Il fascino della Kunstkammer di Vienna racchiuso in una scatola d’oro a Milano
02/02/2013
Milano - Il 1° marzo 2013 riapre, dopo circa dieci anni, la più importante e famosa “camera d’arte” del mondo, la Kunstkammer ospitata nel Kunsthistorisches Museum di Vienna. Si tratta di un piccolo regno delle meraviglie fatto per stupire chi lo osserva e per trasmettere conoscenze, dal momento che mette insieme oggetti che provengono dal mondo dell’arte e da quello della natura, quasi come se volesse rappresentare un riflesso, a scala ridotta, dell’universo.
Per celebrare l’evento, la Triennale di Milano, dal 13 al 27 febbraio, ospita una grande scatola dorata che ripropone al suo interno la suggestione e di questa originale collezione delle meraviglie. Un giocattolo prezioso, uno scrigno che consente che si sbirci al suo interno per avere un saggio dell’incanto che proveranno i primi visitatori della rinnovata Kunstkammer viennese nel vedere, tutti insieme, 2.200 pezzi tra “statue in bronzo, sculture in avorio e legno, oggetti esotici come uova di struzzo e corni di rinoceronte, arazzi, opere di glittica, vasi in terraglia, orologi, curiosi strumenti scientifici” e perfino il corno del leggendario unicorno. E poi, in bella mostra di sé, in questo potpourri di “mirabilia”, il pezzo forse più celebre: la famosa saliera di Benvenuto Cellini, unica opera orafa giunta ai giorni nostri attribuibile con certezza all’artista fiorentino. Un oggetto preziosissimo che fu trafugato dal museo di Vienna nel 2003 e recuperato nel 2006, in quello che fu considerato il più grande furto d'arte della storia austriaca.
Nicoletta Speltra
Per celebrare l’evento, la Triennale di Milano, dal 13 al 27 febbraio, ospita una grande scatola dorata che ripropone al suo interno la suggestione e di questa originale collezione delle meraviglie. Un giocattolo prezioso, uno scrigno che consente che si sbirci al suo interno per avere un saggio dell’incanto che proveranno i primi visitatori della rinnovata Kunstkammer viennese nel vedere, tutti insieme, 2.200 pezzi tra “statue in bronzo, sculture in avorio e legno, oggetti esotici come uova di struzzo e corni di rinoceronte, arazzi, opere di glittica, vasi in terraglia, orologi, curiosi strumenti scientifici” e perfino il corno del leggendario unicorno. E poi, in bella mostra di sé, in questo potpourri di “mirabilia”, il pezzo forse più celebre: la famosa saliera di Benvenuto Cellini, unica opera orafa giunta ai giorni nostri attribuibile con certezza all’artista fiorentino. Un oggetto preziosissimo che fu trafugato dal museo di Vienna nel 2003 e recuperato nel 2006, in quello che fu considerato il più grande furto d'arte della storia austriaca.
Nicoletta Speltra
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