privata | Courtesy Mudec
“Quando mi chiedono che lavoro faccio, sai che cosa rispondo? - spiega TVBOY in un’intervista a Nicolas Ballario, curatore della mostra -. L’artista contemporaneo. Spesso gli artisti si imbarazzano a dire una cosa del genere, ma io rispondo così senza remore, perché faccio l’artista e sono vivo. E l’arte deve parlare della contemporaneità e la contemporaneità è anche la politica. L’arte ha la funzione di narrare il presente”.
TVBOY, Eroi mai troppo piccoli (per salvare il mondo), 2019, Tecnica mista su tela | Courtesy Mudec
Alla luce di questa missione affidata all’arte lo street artist palermitano racchiude i suoi lavori sotto quattro grandi temi che si traducono in mostra in quattro percorsi tematici, dai baci - gesto romantico per eccellenza e sinonimo di dialogo - al potere, dalla storia dell’arte agli eroi personali dell’artista. Eppure le sezioni e le categorie non si addicono a TVBOY, come spiega in mostra Nicolas Ballario. Ambendo a diventare "un’enciclopedia per immagini della società contemporanea", TVBOY abbatte i confini tra discipline e ci spinge verso l’abbandono di una sterile visione del mondo per categorie. Razzismo, discriminazione, ambiente, clima, cinema, sport, alimentano una produzione continua e famelica. Così, in mostra, il percorso diviene un non-percorso, un racconto ai visitatori elaborato anche attraverso gli occhi e la penna del fotografo Oliviero Toscani - uno dei punti di riferimento di TVBOY - che interpreta la visione dello street artist sul tema del Potere e degli Eroi.
Leggi anche:
• Un "altro" Mondrian, artista a tutto tondo, in mostra al Mudec
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Dal 2 dicembre al 9 gennaio un percorso dal titolo TVBOY. La mostra ripercorre - attraverso oltre 70 tele - la carriera di questo prolifico artista, soffermandosi sull’amore, il potere, gli eroi, la storia dell’arte.
Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e realizzata in collaborazione con Studio TVBOY, la rassegna, a cura di Nicolas Ballario, si presenta come un esperimento finalizzato a offrire nuovi spunti di riflessione e interazione anche con nuovi pubblici, ma vuole essere soprattutto un omaggio a un artista che, mettendosi in gioco, ha intessuto un vortice di condivisione culturale, di cui il Mudec è stato un orgoglioso vettore.
TVBOY, Il selfie di Frida, 2020, Tecnica mista su tela | Courtesy Mudec
La collaborazione tra il museo e l’artista è nata per caso, precisamente da una performance di protesta. In occasione della mostra del Mudec dedicata a Banksy, A Visual Protest. The Art of Banksy, svoltasi nel 2018, TVBOY aveva realizzato un primo murale di protesta sul muro di cinta del museo, in via Tortona 56. L’opera, ancora oggi visibile, ritrae uno street artist incappucciato, ritratto di spalle, che gioca sull’ambiguità Official/Un-official, riferendosi alla mostra non ufficiale di Banksy ospitata nelle sale del museo che, dal 2018, porta avanti un osservatorio super partes sul mondo della street art in tutte le sue forme.
Dallo “scontro” è nato un dialogo interessante che ha visto lavorare in sinergia il Museo delle Culture e TVBOY per un ambizioso progetto all’interno del distretto Tortona. Il Comune di Milano e il Mudec hanno poi invitato TVBOY a replicare l’opera durante una performance pubblica nel Museo e a realizzare una serie di lavori successivamente venduti, il cui ricavato è servito a finanziare il progetto “Un muro che unisce”, in collaborazione con il Municipio 6.
TVBOY, The fast Supper, 2020, Tecnica mista su tela, Collezione privata | Courtesy Mudec
“Quando mi chiedono che lavoro faccio, sai che cosa rispondo? - spiega TVBOY in un’intervista a Nicolas Ballario, curatore della mostra -. L’artista contemporaneo. Spesso gli artisti si imbarazzano a dire una cosa del genere, ma io rispondo così senza remore, perché faccio l’artista e sono vivo. E l’arte deve parlare della contemporaneità e la contemporaneità è anche la politica. L’arte ha la funzione di narrare il presente”.
TVBOY, Eroi mai troppo piccoli (per salvare il mondo), 2019, Tecnica mista su tela | Courtesy Mudec
Alla luce di questa missione affidata all’arte lo street artist palermitano racchiude i suoi lavori sotto quattro grandi temi che si traducono in mostra in quattro percorsi tematici, dai baci - gesto romantico per eccellenza e sinonimo di dialogo - al potere, dalla storia dell’arte agli eroi personali dell’artista. Eppure le sezioni e le categorie non si addicono a TVBOY, come spiega in mostra Nicolas Ballario. Ambendo a diventare "un’enciclopedia per immagini della società contemporanea", TVBOY abbatte i confini tra discipline e ci spinge verso l’abbandono di una sterile visione del mondo per categorie. Razzismo, discriminazione, ambiente, clima, cinema, sport, alimentano una produzione continua e famelica. Così, in mostra, il percorso diviene un non-percorso, un racconto ai visitatori elaborato anche attraverso gli occhi e la penna del fotografo Oliviero Toscani - uno dei punti di riferimento di TVBOY - che interpreta la visione dello street artist sul tema del Potere e degli Eroi.
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